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La nostra dolce amarezza
Materialisti di tutto il mondo, unitevi! Non mi bastate soli.
Cinici guerrafondai amanti del denaro, in cerca di un successo fondato sulla bassezza morale, figlio dei valori peggiori che promuovete ad ogni costo. Vostro, ma il prezzo peggiore lo pagano gli altri. I miei complimenti, sinceri, tutti vi ascoltano.
I governi pendono letteralmente dalle vostre labbra.
Sudicie. Sporche di malizia e ipocrisia. Sazie del sangue del più debole a cui avete succhiato la vita dal corpo. Le stesse con cui proclamate guerre "sante e giuste" o peggio "umanitarie", circondandovi di santità e giustizia di cartone. Nel mentre il popolo vi segue delirante sperando in questo modo di guarire dalla propria eterna malattia chiamata colpa.
La colpa. Tutti ce l'abbiamo, voi stessi l'avete diffusa quando dall'alto del vostro Olimpo uccidevate, stupravate, calpestavate, divoravate la dignità umana, il tutto senza sporcarvi le mani, per conto terzi. E fu subito guerra.
Il vostro maiale ingrassava con corpi umani, masse di lardo cieche ad ogni valore, sorde ai lamenti, mute di realtà.
Bocche impegnate succhiare sapori troppo dolci per non essere generati da orribili amarezze. È sempre dolce il nettare degli Dei, orribili esseri al di sopra delle ingiustizie di cui sono artefici, simboli del male caramellato che ormai non percepiamo più. Sentiamo solo il dolce. Questa è la nostra colpa.
Il troppo non esiste più, esiste solo il troppo poco.
Vogliamo il dolce, abbiamo bisogno dello zucchero della terra, sempre di più, ancora e ancora. Lo zucchero non è per tutti, è solo per noi! Agli altri lasciamo l'amaro, dichiariamogli la guerra, rubiamogli il dolce. Ingrassiamo. Il nostro ventre enorme nasconderà alla vista gli scheletri dei nostri avanzi. La nostra fame basterà a giustificare ogni morso cannibale, ogni capriccio diventerà bisogno e sarà placato. Chi si ribella verrà mangiato. Materialisti a senso unico, eterni affamati del dolce del successo, stronzi maiali all'ingrasso arroccati nei vostri letamai a forma di castello. Potenti della terra. Vi odio.
Vi odio perché per colpa vostra odio me stesso.
Sono un maiale all'ingrasso anch'io, che punta al castello dorato, incapace di vedere l'orrore amaro generato dal mio dolce quotidiano.
Il mio dessert quotidiano... ormai lo sento amaro anch'io, ed è per questo che voglio ancora più zucchero nel mio latte!
Più sale nella carne! Più pasta nel mio piatto! Anzi, voglio un piatto più grande! E non vorrete mica che vada in giro come un barbone, voglio il vestito più bello! La macchina più potente!
La donna più troia per farmi grosso con gli amici, e che cazzo!
Ho bisogno di un cellulare! Anzi due! Siamo in guerra?
E'una guerra giusta? Bene! Attacchiamo!
Ma chi se ne frega dei morti, sono inevitabili!
È una guerra per il petrolio? Meglio! Il mio bolide beve, e io devo correre a comprare le scarpe made in Korea, Taiwan, Cina, Indonesia... ma come cuciono bene i bambini? Sfruttiamo il sud del mondo! Mangiamoci il pianeta! Il mondo è solo per l'occidente, rispediamo in mare gli immigrati! Non vorrai mica che mangino dal nostro piatto spero! Mai e poi mai diminuiremo la grandezza del nostro dolce, rischieremo di morire di fame. Meglio agli altri che a noi! Nutriamoci della loro morte!
Sono un drogato in un mondo drogato. Come ogni drogato devo aumentare le dosi. Siamo tutti drogati.
Mi odio. Ci odiamo. Vi odiamo. Non esiste rimedio alla nostra tossicodipendenza. Usiamo tutti la stessa siringa ripiena di lacrime e sangue. Ci iniettiamo orrore direttamente in vena.
Dolce. Ancora. Ancora! Ancora un po'...
Moriremo tutti di astinenza quando non ci sarà più niente da divorare. O peggio, andremo tutti in overdose, auto-distruggendoci con un'ultima dose letale.
Non più dolce, finalmente sentiremo l'orrore amaro della morte.
La nostra.
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