Guido era giunto all'improvviso, sorridente e Chiara, sua madre, gli era andata incontro, come faceva, del resto, con chiunque si fermasse in quella casa coperta da un boschetto di eucalipti e da un alto muro di tamerici. Chiara aveva trasformato quell casa in un albergo, con poche persone fedeli che l'aiutavano e la circondavano di affetto. Era serena, bella, unica erede di quella proprietà lasciatale dai genitori e dai nonni, vissuti in quel luogo, serenamente. Non le mancava null, forse neppure l'amore, finchè il gattino nero, che Guido stringeva teneramente tra le mani, non passò nelle sue. Uno sguardo tenero, i suoi occhi gialli, il suo miagolio indifeso ed aggressivo le fecero capire che, quelle mani grandi e tenere, le appartenevano...