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Buongiorno signora

E poi senza neanche accorgerti ti ritrovi già grande, lo vedi dai pantaloni che si sono accorciati, dalle cose che prima ti sembravano grandi ed ora sono tutte rimpicciolite, ristrette come lavate con un lavaggio sbagliato.
Me ne accorsi tornando al paese d'infanzia che mi sembrava il paese dei puffi e quel muretto che sfidavamo, camminando sopra come equilibristi con era che un piccolo marciapiede, la discesa non era poi così lunga e ripida e le salite... dei dossi appena.
Quelle finestre dove si apriva un universo lontano erano piccoli occhi ed il mondo sembrava vicino, a portata di mano.
Che buffo ritrovarsi a combattere con quei brufoli e i capelli che cominciavano a ribellarsi agli elastici e all'ordine dell'infanzia, come le cose gettate qua e la senza un preciso metodo, forse perché scavalcarle sembrava quasi di vincere le onde di questa vita impertinente e pesante come i soliti consigli e regole che stringevano più di quesi jeans che per indossarli dovevi stenderti sul letto. Contestazione, rivoluzione che si limitava a stare chiusa in una stanza con le cuffie in testa o e a dormire fino a tardi la domenica mattina, per rifarsi di studi matti e disperatissimi, con la media del sei! uniformi di abiti e pensieri... ieri.
E poi da crisalide, quell'età di transizione in cui non si è né uomo né donna sboccia d'improvviso la femminilità, la voglia di piacere e di piacersi e da quei vestiti informi scopri il gusto di scoprirti, riscopri che in fondo non sei poi così male.
Una minigonna e due gambe che hanno voglia di respirare, di farsi ammirare... ovviamente dopo un'accurata depilazione, con quella macchinetta che non strappa i peli ma la pelle... o con quelle strisce che quando le attacchi non si staccano più... Inventai una finta scottatura quando mi accorsi dell'effetto post epilazione... pelle rossa e piena di crosticine nere, residui di ceretta che avevano pensato di comparire proprio sul più bello, d'estate sotto un sole che impietoso come un neon rivelava tutti i segreti che uscivano da un cilindro poco esperto.
La scoperta comunque di piacere, belli o non belli diceva mio padre, a vent'anni c'è la bellezza dell'asino...
E facendo finta di nulla ti specchi nelle vetrine, orgogliosa, nei finestrini delle auto parcheggiate, con finta noncuranza, dei fischi di ammirazione...
In realtà sfili, felice di essere notata, contenta di essere ammirata da giovani e quegli anziani che potresti essere la nipote, ma tanto in fondo è solo un complimento e raccogli tutto.
Con passo felino, deciso e sicuro, ma senza dare confidenza sfidi i sanpietrini e i tacchi alti perche slanciano la gamba e la figura...
E chi ti ricordava chiusa dentro quelle goffi uniformi, come quelle che indosso adesso al lavoro, sembra quasi scusarsi al tuo passaggio.
Goditi ragazza questo momento... mi accorsi del tempo quando cominciarono a chiamarmi signora... devo ammettere che non sono proprio da buttare... ma
Cominciano i ma... la minigonna non è adeguata, i tacchi sono scomodi, le scollature sono volgari e senza trucco...

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Stanislao Mounlisky il 29/04/2015 09:25
    Un altro autoritratto, rigorosamente in piedi. Da leggere.

5 commenti:

  • paola zagaglia il 31/08/2011 02:25
    sei la piu meravigliosa poetessa.,. ci regali emozioni.. grazie! sei la numero 1!
  • paola zagaglia il 31/08/2011 02:24
    bravaa.. brava.. brava! sei unica laura!
  • tania rybak il 15/02/2011 16:13
  • Anonimo il 14/02/2011 09:02
    bellisisma descrizione del tempo che passa...
    la nostra crescita...
    ma i ricordi non svaniscono mai...
    mi è piaciuto molto
  • Giuseppe Tiloca il 13/02/2011 20:42
    prosciutto.. magro.
    Esatto, come il tempo ci fa cambiare, ci permette di cambiare, ed io combatto ancora con questi brufoli cattibvi che non vogliono andarsene! Ma la mia adolescenza, poi anche io un giorno sicuramente scriverò di questo, per ora, bravissima

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