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La leggenda del pozzo senza fondo (quarta e ultima parte)
Dopo qualche giorno arrivarono a destinazione, Amos lasciò Camilla davanti al negozio e andò a salutare i suoi genitori. Rimasero d'accordo di trovarsi vicino al pozzo dove andavano sempre e si erano incontrati la prima volta.
Camilla, vide che il negozio era chiuso, anche se era orario giusto di apertura e lo trovò strano. Decise di entrare in casa, anche se si sentiva un po' angosciata, per come avrebbe reagito suo padre rivedendola. La porta non era chiusa a chiave e in casa c'era un silenzio profondo, quel posto l'aveva sentito nel cuore tra i suoi più vivi ricordi per tante volte.
Non vide subito suo padre e si cominciò a preoccupare, lo chiamò girando un po'per la casa ma, non ebbe nessuna risposta, finché non raggiunse la camera e lo trovò nel letto con brutti malesseri. Aveva la febbre alta e una tosse fastidiosa e quando la vide gli sembrò di sognare. Lei si avvicinò e gli disse preoccupata: "Come stai papà? Presto, bisogna chiamare il medico."
"Non preoccuparti non è nulla di grave mi passerà, tu piuttosto pensavo fossi caduta nel pozzo e fossi morta, da quando te ne sei andata quel pozzo è rimasto senza fondo. Quanto mi sei mancata, mi sembra di vivere un sogno, piccola mia."
"Perdonami papà io sono andata via per vivere con lui, perché lo amavo, ma non riesco a dimenticare tutto il bene che mi hai dato, sei sempre stato nel mio cuore."
Lui rimase un po'sconfortato, ma la gioia di averla ancora accanto in un momento così difficile gli fece dimenticare tutto. Lei gli mise un fazzoletto fresco sulla fronte e andò a cercare il dottore nel paese. Quando lo trovò, gli spiegò che aveva bisogno, così andarono insieme a casa. Il dottore lo visitò e disse che era una brutta polmonite, così gli diede degli antibiotici.
Poi aggiunse: "Se non veniva a chiamarmi, però non sarebbe mai riuscito a guarire, deve ringraziare sua figlia. Ora si riposi, prenda le medicine e presto si rimetterà in forma!"
Lei sorrise, contenta dell'aiuto che le aveva dato, per farlo stare bene e lui la salutò. Quando il dottore se ne andò, lui la ringraziò abbracciandola affettuosamente e lei sorridendo gli raccontò tutte le avventure, che aveva vissuto e dove era finita con Amos, ricordandosi anche che dovevano trovarsi al pozzo.
"Non preoccuparti per me, se sei felice, pensa al tuo futuro e vivi serenamente con chi ami. L'importante è che non ti scordi di tuo padre, come non ti sei mai dimenticata della mamma. Basterà che ogni tanto verrai a trovarmi, con lui, sarà un piacere vedervi insieme e felici."
Intanto Amos era già vicino al pozzo ad aspettarla, e quando decise di bere, mentre l'aspettava, si accorse che calando il secchio non veniva su nulla. Gli sembrava strano, ma lui non sapeva che quel pozzo era diventato senza fondo, da quando era scappato con Camilla. Intanto lei decise di andare da lui, per convincerlo a stare lì qualche giorno, perché suo padre aveva bisogno e per far rifiorire la pace anche tra loro.
Uscì da casa e raggiunse il pozzo, dove vide Amos che l'aspettava, lui le sorrise e le disse: "Ora possiamo tornare, sei stata contenta di rivedere tuo padre?"
"Sì, però era molto malato, l'ho salvato da una brutta malattia, chiamando il medico e ora vorrei rimanere qualche giorno, finché non si riprenderà del tutto. Tu puoi dormire a casa mia, così non ci divideremo."
"Va bene!"
Amos accettò volentieri nonostante i problemi del passato, per renderla contenta avrebbe fatto di tutto.
Vide il suo viso un attimo disperso nei pensieri e le disse: " Tutto bene, ti vedo pensierosa?"
Lei sorridendo le rispose: "Sì, certo stavo solo pensando a questo posto, dove ci siamo incontrati la prima volta, per me è un bel ricordo."
"Come sei dolce, peccato che il pozzo non abbia più acqua."
"Me ne ha parlato mio padre e quasi non ci credo." Dicendo questo si avvicinò e guardò il fondo, provando anche lei a immergere il secchio, ma quando tentò di sollevarlo rimase bloccato. Cercò di forzare, ma non si sollevava, così lui cercò di aiutarla, finché non lo lasciarono cadere dentro, entrambi esausti.
Guardarono ancora una volta il fondo, ma videro solo buio infinito, finché all'improvviso non salì una grossa nuvola di fumo nero. Spaventati e soffocati si allontanarono, chiedendosi com'era possibile questa cosa, ma quello non era un fumo chimico era una cosa particolare.
Aveva una voce rauca e si presentò subito: "Finalmente sono libero! Ero bloccato nel fondo di quel pozzo, ma sono riuscito a risucchiare tutta l'acqua e ora mi hai liberato."
Si rivolgeva, soprattutto a Camilla, che allontanandosi era caduta e non aveva le forze di alzarsi. Amos si era allontanato di più, ma era bloccato dal panico.
Camilla ebbe il coraggio di dire, con la voce tremante: "Chi sei?"
E il fumo, ridendo rispose: "Io sono il Nulla! E ora, cancellerò tutto questo mondo inutile."
Sia Camilla che Amos non avevano parole, erano impauriti, anche se era un semplice fumo. Non si accorsero subito, ma nelle sue sembianze da nuvola, aveva anche occhi e bocca, con la quale oltre a parlare, cominciò a soffiare un fumo nero intorno e loro videro cancellarsi gli alberi del bosco in un attimo.
Camilla, cominciò a provare un sentimento di rabbia e urlò: "Fermo, non puoi farlo te lo vieto, questo è il mio mondo e non puoi cancellarlo!"
Sentendo queste parole, il Nulla si fermò un secondo e disse: "Io sono più potente di te, non potrai mai fermarmi! E so, che sono anche dentro di te."
Lei non rispose, rimase sconvolta e perplessa, come se avesse colpa. A questo punto intervenne Amos e disse: "Cosa significa che sei dentro di lei, non è vero dentro di lei c'è solo amore gioia e voglia di vivere."
"È qui che ti sbagli, certi pensieri, non si dicono ma si sentono." Amos colpito e deluso da queste parole, si avvicinò a Camilla aiutandola ad alzarsi.
"Cosa vuole dire quel mostro?" Camilla non sapeva cosa dire, ma riflettendo capì e gli e lo spiegò.
"Vedi è come dice lui, in un attimo di tristezza e angoscia, la vita non ha più senso e ti butti nel nulla, mi è capitato molte volte, ma penso di non essere l'unica."
"Non è una colpa questo, fa parte del tuo carattere sensibile e non lo senti solo tu." Lei si sentì più incoraggiata e forte, grazie alle sue parole e al suo cuore, che sentiva dentro il suo e sempre più vicino.
Intanto, quel mostro stava continuando a soffiare e più lo faceva, più il mondo scompariva. "Dobbiamo fermarlo al più presto!" disse Amos, ma non sapevano come, poter bloccare una cosa così potente, che poi era nulla.
"Non farlo, ti prego non distruggere il mio mondo!" Così lo pregò Camilla e poi si lasciò cadere ancora, perdendo la speranza. Era in ginocchio, appoggiò le mani per terra e iniziò a lacrimare disperata.
Il Nulla vedendola così, si sentiva ancora più potente e disse: "No, non mi fermerai, anzi cancellerò anche te."
Cominciò a soffiare, ma prima che il fumo arrivasse a Camilla, Amos la spostò per salvarla dicendo: "No, tu non la farai sparire, io la amo e il nostro cuore è unico." La proteggeva, tenendole le braccia intorno alle spalle e lei si calmò un po' asciugando le lacrime. Abbassò il viso, sconvolta e portò la mano chiusa a pugno sul cuore, come se sentisse dolore.
Intanto, i suoi occhi sfiorarono la spilla, che la mamma le aveva regalato e che portava sulla destra del petto. All'improvviso, la farfalla con diamanti, che era un amuleto, prese vita. Iniziò a volare intorno al mostro e la luce dei diamanti era più potente di quel fumo nero.
"No! Non è possibile non ci vedo" Urlò e scomparve, lasciando ossigeno puro nell'aria. La farfalla ritornò al petto di Camilla e lei era contenta perché l'aveva protetta. Non sapeva, se l'aveva protetta un amuleto o sua mamma, che era un dolce angelo, ma l'importante è che ce l'avevano fatta, anche se al inizio avevano perso un po' di speranza, l'importante è stato non tirarsi indietro, affrontando ogni situazione.
Ricomparve tutto ciò che aveva cancellato e intorno a loro c'era ancora un mondo magnifico, decisero di tornare a casa dal padre di Camilla e raccontare tutto, anche se lui non ci avrebbe creduto. Prima però Amos pensò, che era più sicuro chiuderlo il pozzo, così gli mise un coperchio e rimase per sempre il pozzo senza fondo della leggenda, che tutti guardavano ma non usavano più.
Arrivati a casa fecero pace e suo padre si sentiva meglio di prima. Rimasero lì per qualche giorno, finché non riaprì il negozio, poi salirono sul carro e ritornarono dai loro amici che li accolsero a braccia aperte.
La vita continuava nel bene e nel male loro lavoravano nella loro fattoria e vivevano felici insieme. Questo poteva bastare a soddisfare i desideri, ma Camilla desiderava anche sposarsi. Andare al altare e giurare eterno amore davanti a Dio. Passò un po' di tempo, ogni tanto andavano a trovare i genitori e arrivò il giorno che lui regalandole un bellissimo anello le disse: "Vuoi sposarmi?"
Lei sorrise emozionata e disse: "Sì, certo che lo voglio, ti amo e ti amerò per sempre." Organizzarono una piccola cerimonia, dove parteciparono solo i loro genitori e i due amici della fattoria, lei aveva un semplice abito con qualche pizzo e di color bianco puro, un piccolo velo e tanta gioia nel cuore.
S'infilarono la fede al dito e mai più se ne separarono, era il loro simbolo d'amore. Un amore eterno, sincero e assolutamente vero.
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0 recensioni:
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- Ciao denny, grazie mille sono contenta che ti sia piaciuta, anzi ti è piaciuta ogni cosa e ne sono davvero felice. Se mi dici bravissima per me è una grande emozione!
- Ciiao Sara, molto bello, il fumo il nulla il male.. la farfalla.. che si stacca dalla spilla, la forza.. dell'amore, l'angelo.. tutto ben scritto!! questo pozzo senza fondo, poi il bellissimo finale l'amore per sempre eterno, fedi fede luce. Bella.. Bella Sara, regali sempre bellissime favole.. Sei Bravissima!!! e mi ripeto.. Sei Bravissima!!! Ciaooo.. Sara!!
- Grazie a te mia nuova amica di avermi lasciato un commento, mi piace scrivere favole e storie di fantasia.
Ti dico ancora che ho trovato il tuo racconto molto grazioso con tante belle cose!
Spero ti piaccia quando lo avrai letto tutto!
- Scrivi bene, appena avanzo un attimo leggo anche le altre puntate, ciao e grazie