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Sai cos' è il silenzio?
La porta di San Giuseppe è l' ingresso al cuore di Lourdes, oggi 07/07/2010 mi avvio dalla fioraia Nathalie, con cui ho stretto una particolare amicizia, e compro tre rose, una bianca, un altra gialla, l' ultima rosa, al prezzo di due euro ciascuna. Prima di entrare dalla porta mi dirigo da Cecilia per prendere una bustina dove infilerò delicatamente un petalo di ogni singola rosa acquistata. Entrati nel cuore di Lourdes, non ci sono negozi, alberghi, case. Una strada ampia porta nel luogo sacro più visitato, è delimitata da enormi querce verdi, da edere che ne risalgono i tronchi e da pochi risoluti arbusti.
C' è molta gente che parla, molti volontari, delle guide turistiche. Tutti mi guardano sorridenti, senza cercare di colpirmi con qualcosa di offensivo. Armonia, gentilezza, un sorriso sempre sulle labbra, ci si sente proprio a casa qui.
La strada si allarga, formando una grande piazza, con qualche albero sparso qua e là. Il Sole splende, le persone si riparano sotto ai grandi alberi. Ho le rose in mano, ancora, mi siedo su una panchina per un po' e stacco tre petali, li passerò sotto la grotta. Mi alzo e dirigo lo sguardo alla Madonna incoronata, una statua meravigliosa ed alta, circondata da rose bianche. Una ringhiera nera la separa dalla folla, e tutti ( compreso io ) posano i fiori su essa. Le foto che si fanno sono così tante, i flash riempiono tutto lo spazio. Alle spalle ho l' imponente basilica, visitata ed adorata ogni giorno da migliaia di persone, magari più tardi ci faccio un salto e prego. Ma oggi la mia meta è un altra, infatti la mia adolescenziale curiosità mi spinge ad andare per la ''Vie de l' eau'' la via dell' acqua appunto, che segue tutto il fiume.
Il fiume è il Gave, freddo e profondo, nasce dai Pirenei, per sfociare nell' oceano Atlantico. Verde è oggi il suo colore, lo sfioro pure con la mano. La ''Vie de l' eau'' incomincia dal ponte subito sorpassando la grotta, un ponte moderno, largo, che porta sull' altra sponda. Mi fermo al centro di esso e poso le mie mani sul corrimano in legno, osservo lo scorrere delle acque.
Sembra rapirmi questo turbinio delle onde che scorrono veloci, il Sole bacia le sue sponde, i pesci ancora non li ho visti. In verità, non ho mai visto un fiume così grande.
Piano arrivo all' altra sponda, trovando una accogliente strada affiancata da alberi secolari che offrono ombra e fresco ai passanti. Dinanzi a me si aprono le grandi praterie ove ci si può distendere, si sente già l' odore dell' erbetta bagnata. Ogni dieci metri c' è una fontana, ed in ogni fontana, una persona che si disseta.
Scendo per la riva del fiume, voglio toccare l' acqua. È ghiacciata! Però, dopo che una persona mi chiese: <<It' s cold?>> rispondendogli: <<Yeah, very cold!>> mi avviai verso uno spuntone di roccia che dava davanti alla grotta.
Che meraviglioso panorama! Il polline viaggia sopra le querce, mentre il Gave suona la sua melodia. È così leggero, si muove armoniosamente, i raggi del Sole poi, creano meravigliosi contrasti di luce. È strepitoso, regala un attimo di pace, e silenzio, qui si che c' è nè molto.
Siedo ancora sulla ''Vie de l' eau'' per lasciare un segno dove la natura continua a vivere. Ognuno è perso nei propri pensieri nel guardare il Gave. Anche io ammiro la sua maestosità: l' erbetta cresce, lenta si leva verso il Sole. Le anatre nuotano felici e litigano per aggiudicarsi una fetta di pane lanciatagli dai passanti. Il Gave non si ferma un attimo, anzi luccica sempre.
C' è tanta pace qui, allora perchè nel mondo c' è ancora tanta frenesia e velocità, quando, qui si riesce persino a respirare aria pura? Sono le 15:30, c' è un bel gruppetto di fronte, è delizioso osservarlo, teneramente sorridono, ironia emanano. Sparisco dalla loro vista, così come sono apparso, un sorriso è anche per loro.
Siedo dove appare la chiesa di Bernadette, la ''Vie de l' eau'' sta per finire. C' è una volontaria, che guarda triste il Gave. Anche qui giace la tristezza, nonostante tutto, prima di andare, le rivolgo un sorriso, lei mi vede, ma non ricambia. Poco dopo mi incamminai, girai la faccia, scoprendo che mi fissava con gli occhi fuori dalle orbite: con quel piccolo sorriso la aiutai a sconfiggere la tristezza. Oh! una panchina, finalmente..
Siedo ansioso di potermi rilassare, ma, la mente non si rilassa mai, donandomi una riflessione in più: delle persone mi sono passate affianco, frettolose, dirette verso il muretto che ho davanti. Affianco a me, c' è un albero, le cui radici sono scoperte, molto visibili e loro, le calpestano. Oh, perchè calpestate le radici di quest' albero, sono piene di vita, proprio come noi..
Ma intanto l' albero non protesta, e vive.
Mi alzo e con cura bado a non toccare le radici. Forse è la prima volta che il ponte è libero, solo io sopra. La ''Vie de l' eau'' è finita. Davanti a me, una marea di persone si accalca solo per prendere l' acqua di Lourdes. Ma ho sete.
Trovo un rubinetto vuoto, quindi appoggio quaderno e penna sopra, dove scorre lei, fonte della vita. Solo un sorso mi è bastato, poichè io non bevo molto. Ed ora, mi dirigo alla grotta, non prima di ammirare questi splendidi alberi che formano un gruppo ombroso, situati davanti all' ingresso della grotta. Siedo davanti ad una porta della basilica che da sul Gave e scrivo: ''espandi, levi le tue radici dal tosto terreno inforcato da asfalto. Eretto verso il cielo, proteggi le anime dei passanti. Cerco il tuo cuore, si, lo vedo, è la persona singola che tu osservi e scruti nel suo futuro. Toccandoti una foglia oppure un tuo ramo forse riuscirò a tenere un piccolo ricordo qui, Lourdes luogo di natura. Perciò non sei solo ricorda.
Non si sa cosa sia la reale solitudine.''
Mi alzo col quaderno sotto la spalla sinistra, la bustina nella mano destra ed i petali nella tasca della felpa. Entro da te, Maria, ed avanzo delicatamente, a passo lento, perchè non c' è fretta questa volta. Purtroppo c' è: le persone aumentano il passo, vogliono vederti subito, senza sapere aspettare.
Ma io avanzo sempre piano, regolare, la mia mente è vuota, poichè non so davvero cosa chiederti, e penso solo a bagnare i petali, ripetendo sotto voce: ''Madonna, fai si che esca un rivolo d' acqua cosicchè io possa bagnare questo petalo, senza rovinarlo.''
La fila è lunga, tutti toccano la roccia nuda, io non posso, ho due mani, tutte occupate. Sento, e tristemente lo ammentto, pensieri che non pensavo, esistessero qui: ''Quello ha superato, è ingiusto'' oppure: ''Vogliamo vedere anche noi eh'' ma anche gesti, come abusare delle lacrime della madonna, prendendone il più possibile, ma perchè no, anche spingere.
Si, io il primo giorno sono stato spinto, io non sapevo nè dove era la grotta, nè cosa dovevo fare o toccare, neanche della stupida impazienza umana.
Io ricordo, era il 05/07, ed ero dove sono ora. Toccai come facevano tutti la roccia, ma per l' emozione, svoltato l' angolo, e probabilmente ( perchè non ricordo bene ) vedendoTi, mi sono un attimo fermato.
Poi l' ho sentita, la spinta, e la voce, una frase di quelle lassù. Il mio cuore era libero, pulito, puro, prima di quel fatto. È stato come pugnalarmi, il cuore si è riempito di dolore, e finii la grotta ( pensare che era la prima delle volte ) con lo sguardo rivolto a terra, senza toccare la pietra. Intanto, la gente pensava solo a se stessa, bagnandosi il fazzoletto delle luccicanti lacrime Tue.
Ma torniamo ad ora. Ho colto un sorriso ed una lacrima, in una signora che ho alla mia destra. Una foto ha in mano, una famiglia, i suoi occhi distrutti. Sotto voce dico: <<Bella la foto..>> e lei, rispose con un tenerissimo grazie. Si sta recitando il rosario in francese qui, al dito ho l' anello della nonna, non l' ho mai tolto dal primo giorno all' ultimo, e recito a voce bassa.
''Je vous salut Marie..''appare la fonte scoperta da Bernadette, fiori, un paio di lettere. Procedo col petalo rosa in mano. Una guardia nota tutte le cose che porto, continuando a camminare, nella mano solo un petalo. Eccole, le lacrime Tue, Maria, rivolte a questo triste mondo. Ti passo il petalo, quasi accarezzandoti la guancia, pensai. Presi l' altro, lo passai anch' esso delicatamente, infine presi il bianco, lo passai bagnandolo, e lo misi dentro la bustina. Ti salutai, uscendo dalla grotta.
Ora mi dirigo nel luogo delle candele, dove le persone accendono una preghiera.
C' è pace, persino un bambino, gioca sulla pozzanghera. Riempi le mie pagine d' amore Gesù. Ma perchè strattonare questo legno che da protezione? Ecco il lavoro, il continuo mettere e togliere candele.
Mi inchino ad ogni stanzetta, e scrivo, rifletto. Le prime ospitano i ceri più grossi e risoluti, dei gruppi che sostano qui a Lourdes. Ad un certo momento, cade un pezzo di candela bruciante, provocando un rumore secco. Sei ancora accesa, sembri stregarmi, ardi di pieno fuoco, ma non spegni. Ecco lenta te ne vai, precisamente.. ora.
Adesso ci sono le piccole, quelle per le candele minute. Alla prima stanzetta scrivo: ''Ogni candela è un pensiero diverso, fin quando il Signore vorrà, voi rimarrete accese.'' Inchinandomi alla seconda scrissi: ''Oh tu, che chiudi i passaggi alle persone poichè la stanzetta è piena, volgendo lo sguardo a me, sorridi al Signore, che è la vita.'' Alla terza dissi: ''La fiamma della speranza, chissà a quante persone è rivolta.'' Alla quarta, stupendomi: ''Sole splendi, sulle fresche candele.. Quanta preghiera qui.'' Nella quinta stanzetta, c' erano un po' di sguardi: ''Mi aggiungo a voi, che guardate il fuoco crescere ed accogliere il vostro pensiero lodevole. Mi aggiungo anche a voi, che illuminate le vostre facce del fuoco speranzoso, gli scozzesi ancora non li avevo mai visti.'' Nella sesta, appare una scritta ''Hoc lumine oratio mea perduret''. La settima, appare così: ''Il vuoto verrà colmato, Signore.'' Dopo questa, appare quella dai ceri grandi, alti, e qui scrivo: ''Non ci sarà mai uno spazio completamente pieno.''
Vi lascio immaginare il contenuto di queste piccole frasi scritte davanti ad ogni stanzetta. È finito il tragitto delle candele.
Cammino, arrivo dove le persone fanno i bagni, per me non c' è tempo. Sto tornando alla ''Vie de l' eau''? Può darsi. Invece, noto stupito, una statua, Santa Margherita, immensa nel verde, e qui scrivo: ''Potrei donare tnate preghiere, tanto amore, una la offro a tutte queste persone che siedono nelle carrozzine blu, che trovino tanta forza di andare avanti. Il fatto che sorridano è gia di per se, tanto. Almeno loro trovano, la forza di sorridere. Supplico a Te Signore, dalle una speranza, gioia, e luce. Tutto ciò che ho io.''
Dopo tornai indietro, passando di nuovo davanti ai bagni, al luogo delle candele, fiancheggiando il Gave, fermandomi un momento alla grotta. Sono le 18:00, recitiamo il rosario in italiano, io e nonna ci abbiamo dato appuntamento qui, ed eccomi puntuale. Esprimo tutta la mia preghiera, le campane stanno suonando e la gente.. va di fretta, ancora.
Guardo in alto Signore mentre prego, perchè non si può sempre guardare per terra, ma bisogna apprezzare anche quello che abbiamo in alto.
''Quante persone ti guardano, Gave. Voi che osservate, lasciate che l' acqua lavi i vostri peccati. Tu, che annunci il silenzio, con la tua faccia sicura ed i capelli al vento, sai cos' è il silenzio?''
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