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Alessandra
Esistono ancora animi nobilii, anime pure.
Alessandra è una giovane ragazza. È arrivata solo da pochi giorni a quella magnifica tappa che segna anagraficamente il confine tra la giovinezza e la maturità: Alessandra è diventata maggiorenne!
Ma se la conosceste almeno per quel poco che ho imparato a conoscerla io, direste che Alessandra quel confine l'ha superato da un pezzo.
Capelli biondi, lunghi a contorniare il viso. Occhi azzurri, naturalmente, lucenti ed un sorriso sempre presente a completare quella luce.
Alessandra è un'amica di mia figlia.
Si sono conosciute a scuola. Una conoscenza che agli albori non prometteva nulla di buono: da come raccontano loro, adesso con sorriso e incredulità, si odiavano, si sopportavano e si " usavano". Si! Un'amicizia nata da esigenze opportuniste.
Che a rifletterci sopra e valutando il loro essere non ci si crederebbe.
Ho imparato a conoscere Alessandra non solo di riflesso dai racconti di mia figlia. Ci siamo ritrovate molte volte, anche tutte e tre insieme, a discorrere di ogni sorta di argomenti: di quelli che possono portarti al confronto generazionale o semplicemente di quelli che portano a conoscerti più a fondo, quasi nell'intimo. Di quelli che, a quasi cinquant'anni, riesco pure a trarne consiglio.
E che Alessandra non rispecchiasse appieno la sua età anagrafica lo avevo intuito da subito. Certo, è fortunatamente consapevole che molte " pratiche " adolescenziali sarebbe un peccato perdersele: E lei se le vive: nella libera spensieratezza o spensierata libertà, che dir si voglia.
Alessandra è una ragazza che vive di cuore. È cuore.
Alessandra ha festeggiato il suo diciottesimo compleanno.
Con mio stupore ma al contempo commozione mi ha voluta, tra le persone a lei care, a quella festa. Non potevo mancare: e non perchè era mio dovere ma perchè quell'invito lo aveva dettato il suo cuore. Non è la prima volta che Alessandra riesce a commuovermi: in altre occasioni ha avuto gesti nei miei confronti tanto inaspettati quanto meravigliosi.
E così mi sono ritrovata a quel tavolo insieme a coloro che vivono nel cuore di Alessandra. Ed è stata una magnifica serata dove, tra salti generazionali, Alessandra era al centro dell'attenzione non solo perchè la festeggiata ma perchè ognuno di noi del suo cuore ne ha fatto tesoro.
Alessandra, il giorno dopo, mi ha portata a conoscere i suoi nonni. La notte precedente sono stata sua ospite così si poteva partire tutti insieme. A casa di Alessandra non ci si sente ospiti: si è parte della famiglia. Conosco i suoi genitori da non molto e rare volte ho incontrato sua sorella: mi è bastato, per capire.
A casa dei nonni la tavola era apparecchiata con due posti in più: il mio e quello di mia figlia. Una tavola ricca di amore. E l'ho potuto assaggiare non solo nell'insalata russa o nelle lasagne amorevolmente preparate dalla nonna. O nel vino versato con fare gentile dal nonno.
Ci sono abbracci e sorrisi che nascono dal cuore.
Ci sono discorsi o piccoli rimbrotti che se hanno i capelli bianchi ma il cuore d'oro, li ascolti di più.
Ci sono mani nelle mani, a non volerle lasciar andare quasi a trattenere unito quell'amore anche se sai che niente e nessuno riuscirà a scioglierle.
Dopo pranzo siamo andate con Alessandra e mia figlia a passeggiare. Le ho chiesto di raccontarmi di lei e dei suoi nonni.
E non ha fatto altro che confermarmi ciò che avevo visto e ascoltato a quella tavola:
il cuore e l'amore di Alessandra sono nati lì, sono cresciuti attraverso mamma e papà e adesso tocca solo a lei coltivarli.
Ma credo sia sulla strada giusta.
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