Erano parole d'amore ma di dolore:-So che il ponte che stai costruendo è importate... so che il prossimo lo sarà , anche di più-diceva la mamma, serena, ma con voce rotta dalle lacrime, sottilmente dolorose. ogni parola affondava lentamente, come una lama sottile nel mio cuore di bambina ma, Guido, mio padre, pur amando non capiva! _La mia scelta, rispondeva, era anteriore alla tua conoscenza... la mia laurea in ingegneria mi permette di conoscere il mondo e d è un senso di grandezza, di eternità che si impossessa di me, quando al termine di un'opera la osservo e so che sarà lì per tanto tempo... gli occhi dei miei collaboratori esprimono un grazie che le voci non urlano... unendo le sponde di un fiume, sento la mia anima completarsi su quelle acque. È lo stesso senso di potenza che ho scoperto innamorandomi di te e guardando ora la nostra bimba... ma, ora qui, sono inutilmente triste. Scusami, sapevi quando ci siamo conosciuti chi ero, cosa facevo... la differenza delle nostre vite... non ho accettato che tu mi seguissi perchè non avresti capito le mie scelte... eri giovane al mio confronto, anche se ripeti che 20 anni di differenza sono nulla in confronto all'amore... abbiamo Gaia e questo deve bastarci!-Avvertivo in mamma un totale abbandono... lo stesso che sentii nel mio cuore di bimba... non pronunciai mai la parola abbandono ma, fu chiusa sempre in me e venne fuori nei miei rapporti con i compagni di scuola, con gli insegnanti e con chiunque tentasse di aprire il mio riccio che dicevano, si richiudeva quando dovevo prendere una decisione. Ed sempre, pur sapendo che c'erano più strade, sceglievo sempre per me, la più tortuosa e dolorosa!... continua