Un fruscio leggero attraversò le rose perpetue e i candidi petali iniziarono a riversarsi
a terra avvizziti uno dopo l'altro, come soffice velluto. Al contatto delle dita quel morbido
tessuto vellutato era più soffice del manto della neve, di quei leggiadri fiocchi che
lentamente si poggiavano sulla terra bruna, rendendola pura e priva del peccato. Ogni petalo
racchiudeva magicamente in sé l'essenza della vita ed io ero lì a osservare quello splendido
spettacolo, a guardare la vita che si sgretolava di fronte i miei occhi imperterriti. Le mie
calde lacrime inumidivano avide il volto di una bimba e la coltre biancastra ne cancellava ogni traccia.
E cadde a terra appassita la rosa, spoglia del suo velluto.