Malgerio è il nome di un antico cavaliere (Malgerius).
Malgerio adesso è un cattivo amministratore (male-gerens).
Malgerio è un incapace molto determinato, dotato di una sorprendente abilità nell'apparire povera vittima quando viene attaccato a causa dei prodotti nefandi della sua incapacità e della sua determinazione.
Dopo qualche giorno di contatti con lui, in cui è subentrata, in me, una certa inquietudine, ho improvvisamente preso consapevolezza che Malgerio è uno di quelli da cui non ci si può difendere, di quella perniciosa categoria ben descritta da Maestro Cipolla in "Allegro, ma non troppo".
Per la prima volta riconosco quasi subito, inequivocabilmente, uno stupido vero.
Ho provato l'emozione di chi si scopre capace di scoprire. Ho provato quello che deve aver provato un cavaliere medievale che si risveglia accanto ad una spada incantata ed una potente armatura, dopo aver dormito un sonno agitato nella foresta dei pericoli. Chiunque sia toccato dalla spada, o colpisca l'armatura, gli appare adesso per quello che è, e così un tronco d'albero, un verme, un cinghiale, una gazza ladra che ruba anche il nome e il significato del nome non possono più confonderlo, scambiandosi l'aspetto.
Malgerio di volta in volta mi è sembrato tronco, verme, cinghiale e gazza, fino alla mia improvvisa consapevolezza della sua vera natura. Gioia di bambino!
Da bambino, c'era un gracile riccioluto dal sorriso ebete, che mi faceva pena. Mi dava pizzicotti in continuazione, fino a che il fastidio non ebbe il sopravvento sulla pena e provai a dargli uno strattone, per farlo smettere. Ma, appena lo toccai, si fece serio e portò uno, due tre colpi secchi di ginocchio al mio basso ventre. Quando mi resi conto che il dolore davvero forte, lui era già scappato via, portando con sé quello che aveva strappato con i suoi pizzicotti.
Malgerio mi sta dando le spalle. So che sta aspettando che gli dia un calcio nel sedere.
Non lo farò. L'ho riconosciuto e questo è quanto gli spetta.