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Il pensiero di mezzanotte

È mezzanotte e mezza, sono a letto già da un pezzo, e solo ora ho deciso di ficcare la testa sotto le coperte e abbandonarmi a un sano sonno ristoratore; ma eccomi qua a fissare la piccokla nicchia buia e tiepida ricavata tra l'orlo spesso delle coperte e il mio naso dalla punta fredda, dove m'appare vuota e bianca la pagina di questa prefazione di me stessa, macchiata del solo titolo e che dovrò in qualche modo riempire, con altre macchie. la lascerei volentieri così com'è, e il risultato non cambierebbe, non riuscirei comunque a fornire un motivo valido all'esistenza di questo scritto né al fatto che sia ora davanti all'ochhio di un gentile e speranzoso lettore.
ma una sorte di indole buona o di angelo custode, mi induce a dare almeno qualche spiegazione: ciò che leggerete di me, non è un romanzo, né un dramma, né un poema, non è fatto per istruire il pubblico, nè per illuminargli l'anima e guidarne i passi, non spiega i segreti della Borsa, nè quelli del cuore umano, non è un saggio, non ha una trama stabilita dove condurre il pensiero.
del resto, non c'è da stupirsi, sono l'antitesi dello scrittore di mestiere: non sono un dotto, non sono un filosofo, non sono un letterato e nemmeno un poeta; ho la fantasia tarpata, la drammaticità beffarda, il pathos sottopeso, la liricità stonata; mi s'ingarbuglia la sintassi nella penna ad ogni pié sospinto, ragion per cui mi è d'uopo procedere a rilento nei meandri dei motivi ispiratori. non so neanche se scrivo per diletto o per inerzia. potrei dire che mi occupo di lettere, ma mi si potrebbe scambiare per un impiegato postale, o di stilistica, ma qualcuno mi scambierebbe per un parrucchiere.
del resto non vorrei deludere il lettore spiegandogli che la srittura in abito da professione perde in spontaneità e potenza, nè che segretamente invidio le copie vendute dagli autori di romanzi rosa! in compenso ho dalla mia la sincerità, e la consapevolezza che ciò che scrivo servirà almeno a pormi fra i bersagli preferiti dei demolitori di professione, con cui basterà giocare una partita a briscola per vedere dove hanno dimenticato il cervello.

 

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6 commenti:

  • rosaria esposito il 28/05/2011 18:33
    grazie, Fernando, per avermi letto e commentato. sicuramente sai meglio di me che scrivere è come dipingere... ognuno lo fa a suo modo.. ed ogni modo è bello, se riesce ad esprimere, almeno in parte, l'emozione dell'autore, in quellò'istante. grazie. ciao.
  • Fernando Piazza il 28/05/2011 18:04
    Brava Rosaria, hai dato una bella spiegazione di quello che è per ognuno il mondo della scrittura o perlomeno della PROPRIA scrittura. Sono i tuoi pensieri e nessuno te li potrà togliere, nè soprattutto chiederti spiegazione del perchè... sono importanti PER TE e questo è un fatto...
  • Anonimo il 16/03/2011 11:46
    uno spunto originale.. anche io mi chiedo se ci sarà un seguito!!!
    peniseri che si susseguono e accavallano... con spontaneità e voglia di essere scritti!!!
    bello!!
  • Anonimo il 16/03/2011 07:50
    Una bellissima prefazione ironica di quello che potrebbe essere un romanzo o un racconto di spessore. Prefazione graditissima... verrà il resto?.. ciaociao
  • Anonimo il 15/03/2011 22:33
    i pensieri che si annodano nella notte, poi si sciolgono con il giorno... buonanotte
  • Giuseppe Tiloca il 15/03/2011 20:55
    E mi piace il tuo modo di scrivere, bello rilassante, ci si può riflettere

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