«Gli occhi erano due biglie nere, lucide, sistemate per corredare un'espressione bonaria e un po' sorniona del volto.
Era la prima impressione, quella che contava, quella che aveva il compito di scaturire subito un aura di pacatezza ed educazione: elementi imprescindibili per conquistarsi la prima simpatia delle donne.
Il passo successivo era mostrare una certa spigliatezza e competenza; la femmina è, in fondo, animalesca, sessuale ed è attratta dall'uomo esperto e smaliziato. L'importante è racchiudere gli osceni giochi di parole e sguardi in una patina di rassicuranti buone maniere, quel tanto che basta al lato civile e culturale della donna a giustificare l'interesse carnale.
Questa scorza di artificio le serve anche a darsi un alibi, a fare finta che non sarà e soprattutto che non vorrebbe essere, un oggetto, una vittima della voglia momentanea dell'uomo, o (più probabilmente) delle sue velleità di Casanova.
Anna ora si sta destando dai suoi pensieri e posa sul lettino il libro di Paulo Coelho (una lettura da spiaggia perfetta: scorrevole, ma introspettiva quanto basta per provare un pizzico di vanità intellettuale nel sfoggiarla prendendo il sole). È pronta per un altro scambio di battute simpatiche e velatamente allusive (fatte con la giusta dose di buon gusto) con Carlo, il bagnino, che come immagina verrà da lei tra qualche minuto... »
Queste righe prendevano vita pigramente, nella quiete afosa della spiaggia adriatica. Ma non erano di Anna; non sarebbe conveniente che, lei stessa, delegittimasse il suo gioco scrutandosi così intimamente: il suo lato culturale deve stare attento a non addentrarsi in territori troppo profondi col rischio di vanificare complessi, ma funzionali, meccanismi.
«... ecco più il là, in riva al mare, Carlo. Ha appena finito di sistemare un ombrellone e consapevole del suo aspetto gradevole, si prepara ad andare a fare quattro chiacchiere con Anna, la signorina che da qualche giorno alloggia all'hotel.
Non sarà certo invadente, ne maleducato, ma lievemente audace si! Ha delle mire verso di lei ed intende andare a fondo, userà il suo fascino! Sa di averne. Ah, Il fascino... una serie di atteggiamenti e cliché lessicali collaudati, simbolo della perdita definitiva dell'insicurezza evidente (si badi bene, non quella abilmente mascherata, forse dal fascino stesso), dunque, con essa, dell'età e dello spirito della giovinezza. »
La Penna scorreva vorace, queste riflessioni frullavano spontanee e smaniose di uscire, un po' per la voglia di dissacrare questo copione fin troppo patinato e forse per cercare di dare un senso al suo essere li.
Tuttavia, questi pensieri non appartenevano nemmeno a Carlo, non perché sia incapace di concetti profondi, anzi! Lui ha l'abilità di saper rappresentare con le parole immagini suggestive e di concepire frasi molto romantiche ed affascinanti, soprattutto quando l'interlocutore è una donna su cui ha delle mire. Il punto è che è totalmente privo di autoironia e non gli sarebbe possibile, a causa della vanità, smontare e ridicolizzare in questo modo il suo charme.
Il bagnante osservatore sospende la sua scrittura chiudendo il quadernetto e interrompe il quadro che da svariati minuti sta delineando con lo sguardo. Deve ancora capire il motivo che l'ha indotto, misogino e solitario come sa di essere, ad accettare di andare in vacanza al mare. Tuttavia, ora ha perlomeno qualcosa da mettere nella cartolina per gli amici che, insistentemente, gli hanno pregato di scrivere come testimonianza che si stava finalmente divertendo socializzando e sciogliendosi un po'.