Luca fissava quelle lapidi bianche, dove i nomi si rincorrevano inseguiti dai simboli dei loro Paesi. Croci e stelle decoravano le morti scolpite in giovane età, senza portare alle madri fazzoletti bianchi per raccogliere il loro dolore.
Ognuno si affida premuroso alle braccia del suo Dio, ognuno bacia con labbra focose le preghiere che fin lì aveva ignorato e cerca nell'ipocrisia la remissione dei propri peccati.
Ma Luca no.
Non crede in quegli dei che stanno lasciano il mondo alla sua distruzione.
Non crede che sia possibile che qualcuno abbia lasciato la sua Elisa morire in quel modo, fra quei dolori inguardabili, divorandole a piccoli morsi l'anima e lasciando che il corpo non le appartenesse più.
Gli avevano parlato di una vita oltre la morte, ma lui non ci credeva ancora.
Si avvicinò alla vasca con i pesci rossi e le ninfee posizionata al centro del cimitero.
Non era molto profonda, ma sarebbe stato sufficiente.
Voleva avere la certezza dell'altra vita.