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L'inizio
Fummo noi il primo gesto d'amore.
Angeli, esseri perfetti plasmati e creati su sua immagine e somiglianza..
Creati, unicamente per vivere, per essere amati.
All'inizio dei tempi v'èra il regno di Dio, e nient'altro.
Luce perpetua riflessa su straordinari palazzi di cristallo, colori accesi,
d'intensità talmente vaste e differenti da riempire l'anima.
V'èra il regno di Dio, per noi, e nient'altro.
Eppure c'èra qualcuno tra quegli esseri perfetti, i più anziani di loro,
a conoscere quale fosse il successivo passo, quel che sarebbe stato.
Perchè il suo amore non ebbe fine, e nella solitudine del suo essere, Dio immaginò
i propri figli liberi di toccare, sentire e godere di quella vita stessa troppo perfetta però
per esser chiamata tale.
E il mondo, l'universo, la natura come tutti conoscono,
vennero ideati col solo scopo di servire l'uomo,
anche lui fatto a sua immagine e somiglianza, carico di quelle emozioni che finalmente
potevano vivere.
Tutto fu fatto per loro, anche noi.
Ma il fulcro di quel dono ormai cancellato, dimenticato dai figli stessi,
fu la libertà, parole che non hanno più alcun senso in un mondo
sul punto di morire. Libero arbitro.
Furono liberi dal primo istante gli uomini, liberi d'essere ciò che volevano,
liberi di credere o meno nel loro padre, liberi d'amarlo e odiarlo, di scegliere
tra il bene e il male creato da lui stesso.. creato unicamente per dar loro la facoltà
di scegliere..
Non esiste amore più grande.
Molti tra noi scelsero di divenire come loro,
noi che avevamo ora lo scopo di proteggerli,
guidarli, difenderli sempre e comunque.
Amarli.. è questa la nostra immortale esistenza.
Questo fu l'unizio.
Silenzio, un innaturale pace posata sulle cose, palpabile.
È uno stato imposto da regole non scritte che tutti rispettano,
in questo mondo forse angusto, di passaggio, il punto dove tutto ha fine..
quella stessa fine prologo di un eterno inizio.
Il limbo.
Non saprei descrivere ad oggi, su quale base questi palazzi furono costruiti,
Mi sfugge il perchè dei colori, dovrei capire che qui son altre le cose ad avere senso, importanza.
Appartengo a questo regno da sempre, dal primo istante della mia esistenza, senza tempo, senza date e numeri, ed eventi da ricordare,
spesso m'accorgo di quanto questo posto mi somigli, sorrido appena se immagino che sia stato costruito solo per me.
E Luci a intermittenza, adesso, bagnano i muri di pietra..
luci di fuoco, tenuto in piedi da torce vecchie che mai nessuno
guarda, mai nessuno dona attenzione alle piccole cose.
E allora un corridoio largo e scuro mi si para davanti, dove i passi
dei miei stivali rimbombano, m'accompagnano per tutto il percorso,
in una solitudine che mi piace, e mi permette di pensare.
Alcuni posti vanno vissuti da soli.
Sta la la vecchia, la seduta su una panchina in marmo ai lati del corridoi.
Canticchia, lanciando briciole ad uccelli che non conosco.. non ricordo
di averla mai vista senza sorriso, senza quell'espressione appena accennata
che le corruga il viso, rendendole gli occhi sottili.
Trasandata si porta, a partir da quei capelli grigi mal tenuti fino alle spalle,
le mani tremano.
".. Dove porta questo corridoio?".. è flebile, sottile e cupa la mia voce,
mentre gli occhi su di lei si posano.
Pallore, un misto di sentimenti color del nero m'avvolgono le espressioni, no,
io non sorrido quasi mai.
"Tu credi possa avere importanza saperlo?.."
E la vecchia alzò il capo, lei che come sempre tutto conosce, perchè
saggezza le permea l'anima, da un tempo indefinito.
Il suo è un compito particolare, richiede esperienza, tempo, dedizione,
caratteristiche che in pochi hanno qui in questo regno.
E nei millenni che passano, in quelle ore e minuti che gli uomini godono
in quel mare d'emozioni chiamato vita, lei sta li, a seguir i loro fili con cura maniacale,
li tocca, li sfiora, sospirando poi ogni qual volta s'interrompono.
Non ha un nome, ne un cognome, è il destino lei, una vecchia simpatica.
".. Va da loro figliolo.. E fa quel che devi, prima che morte possa arrabbiarsi ancora.
E tu.. tu hai una particolare dote nel farlo."
Fa quel che devi...
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