Nel buio delle palpebre chiuse le labbra si trovarono senza intoppi, come se sapessero perfettamente le loro posizioni, come se appartenessero allo stesso corpo.
Il bacio tanto atteso, dapprima dolce e affettuoso, diventò invadente, aggressivo, fino a richiamare le mani nei capelli, sulla nuca, fino a chiedere al corpo di collaborare spingendosi contro l'altro, fino a chiedere al diaframma di lavorare con più frequenza, aumentando respiri e battiti.
Raggiunse l'apice, poi, lentamente, si calmò; le labbra umide, morbide e rosse si staccarono gentilmente, restando socchiuse.
Gli occhi di lei si aprirono dolcemente a scrutare il viso giovane di lui, i suoi lineamenti regolari distesi nell'espressione di estasi che solo un bacio come quello può dare, le labbra definite dischiuse a lasciar passare un sospiro forse troppo rumoroso.
Labbra così desiderabili...
Spalancò gli occhi, senza preavviso, e come avvertendo il fuoco di lei, li fissò nei suoi, trasmettendole con quello sguardo color del muschio tutto il suo desiderio.
Lei trattenne il respiro, il cuore perse un battito mentre fissava i suoi occhi, incapace di pensare.
Bastò un attimo, le labbra si trovarono di nuovo, subito aggressive, affamate, mordevano e volevano essere morse.