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Una storia di volpi

C'era una volta una comunità di volpi che viveva in un bel bosco, verde e profumato.
Le volpi sono animali affettuosi ma astuti e vanitosi. Le femmine poi lo si sà per esperienza fanno sempre a gara a chi ha il pelo più lucido o la coda più lunga.
Un giorno una volpe giovane, molto bella, si aggirava nel branco con fare altezzoso, per far bella mostra di sé con le altre. Nessuno voleva girarsi a guardarla perchè era conosciuta come vanitosa e soprattutto cercava sempre di denigrare gli altri a vantaggio suo.
Molte volpi a causa sua avevano pianto lacrime amare, si sà gli anni passano per tutti e il pelo è ogni giorno più opaco e rado, i colori con l'andar del tempo perdono brillantezza, gli occhi si appannano leggermente. Diciamolo non è proprio una bella condizione la vecchiaia!!
Lo sapevano le volpi non più giovani, era un percorso che ognuno faceva senza troppo pensare.
Ma la volpe vanitosa sembrava fatta apposta per esaltare solo i difetti altrui. Amava compiacersi di lasciare le altre a bocca aperta, quando strusciava sotto i loro denti la coda fulva.
Altezzosa e sorniona ma infelice. Pur essendo pienamente convinta della sua bellezza, che portava in giro come un trofeo, non era felice. Evitava sempre di dar mostra delle proprie infelicità perchè non voleva dimostrare agli altri le sue debolezze.
Solo il bosco conosceva le sue lacrime. Sembrava che i fiori di un piccolo prato, dietro un filare di alberi, fossero innaffiati dal suo pianto.
Si era creata il personaggio della bella ed era terrorizzata di essere soppiantata un giorno da un'altra più giovane di lei.
Eh si lo sapeva che gli anni sarebbero trascorsi e anche il suo pelo si sarebbe fatto opaco e rado, la sua coda sciatta, per questo fuggiva nel bosco, per non far conoscere ad alcuno la sua paura di diventare brutta. Si.. brutta come le vecchie volpi che si aggirano per il villaggio trascinando le zampe stanche, con le loro code spelacchiate. Non si spiegava la giovane e bella volpe come mai lei piangeva sempre, non appena smetteva di far invidia alle altre, mentre queste vecchie sdentate passavano la giornata a ridere insieme, magari anche delle loro disgrazie.
Si decise un giorno ad interrogare una di queste vecchie e con il suo solito tono sprezzante le disse:
" Ma che hai, oh vecchia volpe, che hai da ridere, ma non vedi che ti son caduti i denti? Dovresti stare a bocca chiusa, la coda tra le zampe e magari trascinarti nel bosco, visto che sei vecchia meno ti si vede in giro e meglio è" la vecchia volpe la guardò e per qualche istante non rispose, poi quando la bella credeva di aver avuto la meglio parlò: " Vedi figlia cara, tu hai ragione, sono vecchia e il mio pelo come finanche la mia coda perdono peli e il colore è scialbo, i denti poi a furia di cacciare sono caduti, è vero, ma vedi anche io come te da giovane ero bella e passavo la giornata a lisciarmi il pelo e a far mostra di me con gli altri. Non ero affatto felice, non avevo amiche, in quanto essendo molto vanitosa e altezzosa, nessuna si unica a me e spesso passavo la mia giornata nel bosco a disperarmi della mia solitudine e piangevo, fino a sembrare di annaffiare il piccolo prato nascosto tra gli alberi. Oggi che non posso più far invidia a nessuno, passo la mia giornata in compagnia delle altre volpi e del pelo scolorito o dei denti caduti non me ne importa più nulla. Ti dirò se non fosse per il dolore alle ossa potrei ben affermare di non essere mai stata tanto felice." La giovane volpe rimase di stucco, la vecchia volpe sembrava conoscesse la sua storia, provò allora una sensazione di forte disagio, in quanto le sembrò che gli occhi delle altre leggessero i suoi pensieri. Per non dar mostra di essere stata ferita levò altezzosamente la coda e fece per andarsene senza profferire parola ma, la vecchia volpe salutandola le disse: " Bella la mia volpe non perdere la gioia di vivere per paura di perdere la tua bellezza. Il tempo scorre ed è inesorabile, spesso ci accorgiamo di quanto ne è trascorso solo quando ci cade il primo dente, allora ci rammarichiamo di aver versato lacrime inutili, solo allora riscopriamo il gusto di ridere sulle nostre debolezze, perchè solo allora le abbiamo accettate ed amate. Allora di cuore ti auguro di amare i tuoi difetti, di amare il tuo corpo che sfiorisce, solo questa è la ricetta della vera felicità" detto questo la vecchia volpe tornò a ridere con le sue brutte e sdentate compagne.

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8 commenti:

  • silvia leuzzi il 02/03/2011 17:54
    Hai ragione Michele. Ho voluto utilizzare il metodo di Fedro o ancor meglio Esopo, parlare di animali per parlare di uomini. Del resto nelle bellissime favolette antiche gli animali c'azzeccano poco, in quanto tali. Avevo voglia di parlare di questo argomento che è la bellezza estetica e la volpe, proprio nella favola antica, è un animale furbo ma anche vanitoso. Poi ho come al solito divagato. Ciao e grazie per l'attenzione che voi tutti mi avete prestato
  • Michele Rotunno il 02/03/2011 17:21
    Un'osservazione alla DiPietro: ma le volpi che ciazzeccano? poichè di volpi nel racconto io non ne ho viste.
    Complimenti per lo stile e per la sana morale.
  • Anonimo il 02/03/2011 13:59
    Da leggere ai figli. Complimenti!
  • Anonimo il 02/03/2011 13:29
    bellissima favola...
    molto significativa...
  • Don Pompeo Mongiello il 02/03/2011 12:32
    Molto piaciuto ed apprezzato. Complimenti!
  • Massimo Bianco il 02/03/2011 01:27
    Ok, mi unisco al coro: ho apprezzato pure io, ciao.
  • Anonimo il 01/03/2011 13:42
    Molto istruttiva, questa favola. Mi ha ricordato un episodio vero di tanti anni fa, all'isola del levante, fuori della costa azzurra. È un'isola di nudisti... ed è nota anche con quel nome, infatti. Approdammo io e due amici dopo che un controllo a trecento metri della riva ci aveva imposto di denudarci. Sull'isola c'erano donne e uomini di tutte le età, allegri e rilassati al massimo, sia in spiaggia che nei bar.
    Uno dei miei amici disse una cosa che lo squalificò, per sempre: ma come fanno a non vedersi quanto sono brutte quelle vecchie, ciccione e raggrinzite. e sembrano anche contente del loro stato...
    Per questo ed altri motivi più seri mi trovo d'accordo con Medina...è un brano da divulgare. ciaociao e brava.

    P. S. correggi il refuso... nessuna si unica a me e spesso passavo la mia giornata nel bosco a disperarmi della mia solitudine
  • Anonimo il 01/03/2011 13:07
    Dovresti proporlo come testo scolastico!

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