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Tempo
I genitori di Paolo fin da piccolo gli avevano insegnato ad aver rispetto per la vita e per gli altri, che fossero uomini o animali.
Paolo si emozionava per ogni essere vivente che incontrava, che fosse un gatto, una lumaca, una formica o una persona appena conosciuta.
Per questo da piccolo il giardino della casa era un mondo pieno d'incontri.
Spesso quando trovava un formicaio passava molto tempo ad osservarlo, ammirava il da farsi di quei piccoli esseri operosi, li vedeva uniti tutti insieme per il benessere generale.
Con il crescere Paolo frequentò le scuole fino all'università, incontrò molta gente in quei luoghi ormai lontani da casa, la città era ben altra cosa rispetto alla campagna, dove vi rimase fino a 5 anni momento in cui il padre e la madre, molto giovani, decisero di trasferirsi in città per un futuro migliore.
Oggi Paolo vive in una casa tutta sua, ha un bel televisore, un computer, una macchina, insomma è un uomo di città, "di successo", veste bene e mangia in ristoranti esclusivi.
Oggi Paolo non è più quel bimbo di campagna, non ha più l'emozione negli occhi.
Giovanni è un ragazzo semplice, ha una famiglia semplice che è felice per quello che ha, non chiede altro se non potersi di ritrovare a cena tutti insieme ogni giorno.
Ogni giorno Giovanni si sveglia e sorride al mondo che sa che sarà un giorno pieno di gioia qualunque cosa accada.
Giovanni lavora nel negozio d' alimentari del signor Elia un vecchio signore ormai prossimo alla pensione, desideroso di tornare al suo paese natale.
Dopo aver passato la mattinata al bancone Giovanni e a pranzo, porta la spesa alle vecchiette che l'hanno ordinata
Tutti i giorni va al negozio con il suo scooter, lo stesso da 6 anni, da quando ha iniziato a lavorare.
Quel giorno Giovanni come ormai consuetudine aveva chiuso la serranda del negozio per la pausa del pranzo e si apprestava a portare la spesa con lo scooter alla signora Maria, una dolce vecchietta che faceva fatica a camminare, ma le bastava una telefonata al suo alimentari di fiducia perché Giovanni molto gentilmente le portasse la spesa.
La strada non era molta, un paio d'incroci, una rotonda e si arrivava a casa della signora Maria.
Quella mattina, dopo aver salutato il signor Elia, si avviò con lo scooter a far la consegna.
La strada non era molto larga, poco più di una corsia, e cantando Giovanni si avvicinava al secondo incrocio, lo vide arancione e rallentò.
All'improvviso, sobbalzò al suono del clacson prolungato dell'auto dietro di lui.
Paolo quel giorno era molto indaffarato, avrebbe dovuto veder un cliente importante all'ora di pranzo.
La mattinata la passò tra "call conference" e "meeting" con il "team".
Era in ritardo per l'appuntamento, disse alla segretaria che si sarebbe avviato, di segnare tutte le telefonate e che poteva andare in pausa pranzo.
Paolo, classico uomo d'affari e ormai, senza che se ne accorgesse, tutt'uno con i ritmi del mondo del lavoro, non amava star fermo o andare piano in auto.
Il tempo non lavorando, non "quagliando", come diceva lui, era tempo inutile.
Salì in auto, azionò il vivavoce e via di corsa dal cliente.
Mentre era assorto nei pensieri pensando agli appuntamenti del pomeriggio, ecco che si destò d'un tratto e dovendo frenare gettò la mano con violenza sul clacson.
Si avvicinò al tipo sullo scooter che lo aveva fatto frenare di botto, tirò giù il finestrino e disse : bravo mi hai fatto guadagnare del tempo inutile con il semaforo rosso. Non credo tu abbia da fare cose importanti, fatti di lato la prossima volta.
Quello fu il primo momento in cui le vite di Paolo e Giovanni s'incontrarono.
Paolo arrivò dal cliente in orario, ne uscì soddisfatto per aver messo le basi per concludere il giorno seguente l'affare.
Tornando in ufficio prenotò un ristorante molto lussuoso, dove andar a cena con la sua fidanzata.
Arrivato in ufficio la giornata proseguì come sempre.
Giovanni arrivò dalla signora Maria cantando, consegnò la spesa, come al solito non accettò la mancia, ma i biscotti al cocco appena sfornati non li rifiutò, e ne portò alcuni anche al signor
Elia.
Quella sera Giovanni cenò a casa dei genitori della sua ragazza, dopo essere prima passato a trovare il fratello in officina.
Il giorno seguente, trascorse per Paolo tra una riunione ed un'altra intervallate da mail e telefonate, mentre per Giovanni tra un sorriso ed un altro ai clienti.
Verso le 9:30 squillò il telefono, Giovanni rispose e prese l'ordinazione della signora Maria.
Come sempre chiusa la serranda, all'ora di pranzo, accese il motore dello scooter e si avviò per consegnare la spesa.
Quella mattina, Paolo, verso le 12:30 uscì dall'ufficio per andare dal cliente del giorno prima, passò la maggior parte del tragitto al telefono con i suoi collaboratori tra un sorpasso e un'accelerata, era ancora al telefono quando vide avvicinarsi l'incrocio ed il semaforo era già arancione, lampeggiò per ottener strada, accelerò e passò sfrecciando.
Giovanni, portava la spesa nella sacca che ogni mattina montava dietro lo scooter per le consegne.
Dallo specchietto vide un bagliore, si fece di lato.
Quel giorno Giovanni ebbe una cosa da fare più importante di Paolo, vivere.
Paolo proprio a quell'incrocio passato con il semaforo rosso terminò d' aver del tempo inutile.
Giovanni andò a vivere con la sua ragazza, consegna sempre la spesa alla signora Maria, gestisce il negozio d' alimentari e ogni mattina si sveglia 5 minuti prima per restar a letto abbracciando la sua ragazza.
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