Rita non è più una giovane donna eppure si chiede ancora quale sia il suo posto nel mondo... sa che il suo tempo è stato vissuto e non sa come vivere... non le manca di che sopravvivere... le manca la vita... Rita parla di sè, chiedendomi cosa deve fare per sentirsi ancora viva... sente la solitudine come sua unica amica, non ama più leggere, eppure quanto l'amava anni fa! esce raramente -non conosco nessuno e non voglio conoscere nessuno-, mi ripete... non ha fiducia in chi è estraneo alla sua famiglia ma anche nei familiari ha perso ogni fiducia e stima... purtroppo lei ha in mente la sua vecchia famiglia, quella famiglia patriarcale dove i nonni erano il sole intorno a cui ruotava l'universo di una intera famiglia... nonni, figli, nipoti... spesso pronipoti... intere generazioni che si confidavano, condividendo dolori e gioie... Rita si è illusa che anche la sua terza età sarebbe stata così e invece... soffre, si irrita, esce raramente di casa, vorrebbe l'amore dei figli, la loro presenza ma loro hanno una vita da vivere, più frenetica ed ingarbugliata... il suo pensiero non viene accettato o viene appena tollerato... i nipoti??? vanno solo per gli auguri, se si ricordano, per avere il regalo... mi chiede-a cosa servo? perchè la mia vita si è ridotta così? non pensavo finissi così!-ho tentato di darle delle risposte che lei ascolta ma non accetta... mi spiace Rita, io più che rispondere alla tua chiamata non posso fare... ti penso, ti ascolto e la paura si impossessa di me:sarò io un giorno forse non lontano come te??