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La tremenda profezia (prima parte)
Milioni di anni fa, prima che esistesse il mondo di oggi esisteva un mondo surreale e magico di nome Anec, dove i sogni più incredibili potevano divenire realtà. In questo mondo esistevano creature mitologiche che vivevano accanto agli uomini, c'erano molti piccoli re locali che governavano terre e popolazioni con leggi proprie a volte giuste a volte crudeli; e anche allora c'erano strenui difensori degli uomini e della vita: i cavalieri fatei, specie di maghi riuniti in un piccolo ordine che usavano cavalli fantasma e spade di energia generati dal potere del loro pensiero e conoscevano incantesimi vari. Alcuni di loro potevano anche divenire malvagi e compiere atti spaventosi e criminali per questo venivano radiati dall'ordine e definiti simka, cioè rinnegati o delinquenti.
I cavalieri fatei avevano due profezie che custodivano da secoli: la prima riguardava una grande rovina e prevedeva che un giorno un simka avrebbe preso il potere, sconfitto i cavalieri fatei e creato un impero di dolore e schiavitù, la seconda riguardava la redenzione del mondo e consisteva in tre parti: prima in un mondo corrotto dal male sarebbe nato un liberatore dal cuore puro, seconda dal male che infesta il mondo avrebbe tratto potere e conoscenze che avrebbe convertito in bene per poi liberare Anec compiendo un atto terribile, terza non avrebbe preteso di regnare ma anzi avrebbe portato nel suo cuore per tutta la vita un tremendo dolore. Questo racconto è la storia di come queste due profezie si avverarono
In un piccolo villaggio nacque un giorno un bel bambino di nome Parsek che rimase orfano e unico sopravvissuto a causa di una banda di briganti che devastarono il suo villaggio e ne uccisero gli abitanti. Venne raccolto da una fata di nome Arminenda che lo svezzò con latte soprannaturale e lo crebbe nel suo bosco incantato. A dieci anni venne affidato ad un cavaliere fateo di nome Mylvius, famoso per il suo valore che lo prese come apprendista e scudiero cercando di insegnargli le arti della cavalleria bianca "la disciplina magica dei cavalieri fatei" e il codice di giustizia per cui questi eroi si distinguevano. Il bambino però era molto più interessato alle pratiche magiche che non al codice d'onore e nella sua testolina immaginava ben altro che combattere senza lucro e difendere innocenti, ma seppe tenere segrete le sue reali aspirazioni e imparò bene le lezioni impartitegli. Quando Parsek ebbe quindici anni il suo maestro dovette affrontare un terribile drago chiamato Veesnar che predava uomini e distruggeva città mentre lui rimase in disparte ad osservare da lontano perchè non sufficientemente preparato. La battaglia fu aspra e terribile e alla fine sia il drago che Mylvius rimasero uccisi, ma Parsek non si addolorò molto per la perdita del maestro e dopo averlo seppellito bevve il sangue del drago per assimilarne la forza e poi andò a cercare un vecchio cavaliere simka dalla brutta fama di nome Iridan Plesius ben noto per aver fatto saltare in aria un intero villaggio con un colpo solo. Questi notando la perfidia latente nel giovane accettò di completare il suo addestramento con le arti della cavalleria oscura, cioè la versione corrotta e maligna dell'insegnamento dei cavalieri fatei. A venti anni il giovane Parsek divenne un cavaliere oscuro e si congedò dal suo maestro, aveva intenzione di conquistare il mondo intero ma sapeva che i cavalieri fatei potevano eliminarlo e gli serviva qualcuno presso cui trovare protezione; così si mise alle dipendenze di una creatura orribile e spietata dalle sembianze semi leonine di nome Armares che discendeva dagli antichi titani ed era a capo di una terribile congrega di criminali. Costui lo accettò e lo nominò capo dei suoi sicari e ogni volta che voleva intimidire qualche regno o eliminare dei nemici inviava Parsek a rapinare, incendiare, mutilare e uccidere; si riteneva molto soddisfatto del suo tirapiedi perchè apparentemente veniva servito benissimo.
In realtà il giovane e spietato simka stava usando Armares e in segreto insieme a Plesius si era scelto tra i servitori del titano alcuni giovani che iniziava alle pratiche oscure dei cavalieri rinnegati in breve tempo grazie a pozioni fatte con il sangue di Mylvius che aveva conservato in alcune ampolle.
Un giorno Armares ordinò a Parsek di rapinare e distruggere un regno il cui re di nome Merovis appartenente ad una importante dinastia, in passato lo aveva sconfitto e umiliato. Così a capo di una banda di delinquenti e mostri Parsek invase il regno scatenando una feroce guerra e insieme a Plesius sconfisse l'esercito reale e tre cavalieri fatei chiamati Adenar, Berseker e Mithrenal che difendevano la famiglia reale e infine uccise lo stesso re Merovis.
Nella battaglia il maestro Iridan rimase ucciso per proteggerlo dai temibili attacchi dei tre cavalieri avversari, ma Parsek non se ne curò molto anzi era contento per aver raccolto un consistente bottino di beni e schiavi e aver preso prigioniera la giovane figlia del re chiamata Luzinda di cui però si innamorò e quindi la tenne nascosta al padrone dicendo che era sfuggita.
In seguito Parsek grazie ad un filtro d'amore sedusse Luzinda e la ingravidò, nei nove mesi di gravidanza dovette tener calmo Armares che pretendeva che la principessa della dinastia degli Emerovei venisse trovata e uccisa. Al termine dei nove mesi Luzinda morì di parto perché Parsek era lontano da lei in missione ma riuscì a dar la vita a due bellissimi gemelli un maschietto e una femminuccia che suscitarono per la prima volta in Parsek sentimenti d'affetto e attaccamento.
Per calmare definitivamente il suo padrone Parsek decapitò con enorme dolore il cadavere di Luzinda e ne portò la testa a Armares. Poi di nascosto prese i due figli avuti dalla infelice principessa e li portò nel bosco incantato in cui era cresciuto presentandoli alla fata che lo aveva allevato e chiedendole di allevarli.
Arminenda disse: vattene spregevole traditore, non alleverò la prole di un simka.
Parsek rispose: venerabile madre mia, questi due bambini di nome Quasar e Melinda sono l'unico lascito della dinastia degli Emerovei che tu hai sempre amato, sono insidiati da Armares che li ucciderà di certo se scoprirà la loro esistenza. Ora io ti chiedo non per riguardo a me, ma per il sangue emeroveo che hanno nelle vene e per la loro innocenza di metterli al sicuro, allevarli e salvarli.
La fata parve raddolcirsi e prese i bambini, ma quando il padre se ne fu andato li battezzò con un rituale che li predestinava al bene e a combattere l'oscurità, mentre Parsek decapitò a tradimento Armares e divenne capo della sua organizzazione, poi con la sua banda di delinquenti e i simka che aveva addestrato penetrò nel palazzo del consiglio dei cavalieri fatei e li uccise tutti.
Così si avverava la prima profezia, l'impero simka stava nascendo.
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