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Parliamone
- Certe volte mi vien da pensare alla morte.
- Ti prego, Teo.
- Tu ci pensi mai?
- Uffi... non puoi farmi un po' di coccole?
- Te le faccio. Però voglio sapere se ci hai mai pensato.
- Tu devi farlo molto di meno.
- Penso che la morte sia una merda.
- Accidenti che risoluzione filosofica! Devo dire che questi sedici anni ti sono serviti un sacco.
- No, davvero. La morte è una merda. Io ho una paura fottuta di morire.
- Secondo me sei terrorizzato da quello che c'è dopo.
- Esatto. Mi chiedo in continuazione cosa diavolo c'è dall'altra parte.
- Niente. Assolutamente niente. Figo, no?
- Ma cosa "figo"? Solo a immaginare una cosa del genere divento pazzo furioso. Certe volte mi prendono delle angosce che non ne hai idea.
- E tu non fartele venire, pensa ad altro, pensa a divertirti, a goderti la vita. Come faccio io.
- Bel metodo del cazzo.
- Preferisco un metodo del cazzo piuttosto che uccidermi di seghe mentali e annullarmi in me stessa.
- Annullarti?
- Sì Teo. Abbiamo sedici anni, carpe diem! Tendi troppo a rintanarti nei tuoi labirinti mentali, destra, sinistra, su, giù. Certe volte dovresti pensare di meno e fare di più. Sei molto intelligente Teo, ma davvero, butta fuori l'istinto. La morte è una merda? Basta. Prendi e vai avanti.
- Non è così semplice, sai come sono fatto.
- Sì mio bel quarantenne paranoico.
- Ari, cazzo!
- Scherzavo! Mamma mia quanto siamo permalosi.
- Non è questione di essere permalosi. È che io amo troppo la vita. Pensare che questa debba prima o poi finire mi fa andare in bestia, non è giusto, Dio Santo.
- Ma è normale, nasci, vivi, muori, punto.
- Dio che angoscia.
- Fammi un po' di coccole e passa tutto.
- Uff...
- Ti ho chiesto un po' di coccole, non ti ho chiesto un rene.
- Ma cazzo Ari. Immagina. A un certo punto chiudi gli occhi e tutto diventa nero. Nero. Nient'altro. Non sei più niente. Solo un corpo morto in una bara che aspetta di essere divorato da ragnatele e vermi. No. Ci deve essere qualcosa dopo, per forza.
- Tipo la reincarnazione?
- Non ci credo, anzi. Non voglio. Non voglio cominciare un'altra vita e dimenticare tutto quello che ho già visto e respirato. Questa vita è mia, soltanto mia. Voglio ricordare tutto quello che sono stato per l'eternità. Vorrei tanto che dopo essere morto la mia vita proseguisse in un'altra dimensione, una sorta di prolunga infinita di me stesso. E magari rincontrare un po' di gente, magari...
- Fammi indovinare: Freddie Mercury.
- Tutta la vita.
- Semmai tutta la morte.
- E rivedere gente come Martin Luther King, oppure Gandhi. Scambiare due chiacchiere con Kurt Cobain e suonare la chitarra con Hendrix. E poi i miei nonni, mio zio, il ragazzo dei giornali.
- E me?
- ... sì... anche te.
- Saremo innamorati anche dopo?
- Lo spero.
- Anch'io, tanto tanto.
- La morte è una merda.
- Cerca chi l'ha inventata e ammazzalo.
- Ehi! Pane e risate stamattina?
- Sì, con una spalmata di marmellata alle nocciole. Dovresti farlo anche tu. Secondo me cominceresti a sorridere alla vita molto di più.
- Vorrei tanto che spuntasse un tizio qualsiasi, uno dei primi babbi di questa terra. Prende, si mette in mondovisione e dice: "Ho scoperto cosa c'è dopo la morte". Olè. Basta. Finita lì. Punto.
- Sì certo, e poi prosegue: "Dopo la morte non c'è niente. Un affettuoso saluto a Matteo che ci sta seguendo da casa, ciao Teo!".
- Cazzo non ci avevo pensato. A quel punto...
- Ti ammazzi?
- Ah ah. Una colazione sostanziosa quella di stamattina.
- Devo mangiare tanto. Ho un ragazzo in perenne depressione io, mica facile la mia vita.
- Non sono depresso. Semplicemente penso e rifletto.
- Quindi sei depresso.
- Sai che figata? Arrivi là in questo posto strano e canti un pezzo con Freddie.
- Un sorriso? Prima o poi dovrò scoprire se ami più Freddie oppure me...
- Non lo so nemmeno io. Devo prima incontrarlo di persona. Ti giuro che sarò equilibrato e onesto nella scelta.
- Ricorda che Freddie ha qualcosa che io non ho. Soprattutto che lui non ha qualcosa che ho io.
- Mi importa poco. In queste cose il sesso è secondario.
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0 recensioni:
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- grazie mille Roberta, scusa il ritardo. sai, leggere che ti immagini i due protagonisti è una delle più belle soddisfazioni che abbia mai provato. tra gli scopi dello scrivere questo è nel gotha, pochi dubbi. buona domenica!
con affetto
Guido
Anonimo il 15/09/2010 15:51
Spunto interessante per riflettere su un dilemma eterno!
Mi piace molto com'è scritto, il dialogo è coinvolgente, mi sembra di vederli i due protagonisti! Bravo, come sempre
- ehi Bob! mi hai scoperto! in effetti questo è un estratto, anzi per essere più precisi è uno studio di dialogo. il tuo esempio mi intriga e lo reputo adeguato, lo condivido
ti ringrazio dei complimenti carissimo, spero di continuare così, "a sollevare anime" (che figata!)
ps: io spero che l'inferno non esista. spero esistano gli inferni, alla DYD.
- d'istinto (o da inculcazione martellante) viene da pensare che non sia finita qui, ma di sicuro non ci sono inferno e paradiso, come fa per esempio una buona mamma che va in paradiso a essere beata se sa che il suo cattivo figlio è all'inferno? e un eventuale oblio/dimenticanza di tutto ciò che è stato, è quasi più triste del nulla...
sempre sollevatore di anime... mai banale... guido ingenito, una certezza
- grazie di cuore a tutti
se mi trovassi in una stanza e sentissi due sedicenni parlare così sarei solo commosso
Michele: resto con voi nel modo più assoluto.
grazie a tutti e tre - buonissimo weekend
Guido
Anonimo il 11/09/2010 12:12
Non puoi amare la vita e contemporaneamente aver paura della morte. Forse il protagonista più che amare, desidera, s' attacca alla materialità!
La morte è somma "felicità", ovvero assenza di patimenti!
Scritto bene!
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A. R. G
- Sai Guido, è da quel tipo di riflessione cha nasce "l'Urlo". Almeno per quello che riguarda me.
E non è solo un interrogativo di un sedicenne, anzi...
Ciao, resti con noi?
Anonimo il 11/09/2010 09:17
Credo che i miti rimangono tali finché possono essere idealizzati; incontrarli di persona può dar luogo a grandi disillusioni. Ma forse mi sbaglio.
Interessante questo dialogo di due sedicenni che si interrogano su una materia che dovrebbe, almeno secondo il pensiero di chi si sente adulto, essere lontana anni luce dai loro problemi.
Ottimo Guido!
Ciao.
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