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Bonnie e Clyde
Avete presente quella sensazione di fastidio? Quando siete al cinema e dalla galleria sentite cadere qualcosa sulla vostra testa: non sapete se è sputo, cibo o qualche altra schifezza.
Quella rabbia che vi sale quando guardate in alto e non capite chi è stato. E poi vi guardate attorno e ci sono tutti i posti occupati. Non c'è niente da fare. Non potete cambiare posizione.
Dovete stare seduti in quella cazzo di seggiola pieghevole di stoffa blu.
Però il film è bello e voi avete pagato, che cazzo, mica ve ne volete andare. Soprattutto se avete notato che il tipo seduto vicino a voi, un notevole esemplare di maschio, continua a lanciarvi segnali di corteggiamento inequivocabili, almeno io ho interpretato così la sua mano sulla mia patta dei pantaloni.
Questo è quello che è successo le notte in cui mi hanno vampirizzato. Sì, avete capito bene. Sono un vampiro del cazzo e per vostra informazione prima ero gay.
Avviso ai genitori: vi è andata di sfiga e quella sera lo spermatozoo ingravidante non ha dato frutto a quella macchina perfetta sforna mocciosi?
Vi state chiedendo quale sia la materia che Mr. Prole, nonché " Centroavanti di buone speranze " studia tutte le sere con l'amico Jordie?
Bene, esiste una cura: " La Vampirizzazione ".
A volte funziona. Quasi sempre a dire la verità. Difatti adesso sono attirato molto più dalle vergini dal sangue caldo.
Quindi, se trovate sul giornale il mio annuncio, contattatemi al numero 0003110666 senza timore. Rispondo solo dopo il tramonto, ovvio.
Però poi non vi lamentate se, alla visione della vostra vena giugulare che pulsa, la nostra verga diventa turgida e la voglia di squarciarvi la gola con un morso diventa una tentazione troppo forte - Vero mamma e papà? Ricordate?
È vero, forse non ci sarà lo stesso nessun nipotino. Niente bambinetto piagnucoloso che gioca sul tappeto in salone. Niente nuora antipatica di cui lamentarsi. Ma almeno i vicini la smetteranno di guardarvi in quel modo che vi da tanto fastidio. Esatto signori e signore, non dimenticatevi dello sguardo del vicino: è uno dei fattori trainanti della società, non dimenticatevene mai! Chiamatemi, ci penso io a mettere le cose a posto.
L'ottimo esemplare di maschio Dean, il vampiro che mi ha trasformato, era bellissimo, statuario, capelli rasati, occhi profondi. Non sono riuscito proprio a opporre resistenza, mi era impossibile resistere alla tentazione di passare una notte con lui.
C'era qualcosa fuori posto però. Una volta in camera da letto non voleva nè farsi esplorare gli orifizi a cui tanto aspiravo né lucidare la mia argenteria.
Sapete cosa voleva fare questo Dean? Dai che ci arrivate da soli: voleva darmi un cazzo di morso alla giugulare; e l'ha fatto, il bastardo! Esatto, non mi aveva rimorchiato al cinema per poi fottermi sul suo materasso coperto da un morbido piumone in satin bianco; o meglio, voleva sì fottermi, ma non nel modo che speravo.
Comunque non mi ha ucciso. Dean ha deciso che la sua vita da vampiro solitario doveva finire. Voleva un po'di compagnia. Anche noi ogni tanto ci rompiamo a star da soli, quindi il vecchio Dean mi ha trasformato.
Siamo stati buoni amici per anni in seguito. Aveva un giro di ragazzine giovani, me ne procurava sempre di bellissime: pelle come il velluto, profumata e che sangue ragazzi, che sangue!
Noi vampiri quando assaggiamo del succo umano veramente buono abbiamo un vero orgasmo. Proviamo le stessa sensazione che sentite "voialtri" quando vi menate il cazzo davanti allo specchio o di quando strusciate la testa del peluche di quando eravate bambine sulla vostra passerina eccitata. Moltiplicatelo per mille volte.
Una volta, me la ricordo ancora come se fosse ieri, ci siamo portati a casa due ragazze. Bellissime, buone. Dovevate vedere che foia che avevano quando le abbiamo portate in camera. Erano davvero convinte che da lì a poco ce le saremmo sbattute tutte e due. Ah, se le avessero viste i loro papà.
Quando però la fame ha preso il sopravvento, non vi dico la loro fretta nel rivestirsi. Quando hanno realizzato di essere ai nostri occhi nient'altro che pezzi di carne cruda, dovevate vedere la religiosità nelle pupille dilatate.
Se ripenso ancora al gusto, mi viene l'acquolina in bocca. Ma non possiamo star qua a rivangare troppo il passato, giusto?
Ho menzionato poco fa di quanto io e Dean fossimo stati buoni amici per un certo periodo; ma tutto prima o poi finisce, niente dura per sempre.
Un giorno Dean ha esagerato.
Mi ha portato una ragazzina di undici anni. Era squisita. Non lo metto in dubbio. Quando le ho dato il primo morso mi ha percorso l'estasi più intensa vissuta nella mia vita da squarciagole. Piccola, delicata. Una bambolina. Poi, non so cosa sia successo: forse quel briciolo di umanità che avanzava dai resti di ciò che ero. I resti di quella fragile personcina omosessuale che giaceva in fondo al mio buco del culo.
Sapete che ho fatto alla piccola, deliziosa Matilde? L'ho resa immortale, come me. Adesso è qui mentre sto scrivendo. Ormai siamo inseparabili da due anni.
Non mi piaceva per niente il modo in cui Dean trattava Matilde. Gli sguardi e quelle mani che spesso la accarezzavano in modo morboso.
Allora, di comune accordo, io e Matilde abbiamo deciso di mandarlo a fare in culo, ma nel senso che glielo abbiamo proprio sfondato quel suo culo pallido e stereotipato da vampiro maledetto. Lo abbiamo impalato come si fa nelle classiche leggende sui vampiri.
La compagnia della mia piccola Matilde è molto più gratificante. Dean era solo uno spocchioso figlio di puttana, snob, pieno di sé; cercava sempre di primeggiare, il coglione. Invece io e Matilde siamo come padre e figlia.
Quando ero ancora quel sensibile ragazzo gay ho sempre avuto il desiderio di paternità e lei quando era umana non ha mai avuto un padre.
Lo stronzo aveva abbandonato la moglie e la figlia.
Sapete cos'è Matilde, oltre ad essere la mia bellissima bambina?
È cibo vero, per attirare le prede.
Un'esca. Un'esca morta.
Un'esca vampira nel nostro caso.
Sapete chi attira al suo amo?
Pedofili.
Avete capito bene. Siamo due cazzo di vampiri Bonnie e Clyde smembra pedofili.
Solo quest'anno ne abbiamo fatti fuori sessanta.
Ad esempio ora siamo in questa stanza. Questa volta abbiamo fatto il vero colpaccio.
Lo stavamo cercando da due anni ormai. Avevamo proprio perso le speranze.
Ma ora l'abbiamo trovato, quel pezzo di merda.
Il padre di Matilde.
L'abbiamo beccato quello schifoso che le faceva tutte quelle cose orribili.
L'abbiamo prosciugato. È diventato silenziosamente bianco.
Ci stiamo occupando di quel che ne rimane. È un lavoraccio.
Lo porteremo poi da un amico mio in campagna. Le sue scrofe riescono a farti sparire un cadavere in dieci minuti.
Questo è il sessantunesimo che gli portiamo.
E non vi dimenticate del mio annuncio. Però vi avverto.
Non si accettano lamentele.
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