Non riesco ancora a crederci. Quel giorno, quel momento che tanto avevo temuto è arrivato, portandosi via tutta la felicità che avevo in corpo. Non credevo potessi sentirmi così, così vuota. Un bacio, una lacrima a rigarci il viso, il fischio del treno... e il mio cuore è partito con te. Non ha voluto abbandonarti, voleva esser sicuro che una parte di me ti seguisse sempre e ti ricordasse che io sono ancora qui, sempre qui ad aspettarti.
Inevitabile il tempo passa. Sento però tutta la sua lentezza e ancora una volta i miei pensieri tornano a te; mi chiedo se anche tu noti il placido avanzare dei minuti, dei secondi e ti senti avvolgere il cuore dall'angoscia, proprio come me. Ogni giornata sembra non voler arrivare mai alla fine.
Solo la sera, un barlume di speranza, una tenue lucerna torna a scaldarmi, illuminando l'oscurità che mi prende ogni giorno. Dopo tanta impazienza, ecco aleggiare nell'aria la melodia di un pianoforte, prima flebile ma poi sempre più forte. Come una sveglia, la suoneria del mio cellulare mi scuote dal torpore quotidiano, mi riporta alla realtà. Corro a rispondere, ancora un po' incredula e titubante, ma ecco che ogni dubbio passa non appena vedo il tuo nome e la tua foto sullo schermo. Rispondo, la voce ancora un po' debole e tremolante e finalmente ti sento, ascolto la tua voce così intensa, così calda e così carica di emozioni. Immagino il tuo volto lì, a più di 500 km di distanza, e stranamente mi sento come se mi guardassi allo specchio. Forse perché anche tu proprio come me sei divorato dalla nostalgia. In quel momento mi sento più forte, più capace di riuscire a vincere la mia battaglia contro il tempo, fin quando il Destino deciderà di farci rincontrare. E sei proprio tu, che riesci a rendermi più forte.
Continuiamo a parlare, per quei pochi minuti che ci rimangono a disposizione. Sento dalla tua voce che sei stanco, anche se non lo ammetti. Poi ascolto la tua risata e come sempre ne rimango affascinata; inizio a ridere anch'io approfittando di quel breve attimo di buonumore che mi hai causato, non mi rendo conto che così facendo dopo avrei sentito ancora di più la tua mancanza. Ad un tratto però, sento cambiare la tua voce. Devi andare, devi chiudere la chiamata. Non voglio e non vuoi neanche tu, lo sento anche dalla tua voce. La nostalgia ricomincia a riprendermi, lentamente. Ancora una volta, però, come se mi leggessi nella mente, riesci a sorprendermi. Mi dici di non essere giù, ma di essere forte perché solo così si può resistere al tempo e alla distanza. Ancora non mi sento molto convinta, ma tu non ti arrendi e mi dici l'unica frase capace di farmi cambiare idea.
«Ehi, mi raccomando, non dimenticarlo mai... io TI AMO», mi dici con tutta la dolcezza del mondo. Poi vai, lasciandomi di nuovo sola col cellulare ancora appoggiato all'orecchio.
Con poche parole sei riuscito a ridarmi la forza sufficiente per continuare a resistere e vincere la lotta contro il tempo, perseverando e attendendo il momento in cui ci rivedremo, quando sentiremo i nostri cuori battere all'unisono e ci perderemo l'uno negli occhi dell'altra.