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La principessa dei fiori - (1° e 2° capitolo)
Prefazione.
Il racconto che seguirà è formato da diversi capitoli, ogni persona o cosa è puramente casuale, tutto frutto di fantasia.
Il racconto inizia in una nota cittadina Ligure e si svilupperà in una grossa città della Francia,
tra realtà e fantasie avrà numerosi colpi di scena.
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( 1° capitolo) - (Gerard.)
La mia vita è sempre stata caratterizzata da alti e bassi, momenti d'euforia e tanti altri d'angoscia, non so come è accaduto, ma in questa storia che racconto, all'improvviso ho perso tutto, moglie, figlio, lavoro e casa; è strana la vita, t'ubriaca con le sue bellezze e poi di colpo quando le luci riflettono tutto su di te, accade l'imprevisto che ti manda all'inferno...(la ditta dove lavoro fallisce, lasciando tutti i dipendenti disoccupati, a 50 anni chi mi assume?), in Italia le Leggi non ci proteggono, tutto il mondo si muove intorno ai giovani, le Leggi aiutano le ditte che assumono i giovani... (e noi?), noi siamo pronti al macero, prepensionamenti a quattro soldi, a volte nemmeno quelli...
(Cosa faccio sono confuso, intanto inizierò a prendere la disoccupazione o la mobilità, vedremo dopo gli eventi).
Dopo... già dopo; il tempo ha due fasi: la prima, quando non hai problemi, viaggia nella sua normalità e lo guardi attraverso l'orologio; la seconda, quando il tempo è contato com'è nel mio caso, vola in un attimo, ti accorgi che è trascorso quasi un anno, intanto la situazione non è cambiata, rimangono ancora un paio di mesi di disoccupazione e poi... spero sempre di trovare un lavoro.
Preso dai pensieri, mi scuote il suono del (drin)... il telefono chi sarà?
"Pronto"
"Ciao Piero, come stai è molto che non ci sentiamo"
"Gerard, ma sei tu, quanto tempo è trascorso dall'ultima telefonata, sicuramente più di due anni"
"È vero, ma qui a Parigi la vita scorre veloce, spesso non troviamo lo spazio per telefonare ai vecchi amici, non pensare male, ma il lavoro occupa sempre la maggior parte della giornata e la sera siamo in famiglia! Però quando ci riuniamo a fare baldoria ti ricordiamo sempre, allora ci ritornano in mente i giorni della nostra gioventù"
"Deve essere bello fare baldoria lo so..."
"Che dici, non dirmi che hai smesso di fare baldoria, tu che eri sempre in prima fila!"
"È vero, ma i tempi cambiano, cambiamo anche noi, cambia anche la vita ed il modo di vivere"
"Ma dai, non essere negativo"
"Le cose non sono più come prima per me"
"Cosa vorresti dire, non stai bene?"
"No, la salute grazie a Dio va bene, il resto invece..."
"Invece cosa Piero?"
Così racconto tutto al mio amico, la vergogna nel raccontare spesso mi lascia senza fiato; intense emozioni t'invadono il corpo in questi casi, non sai se è giusto coinvolgere amici che non senti da qualche tempo, ma la disperazione a volte ti fa dire ciò che normalmente non diresti mai.
"Ascolta mi dice Gerard, domani sarò a San Remo per una riunione di lavoro, dopo passerò a trovarti e parleremo un po' di te e della tua situazione"
"Grazie ma non devi preoccuparti, ci vediamo per una birra se ti va, non abito più nella stessa casa che conoscevi tu, adesso vivo in una stanza in sub affitto, poi ti spiegherò".
"Va bene ci vediamo domani Piero, ciao",
"D'accordo a domani".
(2° capitolo) - (l'appuntamento).
Non è mai facile parlare di sé agli amici, si hanno sempre un'infinità di pensieri che s'incrociano e ti creano ansia, sono orgoglioso e non mi piace far vedere di aver bisogno, anzi, in questa fase, oserei dire (vivo in un dramma), con questa disperazione in corpo, confesso una parte di verità a Gerard, ma non avrei voluto.
Dovevo ancora cenare, (che parola grossa è questa), a pranzo una patata bollita e un po' di pasta così lo stomaco si riempie più facilmente, la sera è più triste, un tozzo di pane, un pomodoro e olive nere piccanti, da bere acqua dal rubinetto, mi riempie più del pane; nemmeno una sigaretta, ho smesso, almeno un po' di salute l'ho guadagnata, ma ho sempre quel desiderio dopo che ho finito di mangiare, (il caffè non so più cosa sia).
Seduto in poltrona, dopo cena, mi rimane per compagnia la lettura; amo leggere, non mi fa pensare i problemi e mi fa trascorrere il tempo in modo piacevole. Ho qualche libro da leggere, uno di fantascienza, uno d'attualità ed uno d'amore e fantasia.
Però stasera la mia lettura è interrotta dall'intensità della giornata, penso a domani, all'appuntamento con Gerard, non so cosa dirgli e con questo pensiero vado a letto, le mie seghe mentali mi masturbano tutta la notte, cosa ci posso fare, sono fatto così, la realtà che vivo mi fa vedere tutto ingigantito ed impossibile da risolvere.
La mia notte, mi ricorda quella trascorsa dall'innominato nei Promessi Sposi, quando sentì il bisogno di convertirsi, (ma io non devo convertirmi); alle prime luci dell'alba, dopo il travaglio della notte, mi rimetto in sesto per affrontare il nuovo giorno.
Chissà a che ora mi chiamerà, io non lo posso chiamare, ho il cellulare perennemente scarico e quei due euro che mi sono rimasti, li tengo custoditi come se fossero oro (li userò per telefonate estreme).
Sono già le quindici e nessuna chiamata, può darsi che si sia dimenticato e starà già tornando a Parigi, ma si, meglio così, non voglio sputtanarmi del tutto, ognuno di noi abbiamo la nostra vita e non posso coinvolgere gli altri.
Vago con i pensieri, sconsolato, esco dalla mia abitazione, attraverso una via stretta, le case sembrano cadermi addosso, mi avvolgono;la luce ombrosa di questo pomeriggio nuvoloso è pieno d'umidità, mi entra nelle ossa, mi crea brividi di freddo, ho un cappotto vecchio che mi copre fin sotto il ginocchio, mancano i bottoni, ad uno ad uno li ho persi tutti, come i miei anni, i guanti hanno le punte tagliate perché si sono bucati.
Immerso nei pensieri sento il suono del cellulare.
"Pronto"
"Piero ciao sono Gerarad"
"Ciao amico mio, pensavo fossi già tornato a Parigi"
"Ma dai, lo sai che avevo un appuntamento di lavoro, poi dovevamo vederci noi, io non mi dimentico degli amici"
"Sì è vero, questo l'ho sempre saputo, è una dote che hanno poche persone"
"D'accordo, Piero dove ci possiamo vedere?"
"Vieni in Via Genova c'è il bar Principe ci vediamo lì tra venti minuti"
"Ok ciao"
"Ciao".
Ansioso m'incammino verso il luogo dell'appuntamento, voglio arrivare puntuale, mi è sempre piaciuta la puntualità è un segno di rispetto nei riguardi del prossimo, lo so, tanti valori nel tempo si sono persi, ma io sono rimasto con quelle idee, per cui vado avanti per la mia strada con le convinzioni maturate nella vita.
Ecco sono arrivato, mi fermo fuori del bar e aspetto.
Puntuale anche lui, arriva e poi ci abbracciammo contenti di rivederci.
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0 recensioni:
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- Ok, ho cominciato... e mi hai coinvolto, non sapevo che avessi un talento pure per i racconti, sai prendere le persone. Vediamo cosa succede al bar))
- Bravo, molto interessante e scorrevole e come dicono attuale ma spero ci sia anche la parte fantastica come hai detto le sorprese! Aspetto la continuazione!
Anonimo il 24/01/2011 19:50
Dalle premesse pare di capire che a Parigi si svolgerà la parte importante del racconto. Amo la Francia e spero che il nostro Ligure trovi l'amore e la fortuna, da quelle parti. A presto... ciaociao
- Sono curiosa... per me codesto Gerard risolve tutti i problemi... se lo porta a parigi, li nasce un nuovo amore... e gran finale con tutti felici e contenti. forse no... vedremo. bacino
- piaciuto... mi piace come scrivi...
- il senso del reale ben espresso, concordo col giuffrida nel dire che anche i giovani non sono tutelati, gli stanno rubando la speranza, molto bello e veritiero, complimenti amico caro
Anonimo il 22/01/2011 12:43
Sei sicuro che i giovani vengono tutelati meglio?
Al momento io sono quanto mai confuso e pessimista per il mio futuro. Certo... hai specificato che è una fantasia... quindi sei inattaccabile
- Uni spaccato di vita purtroppo molto attuale. D'obbligo la riflessione personale. Racconto scorrevole e di piacevole lettura. Aspetto i prossimi capitoli e se il buongiorno si vede dal mattino...
- uno spartito di vita che mette alla prova, che fa riflettere... molto apprezzata Giu... bravissimo anche in questa veste... smack
- Un racconto vero, attuale, vite vissute nel dolore e nelle gravose prove della vita ben descritte, sentite...
Complimenti Giuseppe! Aspetto gli altri capitoli!
Anonimo il 21/01/2011 21:31
... ops ... purtroppo...
Anonimo il 21/01/2011 21:30
bravo Giuze!
un racconto pregno di sofferenza quotidiana, uno spaccato di vita speculare a tante persone... putroppo...
emozionante e reale!
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