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Le scarpe nuove, ovvero come giocarsi la reputazione in una mattinata
Indubbiamente internet è una grande risorsa, quasi infinita, e qualsiasi cosa ti serva su internet la trovi, pure un paio di scarpe.
Quello che sto per raccontarvi è un episodio che vide protagonista, ma sarebbe meglio definirlo vittima, Salvo F. , uno stimato e benestante professionista sulla cinquantina di un paesone della provincia di Catania, che un giorno ebbe l'infelice idea di acquistare un paio di scarpe on-line.
Certamente nel suo paese non mancavano negozi dove poter comprare un paio di scarpe, di qualsiasi genere ed a qualsiasi prezzo, ma l'acquisto via internet a volte attrae in modo particolare, ed ha quasi il sapore di una conquista.
Mentre "navigava" in un sito dov'è possibile acquistare di tutto, la sua attenzione fu attirata da un'offerta molto allettante: un paio di scarpe in vera pelle, colore beige, misura 43, solo trenta euro. La misura era quella che lui calzava, il colore non gli dispiaceva, la qualità sembrava ottima. Salvo azzardò l'acquisto! Del resto la fotografia che le presentava non poteva mentire: erano di una marca rinomata!
Sommando il costo delle scarpe, quello della spedizione e del bonifico che avrebbe dovuto emettere, rimaneva sempre un buon affare da cogliere al volo.
Un paio di clic ben assestati e le scarpe erano sue: doveva solo pagarle anticipatamente. L'indomani mattina alle 8:30 era già in banca ed emise il bonifico, quindi ora si trattava solo di aspettare fiduciosi e sperare che non si trattasse di un "bidone".
Passarono tre giorni ed il corriere gli recapitò un pacco che Salvo scartò freneticamente. Al suo interno c'era proprio ciò che aveva richiesto. Magnifico!
Tolse subito i mocassini che calzava per provare le scarpe nuove, temendo che potessero essere strette o difettose: niente di tutto questo, calzavano a meraviglia. "Ottimo acquisto", disse tra sé e sé compiaciuto!
Decise di riporle nuovamente nella scatola per incignarle la domenica successiva, sì perché secondo lui un paio di scarpe che si rispetti si incigna sempre in occasione del giorno di festa!
Venne la domenica, e dopo essersi vestito elegantemente, Salvo andò a prendere la scatola, tirò fuori le scarpe delicatamente, tolse dal loro interno la carta velina appallottolata e le odorò chiudendo gli occhi. A lui piaceva tantissimo l'odore delle scarpe nuove.
I piedi scivolarono al loro interno con una facilità estrema, com'erano comode... Allacciò le stringhe e si alzò in piedi, quasi non se le sentiva! Com'era felice...
Era una splendida giornata di sole, quindi decise di uscire senza macchina per godere della loro comodità, ma non appena fu fuori dal portone incontrò un vicino di casa che gli offrì un passaggio. Accettò quasi a malincuore, e si fece lasciare nella piazza principale, vicino alla villa comunale. Scese dalla macchina e, fatti i primi passi, udì un rumore strano, come un soffio, uno sbuffo che proveniva proprio dalle sue scarpe; ogni due passi uno sbuffo, ogni due passi un soffio. Allentò le stringhe, ma lo sbuffo era sempre presente, a ritmare la sua camminata.
Com'era possibile? Percepì che la pressione gli stava aumentando. Provò a camminare molleggiandosi un po' sulle ginocchia, ancheggiando e piegando le caviglie un po' verso l'interno, e camminando così le scarpe non sbuffavano più, ma bastava che distogliesse un po' l'attenzione dall'adottare tutti quegli stratagemmi perché uno sbuffo impertinente venisse emesso all'improvviso. Inoltre fece in modo di coprire quei rumori con dei colpi di tosse, affinché nessuno li sentisse.
Allungò il passo per rientrare a casa il più presto possibile, cercando di capire quale delle due scarpe emettesse quel soffio, e si convinse che a sbuffare era quella destra, ma strada facendo la gente lo guardava molto incuriosita dal suo incedere, qualcuno ammiccava, un tizio gli fece l'occhiolino, un altro gli fece un fischio! Io ho il massimo rispetto per gli omosessuali, ma ancora oggi, nel terzo millennio, anche in un paese evoluto come quello teatro dell'episodio, si fa parecchio caso a chi cammina ancheggiando, soprattutto quando si tratta di un uomo, e in questo caso di solito lo si reputa un gay, etichettandolo con termini un po' più coloriti come finocchio o checca, ma soprattutto col termine in dialetto catanese "puppu".
Consapevole di ciò, lui affrettò l'andatura, ed arrivò dopo quasi mezz'ora a casa con la pressione a 200, le caviglie indolenzite, le ginocchia che gli facevano "giacomo giacomo" e le anche anchilosate.
Cercò subito di trovare una soluzione per eliminare il difetto, e pensò che praticando un forellino nella parte interna della scarpa difettosa avrebbe annullato lo sfiato. Scese in cantina con la scarpa, prese dalla cassetta degli attrezzi quella pinza che serve a praticare i fori nelle cinture di cuoio e fece un piccolo buco nella tomaia, nel punto che riteneva quello giusto.
Risalì subito a casa ed indossò le scarpe, fece qualche passo e, soddisfatto, constatò che il fastidioso rumore non c'era più. Poteva uscire di nuovo senza alcun problema, ma questa volta soprattutto per sgombrare il campo da qualsiasi illazione sulla sua reputazione! Ma era solo un'illusione.
Questa volta Salvo prese l'autobus sotto casa, destinazione la piazza principale del paese. Tutti dovevano convincersi che lui non era un "puppu"!
Sceso dall'autobus, fece alcuni passi e questa volta cominciò a sbuffare la scarpa sinistra! Si sentì raggelare il sangue.
Riadottò gli stratagemmi di prima, compresa la tosse, ma a peggiorare la situazione questa volta c'era anche un fischio che proveniva dal foro che aveva praticato nella scarpa destra.
Adesso Salvo sembrava un finocchio sciancato tubertolotico che fischiava!
Da quel giorno lo stimatissimo professionista Salvo F. per tutti i suoi compaesani è «u puppu ca frisca» (il finocchio che fischia).
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