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Questa sono io
Questa sono io, prendere o lasciare.
Ho sempre odiato il freddo e il gelo, penso sempre ai senzatetto, agli animali abbandonati e se Gesù Bambino fosse nato ad agosto? Forse non avrebbe espiato le colpe di un mondo sempre più assente, forse non ci sarebbe il Natale.
Avrei voluto nascere in primavera, dentro la sua poesia, ma la vita mi ha assegnato il nove gennaio per mettermi alla prova.
Forse non avrei voluto uscire, come quando desideri restare rannicchiato sotto le coperte, ma eravamo in due ed il letto era troppo stretto.
Io, bastian contrario, mi hanno dovuto rigirare e mia madre senza anestesia, ho sempre avuto il terrore del parto sin da piccola, mi spaventava esser donna, un ruolo spesso ingiusto anche se gratificante.
Fragile, anche se più grande di mia sorella, poi lei mi ha superato, per difendere la mia fragilità, lei il mio opposto, il mio completamento.
La mia prima bicicletta una graziella bianca, ho sempre pedalato contro vento, non ho mai amato essere spinta sull'altalena, da solo andavo meno in alto, ma con più soddisfazione.
Amo addormentarmi con il sonno pesante della fatica, che dona il sonno ristoratore e amo sognare, ma con i piedi a terra, anche se volo spesso con la fantasia.
Vivo, sospesa fra cielo e terra per essere più vicina a chi mi ha amato, per essere lontana da chi non mi vuole, ma non ho mezze misure o primo o ultimo piano e infatti vivo all'ottavo piano anche se sogno spazi senza limiti, ma questo è solo un sogno, la realtà mi ha assegnato un centinaio di metri quadrati che ospitano me, due figli, un marito e quattro gatti.
Cassiera part- time, altrimenti non darei il resto, soffro per le ingiustizie di questo mondo e per l'indifferenza. Penso che la violenza vada combattuta con la pace, non capisco il silenzio, ma lo invoco nelle mie full- immersion e nei miei sabati di commessa di ipermercato, detesto l'omertà.
Ragioniera che non ragiona troppo, non faccio mai i conti in tasca alla vita che ringrazio e saluto sempre molto cordialmente.
Adoro gli animali e soprattutto quelli abbandonati e indifesi, come tutti gli esseri viventi, rispetto la vita in tutte le sue forme e sembianze di cui non bisogna mai aver paura è il non vivere quello che mi spaventa. Istintivamente materna e protettiva, ma con tanto bisogno di protezione, è rimasta accucciata dentro me quella bambina che continua a ricordare.
Non mi piacciono i ricami, adoro le linee geometriche anche se con un tocco pop, le parole dirette ma che sanno colpire il cuore. Sono un quadro astratto, ma semplice da interpretare.
Mi piace il minimalismo, ma vado sempre fuori dalle righe, sono un punto esclamativo, una parentesi una lacrima... non amo le grandiosità, le perle, i gioielli e i soprammobili che raccolgono polvere, ma non butto via niente tutti i miei ricordi sono negli scaffali della mia anima.
Golosa di dolci avrei dovuto sposare un pasticciere, come diceva mio padre ed io mi immaginavo dietro il banco con la bocca sporca di zucchero e bomboloni, ma la vita è imprevedibile ed io non so neanche cucinare. Preferisco le cose semplici a quelle elaborate, una pizza ad un soufflè, una carezza ad un gioiello, la semplicità ad una parola altisonante.
La vita è un dono fragile da maneggiare con cura, siamo palloncini appesi ad un filo che in qualsiasi momento può sfuggir di mano, e mi son sempre chiesta dove andassero... li ho visti tra i rami di un albero, in una pozzanghera vittime della loro libertà,. Non ho mai voluto il palloncino, il giorno dopo aveva già deluso le promesse o d'improvviso scoppiava come un pianto o si perdeva nel cielo... lo seguivo con lo sguardo fino a perderlo di vista in un cielo troppo grande e lontano.
Della morte ho sempre avuto paura, credo per non cedere al dolore che dilania l'anima come una bomba ad alto potenziale.
L'ho vista in faccia e non risparmia nessuno, l'ho sentito è un alito freddo sul collo, lascia tra le mani schegge di brina. Ho sempre avvertito la sua presenza, inconsapevole bambina, mi alzavo di notte ad ascoltare il respiro di mia madre, come i miei bambini nella culla.
Sfidavo il buio dove da sempre si nascondono i fantasmi delle mie paure, che alla luce del giorno si dissolvevano, i miei riti prima di andare a dormire e quella finestra che volevo aperta perché il lampione dalla strada cullasse le mie paure.
Sono sempre stata definita "strana" perché ero diversa dalle mie sorelle e da mio fratello, gelosa? forse, ma mai possessiva, ho sempre desiderato essere considerata, non ci sono mai riuscita, ma forse questo è un sogno comune.
Il tempo? mi ricorda un pendolo che mia nonna aveva regalato, il suo suono, il suo scorrere sempre troppo veloce o forse troppo lento nelle cose tristi, quando vorresti già essere a domani, poi ti volti e ti accorgi che a fianco a te... si è già seduto il ricordo, il rimpianto e la nostalgia.
Siamo amiche sin dalla tenera età... una mia malattia.
Forse è per questo che non volevo crescere quando mi misuravo l'altezza contro il muro, quando sono sprofondata nell'abisso dell'anoressia, ma questo è un capitolo a parte... forse è anche per questo che non sono mai cresciuta troppo, forse, anche in altezza, ma non ho complessi per il mio metro e sessanta o poco più anche se quando camminavo inconsapevolmente sulle punte, mi chiedevano se avessi fatto danza.
Mi volto in punta di piedi spesso indietro, a cercare i miei ricordi, per non far rumore, c'è già troppo chiasso in questo mondo anche se a volte urlo, contro le sue ingiustizie.
Sono delegata sindacale, ma mi dicono, molto riflessiva. Odio la violenza e sono per il dialogo, cerco il rispetto che va di pari passo con la tolleranza, si abbracciano insieme come una danza...
Fuggo la rima, ma ci casco sempre, fuggo le ingiustizie, ma ci sbatto sempre il muso, non amo troppe regole, ma sono convinta che un corpo senza spina dorsale non si regge, non amo le uniformi, ma rispetto le divise.
Di solito mantengo le promesse, sono sincera e troppo puntuale, non riuscirei mai a nascondere qualcosa anche se so mantenere benissimo i segreti, non tradisco mai la fiducia, riceverla è un dono.
Le attese, fanno parte della vita, le aspettative anche se spesso sono delusioni, la vita è una sala d'attesa dove non bisogna solo essere pazienti serve anche rimboccarsi le maniche, assumersi anche le proprie responsabilità.
Sono passionale quanto basta per non cadere nella sua trappola, a volte troppo fine al piacere anche se questo aspetto lo rende più allettante. Credo all'AMORE in tutti i suoi aspetti è il fine stesso della vita, mi faccio scudo per esso, contro le ingiustizie mi metto in gioco, assumo le parti di chi subisce.
Estremamente sensibile a volte indecisa ma non rendo mai quello che possiedo di cui sono gelosa.
Incostante, scrivo molto o per niente, non ho grandi amicizie, lascio tutto a metà come le piante che mi limito solo ad annaffiare e vogliono di più, cure, tempo, affetto. Le annaffio troppo o troppo poco e anche il cactus robustus è morto.
Non voglio nulla in cambio, ma mi aspetto attenzioni, una carezza è il miglior gioiello.
Non tutti leggono nell'anima, il mondo è cieco ad inseguire il proprio aquilone.
Niente trucco, niente inganno, il rimmel esalta lo sguardo, ma nasconde la brillantezza naturale, il profumo di pulito è la miglior cosa.
Non nascondo i segni del tempo, preferisco il calore, la stabilità ed il fascino di una casa vissuta.
Sono un libro aperto, a cui hanno strappato delle pagine, il vento non perdona, ma tutto è archiviato dentro una stanza segreta, riservata solo a chi lo merita, parola di accesso, fiducia e sincerità.
Amo le cose lisce, ma ho i capelli ricci ed una vita che a volte ha troppi nodi da sciogliere, con la crema della pazienza e della sapienza... vado a fondo, ma torno sempre a galla, a volte preferisco non sapere... Diceva quel dottore che in certi casi i pazienti sanno, ma preferiscono non fare domande, una forma di autodifesa.
Navigo controvento e continuo a sperare di approdare ad un porto dove sostano tutto i miei affetti, mio padre, mia madre, quello che non ho mai apprezzato quando avevo, quello che disperatamente mi manca.
Sarà come rinascere ancora, un altro nove gennaio e tutto forse... ricomincerà da capo.
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1 recensioni:
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- Un autoritratto senza sbavature, senza esitazioni, senza ipocrisie.
Decisamente un bel modo di scrivere, una penna che non passa inosservata.
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