A loro che mi svegliano la notte,
alle loro urla pietose,
ai loro pianti attutiti,
ai colpi duri delle loro piccole membra su selciati indifferenti;
A quelli rinchiusi in box angusti,
al loro pazzo e disperato girare e girare sempre e solo in tondo
un'ora
due ore
sempre.
Tutta la loro piccola e inutile vita senza gioie, senza piccole dolci speranze;
A quelli storditi vivi e appesi per una zampa, al loro disperato risvegliarsi nelle mani dure e guantate che tagliano, squarciano e dissanguano, i loro sguardi inermi e disperati e innocenti mentre sentono urlare la morte di quelli che gli han preceduti;
Ai piccoli vitellini di occhi giganti e lunghe zampe impazienti e gioiose, al latte delle mamme che non assaggeranno mai, ai prati che non vedranno mai, nati per essere uccisi;
Alle orde di maialini rosei e caprette sgambettanti e dolci agnelli sorridenti, alle galline calpestate e mai piu'ruspanti, ai pulcini tritati vivi;
Agli occhi delicati dei conigli,
alle zampe distrutte sotto i colpi di martello in oscuri antri di pseudoscienza ad opera di mostri vestiti di bianco.
Alla Dea Padella a cui vengono immolati,
al pelo delle pelliccie, dei guanti, dei giacconi che ogni anno ricompare sulle passerelle,
agli stilisti che molto potrebbero e nulla fanno;
A tutti quelli che dormono sereni la notte.
Che possiate sveglirvi almeno una volta nel cuore della notte.
Pensate a loro.
Piangono ora, hanno pianto ieri e lo faranno domani.
Tutto all'ombra rassicurante della legalità.
Fermatevi solo un piccolo attimo e ascoltate.
NON VI DILANIA IL CUORE?