Cena terminata, piatti nel lavandino, la stufa accesa, seduto a tavola con la testa sorretta dall'avambraccio fissava una ragnatela che non aveva voglia di togliere, gli avrebbe fatto piacere la visita di un amico, magari per fare una partitina a scacchi, ma anche solo per dire qualche sciocchezza dopo la pesantezza della giornata lavorativa, ma con quel tempaccio non sarebbe arrivato nessuno...
<< Chissà se mi ha risposto la mia amica di penna? >> pensò,
ma l'intenzione di accendere il computer si soffocò al pensiero che aveva esaurito il credito per la connessione a internet...
Un'accelerazione...
Ma niente di fastidioso, anzi piacevolissimo, era la pioggia che aveva aumentato il suo ticchettare sulle tegole; Leonida spostò la tenda...
Che piacevole malinconia le gocce sul vetro della finestra...
Per non parlare di quelle osservate in contro luce dei lampioni...
La voglia di uscire e far parte di quello scenario gli scodinzolava festosa nella nuvolosa materia grigia;
più o meno come quando si vede il fondo del mare dal ponte di un piccolo traghetto, tutti quei metri cubi d'acqua limpida che ti chiamano e ti invitano al tuffo, ma se lo fai sei un pazzo, come minimo scateni un putiferio di: "uomo in mare!" a bordo della barca, che cancellerebbe la pace cercata nel verde-azzurro...
Ma sta volta non c'era nessuna controindicazione all'andare a fare un giro sotto la pioggia e poi doveva pur ricaricare la chiavetta-internet!...
Aprì il portone, forse una piccola controindicazione c'era, un freddo cane, qualche grado in meno e sarebbe stata neve, ma questo non bastava a destituirlo.
Vista dalla strada, da sotto l'ombrello, la gente che si muoveva nelle proprie case spiegava il significato della parola "familiare", sagome innocue che trotterellavano nelle stanze illuminate, era piacevole rubargli qualche secondo d'intimità ed anche passando davanti alla vetrata della pizzeria, tutti gli avventori seduti al tavolo con la testa rivolta al proprio piatto o al televisore dallo sfondo verde pallone, gli avevano infuso una piacevole sensazione, chi lo sà, magari in una vita precedente aveva vissuto un'esperienza da viandante in balia di una notte di intemperie e aveva trovato ristoro in una bettola di bevitori di birra, comunque sia, non odiava il suo prossimo come quando era nel traffico o ce li aveva attorno mentre affollavano i centri commerciali...
Il suo ciaf ciaf sulla strada bagnata proseguiva verso la banca, adesso stava camminando parallelamente alla statale, chissà se nelle macchine che passavano c'era qualcuno che conosceva, e magari vedendo la sua sagoma pensava:
<< ma chi sarà quello sfigato a zonzo sotto sta pioggia? >>,
il pensiero lo fece sogghignare fra se e se...
Effettuò la ricarica, grazie a questa tecnologia con la chiavetta internet di nuovo operativa gli si apriva un'autostrada verso qualcuno che aveva voglia di ascoltarlo, un tunnel spazio temporale che nonostante il freddo la pioggia e tutti gli ostacoli esistenti in natura lo portava dritto dritto a casa dell'amica.
Riprese la passeggiata verso casa... passò un 'altra auto,
s' immaginava che dentro ci fosse la sua ex ragazza che attraversando il suo paese pensava a lui, magari con lo sguardo malinconico rivolto in linea d'aria verso la casa che lei aveva conosciuto... Poi un pensiero più pessimista, magari è si dentro quell'auto, ma sta facendo uno di quei giochini zozzi alla sua nuova marionetta...
A pensar male si fa peccato ma ci si indovina quasi sempre... maledetto Andreotti.