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La stanza proibita (seconda parte)
Prese la chiave e sistemò il quadro. Si girò e si avvicinò alla porta, sospirò profondamente e poi decisa infilò la chiave nella serratura. Dopo averla girata un paio di volte, abbassò la maniglia e aprì leggermente la porta nella quale entrò uno spiraglio di luce e d'aria.
La stanza era buia, perché la finestra aveva due persiane chiuse, dove dagli spiragli entrava una delicata luce, così si procurò il suo lumino. Entrò socchiudendo la porta, ma quando si allontanò, si chiuse totalmente all'improvviso e sbattendo un po', lei sobbalzò, ma non ci fece caso e iniziò a guardarsi attorno. Osservò attentamente ogni cosa e vide un letto nuovo in legno, con un copriletto ricamato e di colore rosa. Accanto c'era una culla, rivestita di lenzuola bianche e rosa e con il suo piccolo nome ricamato, che le fece nascere un dolce sorriso. Accanto alla culla c'era una cassettiera, sempre in legno antico, con decorazioni e un piccolo specchio attaccato. Provò ad aprire un cassetto e vi trovò oggetti e vestiti intimi da donna. Sopra la cassettiera, davanti allo specchio, c'era un carillon a forma di pianoforte che lei caricò e sentì vibrare nell'aria una dolce melodia. Era come uno scrigno e sollevando il coperchio, all'interno vi trovò il ciondolo a forma di fiore e di colore azzurro, che riconobbe perché si ricordò di averlo visto sul ritratto della mamma. Per sentirla più vicina al suo cuore, se lo mise al collo e continuò la sua scoperta.
Sull'altra parete della stanza, c'era un armadio con antine e aprendole vide degli splendidi vestiti da donna che la incantarono, eleganti e lunghi come da principessa. Accanto all'armadio c'era una libreria ricca di libri di ogni tipo. Fu attirata da certi libri che l'affascinavano per la copertina, anche se non tutti avevano immagini, ma erano rilegati molto bene e leggendo i titoli s'immaginava la storia con tutta la sua fantasia.
L'unico libro che non la interessò era un piccolo libro di un colore nero intenso e senza titolo.
Poi si avvicinò alla scrivania, semplice e anch'essa in legno, con una poltrona vicino. Notò subito la candela decorata e profumata, che veniva spesso accesa, quindi un po' consumata. Poi vide una penna stilografica nera e un'agenda chiusa, dove sulla copertina c'era scritto diario. Dentro di sé, voleva capire il motivo per cui suo padre gli aveva sempre vietato di entrare in quella stanza, piena di cari ricordi di sua madre. Forse il motivo era che non voleva farla soffrire di più, sentendo la mancanza della madre nel vedere quelle cose, ma non aveva neanche il coraggio di eliminarle dalla sua vita. Sedendosi sulla scrivania, decise di spegnere il suo lumino e accendere quella candela, che lasciava nell'aria un profumo rilassante. Non era giusto quello che stava per fare, il diario non era suo, vide che era di suo padre riconoscendo la calligrafia, ma decise di leggerlo per capire i suoi sentimenti e il motivo che lo aveva convinto a non rivelare niente a lei, che non ricordava perché era ancora piccola. Vide la data della prima pagina e si accorse che risaliva a dieci anni fa esattamente dopo una settimana che era nata lei, così cominciò a leggere.
Caro diario, una settimana fa è nata la mia piccola figlia Nicole, dovrei essere felice invece sono disperato. Mi manca da morire la mia cara Mary, è successo tutto improvvisamente, io non so come possa essere finita così. Non ho il coraggio di cambiare nulla, questa era la nostra stanza, c'è anche la culla della nostra bambina stare qui dentro mi sembra di esserle più vicino, ma allo stesso tempo sento il cuore pieno di dolore.
Mi chiedo sempre: ci sei o non ci sei? E la mia risposta viene dal cielo, tu sei il mio angelo, anzi il nostro angelo che ci custodisci e ci proteggi entrambi. La nostra piccola la sto crescendo come l'avresti cresciuta tu, con amore e affetto. Ricordo ancora quando ci siamo conosciuti, sentii un'emozione unica nel mio cuore. Nella natura dispersa, con il tuo amore, che poi ha trovato il cuore giusto, per salvarsi e proteggersi da ogni male. Una dolce fanciulla eri e crescendo insieme sei diventata una donna, tutto il mio amore ti ho regalato e tu ogni mio sogno hai realizzato. Sei ancora nel mio cuore e ci rimarrai per sempre, il tempo non si può fermare o spostare, ma i ricordi li potrò per sempre conservare dentro di me. Forse ti sembrerà stupido, per un uomo forte e duro essere qui a consolarmi con un diario e a parlare con te, che non ci sei, ma credimi sono sicuro che mi ascolti ed è l'unica cosa che mi dà il coraggio di continuare a vivere. Tanti saluti tuo John.
La piccola Nicole, si rattristò molto leggendo questo, non aveva ancora capito cosa fosse successo veramente a sua madre, ma capì quanto aveva sofferto suo padre e quanto lo ammirava per la forza d'animo a lei dimostrata. Decise di continuare a leggere, girò qualche pagina e la saltò, perché fra poco l'avrebbero cercata e non aveva tanto tempo, anzi si era stupita che non l'avevano ancora chiamata. Sfogliando lentamente si fermò a una data particolare, era il giorno del suo sesto compleanno e iniziò a leggere.
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