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Cuore di Rubino
È ormai scesa la notte sulla laguna, stendendo il suo manto leggero su uomini e cose. Questa è l'ora dei misteri in cui i sogni prendono corpo... l'ora dei segreti, dei sospiri e delle preghiere... Lassù nel cielo di velluto la luna magnetica e stregata sembra vibrare, tanto bella da suscitare paura ed ammirazione insieme. Le creature viventi osservano estasiate la grande trasformista: si turbano i semplici davanti al suo pallore mortale, sognano gli amanti rapiti dal suo abbaglio. Balla la luna, vestita di giallo, la sua danza sinuosa e leggera, simile ad una piccola principessa con piedi d'argento.
" È strana la luna questa notte..." pensò tra sè una piccola Ondina.." sembra arrabbiata.. ma io non posso più aspettare.. essa deve ascoltare la mia preghiera... Oh luna, luna, grande madre di cristallo, il mio cuore è gonfio e i miei occhi bagnati di sale. Allieta il mio animo, realizza i miei sogni..." Ma l'astro di lassù le rispose tuonando " Piccola ingrata di cosa ti lamenti? Ogni notte io rischiaro i tuoi flutti.. e tu non sei felice! Ho strappato le mie stelle dal cielo e le ho gettate nel mare per fartene un vestito; ho pianto lacrime di ghiaccio invidiando la tua bellezza, e ho piegato le maree per carezzare il tuo corpo... L' oceano è la tua casa e i coralli sono fiori per profumare i tuoi capelli..."
" Luna, luna tu hai posto nel mio petto un cuore di conchiglia, un cuore cavo e profondo... ma le mie corde non suonano più e il mio canto è divenuto un sibilo stonato... Qualcuno ha rubato la mia voce, ed ora non posso più cantare per te..."
" Così mi ringrazi di quello che ti ho dato! " le urlò la luna " ... uomini, uomini, mortali indegni anche del solo pensiero di una creatura eterna! ... Occhi ammalianti, traditori e bugiardi... Non chiedermi quello che non posso darti, piccola stella, non chiedermi un' anima mortale, corruttibile ed imperfetta... mi spezzi il cuore... Io spio gli uomini ogni notte e non mi piace quello che vedo. Essi vendono la loro anima con i baratti più sozzi. Vedo amanti lascivi pugnalarsi alle spalle, bambini affogare di singhiozzi, sperduti ed affamati per le vie, vedo lussuria, fiumi di ricchezza e povertà scorrere senza fine... Tu sogni i colori e i profumi, i dolci cavalieri e le belle dame che ballano, ballano in un giro infinito con le ricche vesti gonfie, e sembrano fiori sbocciati in un giardino di spine... Ma tutto questo è fugace, caduco, destinato a scomparire... le belle labbra e i begli occhi appassiranno, i broccati ingialliranno... finchè quei bei fiori si saranno trasformati in foglie secche, sbriciolate dal vento e dalla polvere... Tu, solo tu, piccola Ondina, possiedi il dono eterno della giovinezza, l' incorruttibilità delle carni e dello spirito... ma sembri non accorgertene e a causa di quel pericoloso mortale sei divenuta cieca..."
Sospirò l' acquatica creatura e la sua voce quasi si spezzò:
" Io sogno la vita, madre luna, una vita vera di emozioni, di dolori, sentimenti e fatica.. Non è vera vita la mia... non posso più vivere come un essere a metà, mai completo.. mentre la mia anima lotta per liberarsi dalle catene di questo corpo bizzarro.. Rinuncio all'eternità non per i fasti, nè per i doni.. rinuncio per godere di un abbraccio, per ballare su due piedi di colomba, per lo scialle bruno della mia vecchiaia e per le rughe del mio corpo.. si, per quelle rughe che mi faranno sentire stanca, ma che dipingeranno sul mio volto tutta l' intensità di un' intera vita vissuta... Si.. tu hai inteso luna... vorrei un corpo di donna capace di amare quegli occhi tristi che hanno bucato i miei, un giorno d' inverno, sulla costa... Potrei essere un vestito per sfiorare il suo corpo, un' essenza per evaporare sulla sua pelle, un' emozione per stringere il suo cuore... potrei essere tante cose per stargli vicino... Vorrei esserne soltanto una... la felicità per non abbandonarlo mai... Ti prego, vergine luna, tu che hai tanto potere sulle creature del mare e della terra, ascolta e aiuta questa creatura indegna del tuo amore... Ridammi la vita..."
Ma la luna lassù divenne di ghiaccio e mostrò il suo sorriso beffardo " Esaudirò il tuo desiderio, piccola sciocca, ma... non gioire!... Io ti darò una nuova vita, ma non potrò mai privarti dell' eternità.. I tuoi occhi saranno zaffiri ed il tuo cuore un grosso rubino..." così disse.. e poi in un attimo il cielo si oscurò...
È mattino sulla laguna, un mattino luminoso e azzurro, è stata una buona nottata ed i pescatori soddisfatti liberano i pesci dalle reti. C' è un giovane uomo, dagli occhi grandi, quasi liquidi, che osserva la sua rete... nessun pesce si è impigliato nelle maglie... solo... qualcosa di metallico è rimasto avvolto tra le matasse. Scioglie i nodi, curioso, e tra le sue mani accoglie una piccola statua di bronzo... Sembra una Sirena seduta su uno scoglio, roba di poco valore ma.. un momento.. ci sono delle pietre azzurre al posto degli occhi, e.. un cuore di rubino sul suo piccolo petto! .." Forse potrò cambiare la mia vita..." pensa il giovane uomo ".. grazie piccola creatura venuta dal mare.. hai restituito la felicità a questo povero cuore.."
La sfortunata Ondina si era fidata della grande luna, ma essa l' aveva punita... non era divenuta una giovane donna ma una piccola statua... immobile e fredda.. Tuttavia essa si sentiva ancora viva, sentiva nel suo cuoricino di pietra quel fuoco vivo dell'amore, ed anche se avrebbe voluto essere tra le braccia di quell'uomo, gioiva lo stesso di trovarsi dentro la sua povera casa...
Ma un triste destino l' avrebbe sopraffatta.
L' amato pescatore era solo e povero... e lei era soltanto una statua, non valeva niente tranne per quelle pietre che le brillavano addosso... E fu così che lui le strappò prima gli occhi e poi... il cuore.
Ogni notte l' orrida luna ricompariva dal buio, e tutto il cielo rimbombava del suo riso crudele..."... Avevi tutto quello che ogni creatura desidera, stupida ondina, .. ed ora non hai più niente.. prima ti hanno rubato l' anima.. ed infine persino gli occhi ed il cuore... ma così è giusto.. questo è quello che hai meritato! " e la povera creatura rimaneva immobile, buttata tra le cianfrusaglie di un vecchio baule... e dai suoi occhi spenti, ormai vuoti, scorrevano calde lacrime di dolore... ed essa non capiva perchè sentisse tutto quel male, visto che non aveva più un cuore...
Stette così, rinnovando il suo tormento ogni giorno che nasceva, finchè una sera il giovane pescatore, consumata ormai quell' unica ricchezza, decise di sbarazzarsi di lei, rigettandola nel mare.." Và e torna da dove sei venuta.. tanto adesso non servi più a niente.." E mentre annegava negli abissi essa ripensò ai suoi sogni... Aveva voluto vivere davvero, e la sua vita le era stata rubata.. dalla luna, dall'amore, dall' ingenuità. Non le restava che affondare muta nell' oscurità dei flutti, per nascondere la sua vergogna...
Ed il mare raccolse la sua figlia perduta.
Ancora oggi, nel silenzio delle verdi praterie sommerse, risuona l' ultimo canto di quel piccolo fiore d' acciaio, calpestato, reciso.. ma mai stanco di lottare.." Ci sono momenti in cui il tuo ricordo sembra affogare tra mille pensieri... sono attimi di respiro per il mio spirito stanco... poi all' improvviso la tua figura mi giunge violenta davanti agli occhi, e sento il tuo grido lontano.. lanciato al vento, disperso da echi profondi.. In fondo a questo abisso certe volte mi giunge il tuo profumo buono e caldo.. e mi riporta a quei tempi felici, sulla costa, quando pensarti non provocava dolore.. Eri, sei e sempre sarai qui al posto del mio cuore come un gioiello sperduto nell' oceano, sommerso dalla vita, contaminato dal tempo, ma non per questo meno puro.. anzi.. destinato ad impreziosire un mondo, in un altro tempo.. forse in un' altra vita..."
La luna ascolta quel canto ogni notte, nascondendo a stento gli occhi gonfi di lacrime.. nell' inutile tentativo di dipingere sul mare candide volute d' argento.
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