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Il risveglio

Apro gli occhi, la stanza è buia, faccio fatica ad orientarmi, sento uno strano odore di chiuso,
mi domando dove sono, cosa è successo, d'istinto vado verso l'interruttore, della luce.
Non riconosco la casa, uno sguardo alla sveglia, stranamente è ferma alle ore 24, 00 del 20/12/2012.
Le gambe cedono devo sedermi sul letto.
Dimenticavo di presentarmi, sono Pietro ma potete chiamarmi, "il Cincia".
Da piccolo ero un discolaccio, lo diceva sempre la mia mamma, mi divertivo a distruggere tutto, così quando mi vedevano tutti gridavano, attenti arriva il cincia mo ci rovina il gioco, e mi correvano dietro, poi finivamo tutti a giocare a palline, ma torniamo ad oggi,
già oggi ma che giorno è oggi?
l'ultima cosa che ricordo è che stavo impacchettando i regali di Natale, poi il buio totale.

Ora mi giro intorno, la porta è sprangata dall'interno, le finestre sono oscurate con delle tavole di legno
Ben fissate sul muro.
Devo riconoscere che l'ansia mi sta prendendo.
E mille pensieri mi girano nella testa che ancora vuota non sa cosa sia successo.
Pietro, mi dico devi calmarti e fare mente locale,
come se fosse facile mi rispondo,
ovviamente la prima domanda che mi sono posto è
ma chi mi ha chiuso dentro?
E come ha fatto ad uscire se tutto è sprangato?
Inizio a perlustrare quella stanza, palmo a palmo, nessun passaggio, nessuno spiraglio di luce.
Non può essere solo una coincidenza, non può essere un sogno,
mi pizzico, fa male, ma quante mi sono pizzicato in sogno e ho sentito lo stesso male?
Perché una sveglia che va a batterie si ferma in maniera inspiegabile?
Forse le batterie erano usurate e hanno dato l'ultimo colpo in quel momento in quel giorno,
può essere.
Riprendendo per un attimo le mie facoltà mentali decido che la prima cosa da fare è uscire.
Devo trovare un martello, un piccone insomma un arnese che possa schiodare quelle travi.
Non trovai nulla solo un piccolo martello che di solito si usa per appendere i quadri ai muri, ben poca cosa per schiodare travi di legno da 5 centimetri.
Il troppo pensare mi aveva stancato, decisi di ritrovare le forze e la lucidità dopo un breve riposo.
Tornai a qualche mese indietro quando il freddo stava facendo le sue prime apparizioni, qui non nevica mai, ma ci sono tutti i presupposti che la neve venga prima o poi viene.

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1 commenti:

  • Don Pompeo Mongiello il 29/03/2011 16:42
    Cinque stelle ed un plauso per questa tua opera tanto bella.

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