Brutto e deforme, così stabilì il Fato.
Tutte le mattine, nelle acque limpide di questo lago, scruto se il mio naso sia migliorato, la gobba diminuita, il viso abbia ancora questa espressione cupa.
Cerco d'illudermi: si sa, per i miracoli occorre tempo.
Le mie speranze scompaiono al tramonto.
Durante la notte, strani pensieri mi assalgono:
l'immagine riflessa non è che una illusione, sono bellissimo, il lago deforma ogni cosa.
In strada mi guardano con commiserazione, i più superstiziosi chiamano a protezione gli dei.
Un pescatore del lago sorride.
Maledetto, non gl'importa pescare, è solo un trucco per guardarmi.
Penserà che ami questa odiata immagine.
Lo vedo già tornare a casa e raccontare:
"Anche oggi Narciso, sì lo storpio, è rimasto per ore a rimirarsi nel lago!"
Tutti rideranno.
Ultimamente un'idea è sempre più presente nella mia mente:
se mi lancerò contro l'immagine riflessa dalle acque, la distruggerò, e rotta l'illusione ottica, uscirò dal lago in tutta la mia sfolgorante bellezza.