In un'antica era fra miti e leggende, in un paesino ai piedi di un piccolo monte c'èra un saggio che giurava di aver conosciuto e parlato il linguaggio degli antichi massi di quella zona.
Il vecchio portava il nome di Dolius Mermais nato in Francia fra il 1909 e 1910, raccontava e piaceva raccontare a tutti le sue avventure insieme ai suoi fatidici amici "massi"che come raccontava gli avevano persino insegnato la loro lingua.
Un giorno il nopote di Dolius lo andò a trovare a casa sua e gli chiese di raccontargli la storia di quei massi di cui tanto parlava, allora il nonno con la felicità che sprizzava da tutti i pori iniziò a raccontargli la storia.
"[sh... inizia la storia]... C'era tanto tempo fa quando ero un giovinotto come te, in una collina non tanto distante da casa mia, dei massi, degli enormi e giganteschi massi di pietra che iniziarono a parlarmi, i primi giorni temetti di essere impazzito, come era possibile che delle pietre mi parlassero, allora un giorno mi avvicinai ad una di loro ed iniziai a parlare, erano molto divertenti, mi facevano sempre ridere, cera un masso in particolare che piaceva giocare con altri massi al "gioco delle testate" ed essendo il più forte, finiva per sbriciolarli e causare delle enormi frane, questo enorme masso prese confidenza con me e fu così che un giorno volle insegnarmi il linguaggio che loro chiamavano"Ghgaskrkup" un linguaggio molto duro adatto a dei macigni come loro, mi raccontò anche che il loro modo di salutarsi era quello di picchiare la testa fra di loro, questo modo di fare lo chiamavano"Krkymfkrktokyk" ovvero "buona testata" era un modo di fare che tramandavano da lunghissimi anni e continuano tuttora... sai figliolo questi massi mi hanno anche aiutato una volta, quando qui in città c'èra rivolta, fuggii dai miei amici massi e loro senza esitare si trasformarono in un enorme tunnel dove mi nascosi dalla guerra che stava incombendo quel giorno, ad un certo punto vidi passare una persona che mi cercava per uccidermi e così il mio amico masso gli tirò una parte di se stesso per salvarmi la vita, quando uscitti fuori, ero libero e ringrazio quel masso ancora, che oggi sono qui a raccontarti questa vicenda... hai altre curiosità figliolo?" fece il nonno... Allora il nipote disse:
-"Parlami di più del linguaggio dei massi!"
Allora Dolius prendendo una tazza di tè si mise al tavolino ed iniziò a raccontare...
-"èèèèèè... che linguaggio che era quello... era davvero molto difficile... ceranno dei paroloni molto lunghi ma davvero divertenti, quando un masso non salutava un altro lui gli diceva"Azkraprotkoghptrafkrktoktkraktzgrokafk!" che significava "TI ROMPERò LA TESTA DOMANI" allora un altro masso doveva rispondere "Azkrasktakoghzgrok!" che significava "TI SALUTERò" e così via... pensa che una volta per imparare una parola in "Massese" mi sono rotto un dente, ahahaha quante risate che ho fatto con loro."
E così il nipotino contento gli disse:
-"Nonno, Nonno portami da quei massi li voglio vedere!" Allora finito il tè prese per mano il nipotino e lo portò a vedere quei massi e un giorno gli salvarono la vita, rimasero tutto il giorno a parlare con loro, finalmente Dolius aveva rincontrato ancora una volta i suoi veri amici.