Me lo sono sempre domandato: come mi comporterei?
Ci hanno insegnato che a Dio bisognerebbe dare del voi; ci hanno sempre fatto conoscere quel Dio di giustizia del Vecchio Testamento che, diciamolo francamente, ancora oggi incute un po' di timore nel credente: Quello dell'Occhio per occhio"...; ci hanno insegnato di rivolgerci a Lui con adorazione e devozione.
E, come se non bastasse, ci hanno sempre detto che Dio non Lo si può guardare in viso...
Ma cosa vuol dire adorazione e devozione? Vuole forse dire inginocchiarsi carponi, baciarGli i piedi e implorare?
Io, che sto cercando di vivere il Nuovo Testamento, così lontano dal Vecchio, ho conosciuto e amo quel Dio di Misericordia che tutto sostiene; quel Dio che si è fatto Uomo per sapere cosa affligge il genere umano, per provare di Persona cosa questo mondo offre nelle sue meschinità, nei suoi compromessi, nel dolore d'una agonia terminale, nelle violenze giornaliere d'ogni tipo, nelle assurde battaglie quotidiane per un pezzo di rispetto... quel rispetto che dovrebbe essere l'"alfa " e l'"omega" del reciproco rapporto interpersonale.
Questo è il Dio che conosco: quel Dio che se m'apparisse strada facendo nel mio tormentato cammino, come penso quello di molti, non mi butterei ai suoi Piedi, non Lo ossequierei come si fa con un dio pagano, non Lo adorerei come insegnano i suoi ministri di culto, ma gli butterei le braccia al collo e Lo stringerei forte come farei con il mio amico più caro...
E sono sicuro che in questo mio contegno apparentemente impertinente, come si fa fra veri amici, con una strizzatina d'occhio anche Lui sarà felice di spogliarsi di quel certo contegno pari alla fama che gli hanno costruito attorno, e appoggiandomi il braccio attorno al collo valicheremmo unitamente quel tratto di strada, che ancora ci separa, facendomi raccontare quelle barzellette che, irriverente, e a volte anche un po' blasfemo, ho sempre detto su di Lui per riderne assieme.
Poi, parlando degli errori commessi, o almeno quelli che la mia coscienza avrebbe ritenuto tali, mi farebbe capire dolcemente, "perché Dio è amore", che forse era l'unica cosa che potevo fare in quel frangente di vita. E quei fatti che ritenevo giusti, dai quali ho anche tratto gratificazione personale, erano invece da correggere sostanzialmente.
E tutto questo con quella Consideratezza affettiva che solo un Padre o un Fratello che ti ama può avere... poi, con un sorriso quasi canzonatorio, sono sicuro che mi solleciterebbe a realizzare quanto nutro nel cuore nei confronti del prossimo, incoraggiandomi a rivolgermi verso tutti coloro che hanno bisogno di un sorriso, una mano tesa... un po' d'amore.
Ecco il mio Gesù, quello sono sicuro E': il mio Amico, mio Padre, mia Madre... tutto, Lui in me ed io in Lui.
Sempre!