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L'ombra della pietra
Ciao caro lettore. Questa sera ho tanta sensibilità e ho deciso di donare a TE questo racconto così grazioso. Racconta di due giovani che si innamorano a una festa sotto l'ombra della luna. Questo racconto lo classifico come un dramma per una frase di Oscar Wild che dice: "Ci sono solo due drammi nella nostra vita: il primo è non ottenere quello che vogliamo, il secondo è ottenerlo".
Nicola. È questo il nome di lui. Stava seduto su un masso di un metro e mezzo d'altezza. Osservava. Osservava l'erba che nasceva copiosa vicino alla grande pietra. Oltre c'era un precipizio di circa cinque metri che separava quella distesa de'erba dalla sabbia e dal mare. Mare che si increspava come l'animo di Nicola. Ma non tormentato ma energetico. Come i flutti del mare scuro accarezzavano la fresca sabbia l'Amore che aveva Nicola per quella ragazza che aveva visto poco prima accarezzava il suo cuore ricoprendolo di gioia. Non temeva di non riuscire a conquistarla, era esperto nell'Arte di conquistare e ce l'avrebbe fatta. Solo si stava assaporando il momento prima di conoscerla. Per aumentare la suspance e, come dice Leopardi, per aumentare quell'attimo di felicità prima della domenica. Nel suo caso prima della tempesta, prima della tempesta di emozioni che gli avrebbe riempito l'anima.
<<Ciao bella>>
<<Ciao>> rispose lei.
<<Ehi ma che scarpe indossi! Sono della guerra fredda?>>
<<No guarda questa sera non ho voglia>>
<<Perché? Dai cercavo solo di essere simpatico! Scusa...>>
<<No scusami tu!>> si mise a ridere << sai sono innamorata di un altro ragazzo mi dispiace. Se non fosse così ci starei anche sei molto carino>>.
<<Uff credo che mi ritirerò nella mia solitudine. Sai mi ero innamorato>> sorrise. Dentro di lui era davvero la tempesta! Il mare di emozioni che pensava fossero energizzanti invece lo stavano abbattendo. "Ma come? Non mi vuole??? Ma io l'amavo!"
<<Ma va cretino! Ce ne sono tante altre molto più belle e meritevoli di me!>>
<<Scusami>> Nicola si allontanò per ritirarsi nei suoi pensieri sul macigno da un metro e mezzo.
Nicola tirò sottovoce una bestemmia. Era incazzato. Ma non con lei con se stesso. Si era innamorato di qualcuna di cui non aveva la capacità di conquistarla. "Non so neanche come si chiama! Cazzo!" Era scappato con la coda tra le gambe senza neanche avere la forza di cercare di fare un'uscita dignitosa!
"Cosa faccio adesso! Io la amo!".
Rimase così, a piangere e a sognare come sarebbe stato se l'avesse conquistata. Fu in quel momento che dei ragazzi si avvicinarono.
<<Ehi senzapalle!>> disse uno di loro avvicinandosi a lui facendo il bullo. <<Guarda che te le prendi!>>. "Violenza gratuita, cattiverie gratuite, è questo che rende brutto il mondo. Nicola sapeva difendersi senza fatica, quello non lo impauriva affatto.
Si avvicinarono Nicola si mise in una posizione difensiva che in realza nascondeva insidie. Fu proprio in quel momento che intervenne uno dei tre che fermo i due che se le stavano per dare. <<Fermi non fate i coglioni! Sono venuto qui per parlare con il ragazzo non per picchiarlo>>. Si riferiva a Nicola.
<<Scusa come ti chiami?>> Nicola si sentì confortato da questa persona. Non era rude come gli altri due era fine, le mani erano ben curate ed era vestito con una camicia blu attillata e pantaloni neri attillati anche quelli. Nei suoi occhi azzurri c'era una scintilla, ti forza di sicurezza. Questo provocò un certo fascino a Nicola. <<Chiamami pure Nico>>
<<Ok adesso voi due via dalle palle devo fare una discussione in privato con nico>>.
Se ne andarono per i fatti loro.
Quando furono lontani Nicola salì sul macigno a osservare il mare. Adesso sentiva una certa sensazione di pace portata forse da quello strano individuo. <<Io sono Roberto!>> disse energicamente con un sorriso.<<Posso salire?>>
<<Certo Robby sali pure!>> rispose al sorriso.
<<Ehi ma io ti ho già visto! Eri insieme a quell'angelo! E anche gli altri due!>> <<Si siamo suoi amici>>.
A Nicola brillarono gli occhi <<Come si chiama?>>
<<Margherita! È innamorata di me ma io non la voglio>>
<<Perchè?>>
<<Diciamo pure che non è il mio genere! Comunque non capiresti>>.
Nicola lasciò cadere l'argomento e guardò il mare. Da li il mare era ancora più bello e la mezza luna illuminava tutto, tranne un piccolo spazio, l'ombra che lasciava il macigno dietro di se.
<<Che bello il mare>> disse Nicola quasi con le lacrime agli occhi
<<Si è davvero bellissimo>>
<<Sai io la amo. Non so perché la amo e basta. Ero venuto a questa festa stasera sapendo che mi sarei innamorato! Pensavo di avere tutto sotto controllo e invece...>>
<<Non ti ha voluto... Succede, ma in questi casi l'unica cosa che si può fare è accettarlo. Nonostante tu sia un figo da paura!>> scoppiarono a ridere. Allora in quel momento Nicola capì. <<Scendiamo dai>> disse Nico e si misero tutti e due all'ombra della pietra. Nicola aveva capito perché seguiva il suo istinto e la sua sensibilità. Pensò che era una pazzia li per li quello che voleva fare. Anche se pensandoci non era contrario a niente di simile. Era qualcosa che non aveva mai fatto. "Bhè sarà un'esperienza!"pensò. In quel momento lui aveva tanto amore dentro di lui da dare e lo doveva dare a qualcuno. Baciò Roberto. Li per li rimase stupito di quello che stava facendo ma non vedeva perché avrebbe dovuto rifiutare. Era carino gli piaceva. Si. Roberto era omosessuale e Nicola lo aveva capito da come parlava, da come si muoveva e soprattutto ne ha avuto subito la certezza quando aveva detto di voler rifiutare Margherita. Già Margherita, la bellissima Margherita.
Continuarono a baciarsi per circa mezz'ora quando qualcuno che non doveva vedere quello spettacolo ne fu lo spettatore più coinvolto. Era Margherita. Si erano dimenticati che la parte di ombra era a campo aperto con la pedana da ballo.
<<Perchè!>> gridò lei e scoppio a piangere. Tutti e due simultaneamente le si avvicinarono per tranquillizzarla ma quando Roberto cercò di metterle la mano sulla spalla lei la spazzò via con una manata e si diresse verso lo sbalzo che dava sulla spiaggia. Voleva buttarsi. Roberto le gridò di fermarsi ma era troppo tardi. Si era gettata. Nicola in lacrime si avvicinò al precipizio. Aveva paura di vedere il suo corpo sfracellato al suolo. Lo temeva. Sarebbe stato uno shock! Ma sentiva di meritarselo! In fondo era stato lui a ucciderla! Anche se sapeva che non era vero...
La vide. La donna che amava la vide. <<Non è morta!>> gridò con enfasi. Margherita, poco dopo il tuffo, ci aveva ripensato e si era aggrappata a una sporgenza. <<Vengo a prenderti!>> gridò Nicola. Lei non rispose. Si sporse ma non arrivava a prenderla. Era troppo in basso. Se fosse caduta si sarebbe si e no rotta la gamba e questo a Nicola non stava bene. Fu in quel momento che Nicola notò qualcosa che al buio nessuno aveva notato. C'era un'alberello che spuntava dall'angolo della sporgenza. Decise di fare la seconda pazzia quella sera. Saltò. Prese il tronco dell'albero. <<Ma tu sei tutto matto!>> grido subito Margherita. <<Non mi conosci affatto>> rispose in una risata. "Adesso come faccio a farla tornare su? O giù? senza che uno di noi si rompa un osso?" Fu in quel momento che Nicola notò la seconda cose segreta di quella parete. Margherita era appesa a una sporgenza che in realtà era l'entrata di una profonda insenatura. "Una grotta segreta!" Pensò. Dal tronco di diede il giusto slancio per mettere il piede sulla sporgenza ed entrò nell'insenatura. Dopo di che prese la mano di Margherita per tirarla su. <<Non mollarmi ti prego>> supplicò lei. <<Amore non lo farei mai>> ribatte con dolcezza. Restarono in quella posizione per qualche attimo ma Nicola aveva i muscoli e riuscì a tirarla su. <<Grazie amore!!>> disse lei con enfasi e lo abbraccio. <<Amore? Tu ami Roberto...>>
<<Roberto non mi ha salvato la vita! Ma poi non eri Gay? A ma allora sei Bisex! Entriamo in questa insenatura e faremo l'amore per tutta la notte!>> Fu in quel momento che capì le parole di Oscar Wild che dicevano: "Ci sono solo due drammi nella nostra vita: il primo è non ottenere quello che vogliamo, il secondo è ottenerlo". Lui li aveva vissuti simultaneamente quella sera. Si rese conto di quanto frivola fosse quell'angelo di nome Margherita e non gli interessò più. Era arrivato a quella festa con l'intenzione di innamorarsi e ce l'aveva fatto. Da quell'esperienza in poi non lo fece mai più. Capì anche che una persona sensibile cerca un'altra persona sensibile e quella sera l'aveva trovata. Ma non era Margherita.
Così si conclude questo racconto di sentimento e passione. Ci insegna che quando hai una meta non sai veramente dove stai andando. Ma vai. Nicola voleva innamorarsi e l'ha fatto e voleva Margherita ma poi alla fine si è rivelata troppo frivola per il suo animo umano e sensibile. Noi partiamo per una destinazione ma non sappiamo veramente dove stiamo andando. E forse a volte ci ritroviamo in una situazione che non l'abbiamo voluta che è meglio di quella che volevamo.
un saluto
ROGER
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