racconti » Racconti horror » Non c'è due senza tre [parte 1]
Non c'è due senza tre [parte 1]
Joe e Robert sono seduti al tavolino nel giardino del "Jolly's cafè". Hanno scelto di proposito quella postazione adiacente all'alta siepe che delimita i confini della proprietà del Jolly per stare lontani da orecchie indiscrete. Confabulano fittamente, tanto che la cameriera Sandy ha timore di avvicinarsi per prendere l'ordinazione.
Quei due tipi sono proprio strani, pensa impietrita di fronte alla porta trasparente sotto gli occhi della sua titolare. Tiene nella tasca del grembiulino la penna e il block-notes ancora immacolato, ancora non si è presentato nessuno prima di quei due. Del resto sono solo le cinque del pomeriggio e hanno aperto da pochi minuti. A Sandy sembra impossibile pensare che dopo appena mezz'ora ci sarebbe stata talmente tanta gente che avrebbe reso un'impresa divincolarsi fra sedie e tavolini, ma l'esperienza le ha insegnato che le persone, finito il lavoro, si muovono a sciami ed entrano come vagonate d'acqua filtrate da un imbuto.
<<Bhè? Ti sei persa nel paese dei balocchi? Su Sandy, muoviti!>>
Quell'antipatica della signora Ross non ha mai avuto modi gentili con Sandy, ma da quando ha notato che il marito apprezza la giovane cameriera, in particolar modo il suo fondoschiena, è diventata impossibile.
<<Allora è deciso Joe!>>
Robert è ingobbito sul tavolino oppresso dalla sua grossa mole, parla a bassa voce con la faccia sudata a pochi centimetri da quella del compare. La luce dei deboli raggi di sole risplende sulla sua testa rasata, gli occhi chiari e taglienti sono determinati e sprizzano il bagliore tipico di chi la sta per combinare grossa.
Joe, al contrario di Robert, è un uomo mingherlino e curato nell'aspetto. Non esce di casa senza ricoprire i capelli con un consistente strato di gel e spruzzarsi dosi massicce di profumo. Ha notato Sandy e gli piace molto, perchè sennò dar corda a quel rimbambito di Robert?
<<Fai quello che vuoi Robert, a me basta la ragazza>>
Puttanella da quattro soldi, pensa Isabelle Ross osservando con occhi cagneschi la propria dipendente.
Sempre con quelle minigonne spudorate, solo così riesce a farsi notare. Quando ero giovane io gli uomini mi cadevano ai piedi senza che mostrassi una caviglia!
La signora Ross sta preparando panini e stuzzichini per la serata. Il venerdì è sempre critico, prevede tanta confusione, tanto lavoro e soprattutto tanto incasso. È l'unico giorno in cui permette a quel bavoso di suo marito di venire ad aiutare, con la condizione imprescindibile che alla prima occhiata sul culetto sodo di Sandy l'avrebbe rispedito a casa senza troppi complimenti e con la testa fracassata.
Isabelle nota che la ragazza è ferma di fronte alla porta che si affaccia sul giardino.
Adesso cosa fa? Non lavora la signorina?
<<Bhè? Ti sei persa nel paese dei balocchi? Su Sandy, muoviti!>>
Sandy sente il rimprovero della signora Ross e si muove esitante verso i due individui. Cammina, ma sente ogni centimetro del suo corpo intorpidito e i reconditi meccanismi del cervello improvvisamente incastrati.
Primo passo: l'uomo più grosso guarda serio quello più magro.
Secondo passo: Sandy si accorge di non riuscire a respirare regolarmente, più ci pensa più i battiti del cuore sono veloci e la gola si chiude. Ora conosce il significato del termine "iperventilazione", e avrebbe preferito non scoprirlo mai.
Terzo passo: a Sandy sembra di sentire qualcosa come "a me basta la ragazza".
Possibile che stia parlando di me? Mio Dio, sto diventando paranoica.
Sandy raggiunge il tavolo, infila la mano nella tasca del grembiule e sfila penna e taccuino.
<<Cosa desiderano i signori?>> esordisce celando i propri timori il meglio possibile con un tiratissimo sorriso.
Sandy cerca di non fissare nessuno dei due, ma non può fare a meno di sentire il forte profumo che emana l'uomo magro frammisto alla puzza di sudore che avvolge l'uomo grosso.
La ragazza non desidera altro che allontanarsi il prima possibile, ma i due ancora non parlano nè la guardano. Appoggia la punta della penna a sfera sul foglietto a quadretti e aspetta. Sta cominciando a innervosirsi
Chi sono questi due da potermi fare questo? Ordinate e fatemi andare via (scappare).
Sandy lancia un fugace sguardo in direzione della signora Ross, ma ne vede solo la bionda chioma riccia in parte nascosta dal bancone del bar.
Il silenzio viene rotto da un vero e proprio fendente: <<la signorina!>>
Sandy cerca di arretrare di un passo ma la mano che si è insinuata sotto la gonna le stringe la coscia appena sotto le natiche e le impedisce il movimento.
Robert è già in piedi col corpo perfettamente aderente al suo, le lega le mani dietro la schiena con la forte presa delle sue che sembrano una morsa d'acciaio. Sandy riesce a sentire l'erezione dell'uomo e aggiunge la nausea alla paura.
<<Ora, signorina, mentre il mio amico va dentro a chiacchierare con la vecchia, noi due ci divertiamo!>>
Sandy tiene gli occhi sbarrati mentre si dimena e tiene la testa lontana da quella di Robert. I denti gialli dell'uomo fanno da cornice a una voragine dalla quale esce odore di marcio, in pieno contrasto al profumo che indossa.
La ragazza prova ad urlare. Una sensazione calda le avvolge il viso quando l'uomo le colpisce il naso con la fronte. Si sente svenire alla vista della fronte di Robert imbrattata del proprio sangue. L'uomo sembra divertirsi di gusto.
La signora Ross è accovacciata e sta frugando nella dispensa incassata nel bancone per prendere una scorta di tovaglioli per la serata. È nervosa perchè quello stupido di suo marito si è scordato di ordinarne uno stock. Le mani artritiche le rendono il tutto ancora più difficile, sente le dita irrigidirsi tanto da essere inutilizzabili. Non sente Sandy rientrare e pensa che quella stupida stia facendo l'oca come ogni volta che i clienti sono uomini.
La donna conquista dolorosamente la posizione eretta premendo con la mano sulla schiena. Sente il sangue intasarsi nel collo tanto da farle gonfiare il volto. I suoi occhi vengono invasi da luminosi puntini che si muovono come mosche impazzite.
In pensione, devo vendere questa baracca e andare in pensione! . Pensa.
Sente la porta alle sue spalle che si apre, la corrente d'aria fresca che le raggiunge il collo la indispettisce:
<<Allora Sandy, finito di divertirti?>>
Sente due passi pesanti, si volta e vede il cliente che le viene incontro con uno smagliante sorriso stampato in faccia.
<<Mi scusi signore, pensavo fosse la cameriera. Posso esserle utile?>>
La signora Ross cerca di lanciare un'occhiata in direzione del giardino per capire cosa stia facendo Sandy, ma la stazza dell'uomo di fronte a lei le rende impossibile raggiungere lo scopo.
La donna comincia a spazientirsi, quell'energumeno non le risponde. La osserva con quello sguardo ebete e vuoto, ma non apre bocca.
<<Qualcosa che non va signore? Sto lavorando e..>>
Qualcosa la interrompe, un particolare la destabilizza e le fa capire che la serata prenderà una piega imprevista.
123
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0