Baciami
In un campo di prigionia in Inghilterra nel 1944, furono convocati i prigionieri, e fu chiesto loro, se vi fosse qualcuno disposto a lavorare nei campi. A diversi soldati che avevano lasciato a casa, i loro appezzamenti di terreno, ed avevano risposto con non molto entusiasmo, alla chiamata della Patria, non sembrò vero di poter ritornare, sia pure a migliaia di chilometri da casa, al proprio lavoro, stando altresì a contatto con la natura, e quindi molti contadini accettarono. Sulla decisione, pesò anche il fatto che sarebbero usciti dal campo di prigionia, per tutto il giorno, ritornandovi solo la sera. Fra questi, anche Pietro, che pur non avendo un proprio fazzoletto di terra, aveva fin dall’infanzia, lavorato quelli degli altri.
Fu portato in una fattoria, dove, agli ordini di una donna, dava da mangiare agli animali della fattoria, puliva la stalla, lavorava i campi, e faceva tutto quello che si fa in campagna. Bèh quasi tutto! Perché la proprietaria della fattoria, una bionda non ancora trentenne, carnagione chiara, ben in carne, insomma tutto l’opposto delle donne, che Pietro era abituato a vedere a casa, era si gentilissima, con un sorriso sempre stampato in viso, ma niente più! Ed a Pietro, tutta quell’astinenza, da quando due anni prima, era partito per la guerra, cominciava a pesare!
E fu così, che un giorno in cui Pietro, che aveva il sangue che bolliva( come sempre), interpretando a modo suo, un sorriso particolarmente sfolgorante rivoltogli dalla donna, partì all’attacco ed avvinghiò e baciò la ragazza, che cercava di divincolarsi dicendo in inglese:i can’t ( non voglio, non posso). Il nostro eroe, la cui conoscenza linguistica, si fermava al dialetto Morronese, oltre agli elementi basilari della lingua Italiana, sentendo dire alla donna “ ai cant, ai cant”, stringendola sempre più a se, e toccandola dappertutto, tipo polipo, rispose: Canta quello che vuoi tu, o sole mio, Maria Marì, ma lasciati baciare!