Amo le frasi compiute, gli avverbi che finiscono in mente, amo la felicità improvvisa, i fuochi d'artificio, a volte la gente. Amo le distanze, le pause, i tempi morti, quasi tutti i ricordi, i progetti, l'inverno che è una armadio, la primavera che mi smania addosso. Amo le spinte dolci, i frenetici sussulti, sul tuo corpo morbido di paglia, di nebbia; amo il tatto e la frutta, la coscienza, i morsi della fame, la sete di gioia; amo il sapere a profusione, le parole di chi ha più anni di me, le giostre, i bambini, le scrivanie colme di disordine e penombra, amo anche la mia fuga, le sensazioni oblique, il panico e la consolazione. Amo chi si pente, chi ritorna e chi scompare. Amo le donne. Amo l'istinto, un viaggio corto, le canzoni dei miei amici, i pruriti ingenui, le confessioni. Amo chi si toglie dai piedi al momento giusto, le grandi capitali, amo gli sconosciuti (se restano tali); amo le tue gambe allungate d'airone addomesticato, amo il tuo seno e la tua lingua, bacchetta da rabdomante, saetta; amo i cartoni animati, i nomi buffi, i libri spessi; amo le preghiere, le pose e le posture forzate, il caffé quasi amaro, le sigarette; amo scrivere di mattina ma più di notte, le cotte adolescenti, i pensionati; amo certi istanti in cui son padrone dei miei pensieri che diventano parole chiare cristalline, ed io non temo la valanga dirompenete di ciò che posso sembrare, parlando. Amo guardare. Amo spingere via le nuvole dai miei abbracci, scoprire il marcio dei santi, ridere beffardo degli invidiosi, amo sprecare soldi, fugare dubbi, sentire suoni distorti; amo chi mi dà ragione, amo chi vince, tifo per chi perde, amo spostarmi e fare finta che sia un altro il me stesso che si vede esterno; amo togliermi dai guai dopo essermi volontariamente messo, amo il letto, il nostro nido, via Po, amo Hrabal che stamattina mi somiglia, amerò mio figlio e mia figlia, amo le distrazioni inutili, i giochi, amo chi tace e non acconsente, amo chi si perde, amo le partite di calcio, le merende, amo la malinconia che prende certe domeniche di novembre, amo la nebbia avvolta in un cappotto, amo le serate fino allo sfinimento, le colazioni, i sorrisi spontanei, amo le sorprese giganti, le follie legali, amo i tuoi sandali rossi, le circostanze favorevoli, le coincidenze magiche, i nostri segreti, amo la mia famiglia adagiata sul mio cuore, l'alba perenne, gli anni che ancora ho davanti, le prime poesie, gli ultimi scritti, amo le stanze vuote, la prima volta, amo rendermi invisibile e precipitarmi all'occasione, amo guidare, amo frenare; amo gli spaghetti, i de-javù, gli strilli, amo i cavalli, i cani, i biscotti. Amo saltare di palo in frasca, la tua voce fresca, le memorie, le gardenie, amo sognare storie complicate, la bicicletta, volare, amo tuffarmi, comprare libri usati, amo indistintamente, indiscriminatamente, confusamente, tenacemente, ingenuamente, amo senza ragione, e rido dell'amore e ne tengo cura come l'unico mio bene.