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Il pasto dell'avvoltoio
Era un uomo forte, dal fisico asciutto. Aveva lavorato per qualche tempo in una fattoria nel New Mexico come mandriano.
Con un po' di dollari in tasca, Pat era diretto verso Tucson in Arizona.
Ma dopo una decina di giorni di cammino, il suo cavallo, un Appaloosa di sei anni,
inciampando su una roccia, si era azzoppato.
Ci teneva molto a quell'animale: era il compagno fedele delle sue avventure e lui lo aveva ricambiato con la cura cha meritava.
Non c'era niente da fare:doveva abbatterlo! E nonostante la decisione fosse difficile, estrasse la sua Colt Walker: era un vecchio modello, pesante, grossa.
L'impugnatura in legno un po' consumata presentava alcune scalfitture.
Anche il revolver era al suo fianco da molto tempo: ogni tanto per non perdere la mira sparava a un barattolo o ad una bottiglia di whisky abbandonata sulla pista,
ma stavolta era diverso! Si avvicino' al cavallo e dopo averlo accarezzato, mise la canna dell'arma sulla sua fronte.
Il colpo risuono' tra le rocce di arenaria e l'animale cadde istantaneamente.
Adesso e' la sua sopravvivenza in gioco!
Prende solo l'indispensabile:l'ultima borraccia piena, quel po' di manzo essiccato che gli resta, una coperta, munizioni e la carabina Winchester.
È cosciente di non avere molte possibilità' di cavarsela: il primo posto abitato e' troppo lontano, l'acqua troppo poca e il caldo torrido renderebbe quasi impossibile la marcia.
Così' decise di arrampicarsi su un'altura dalla quale poteva vedere la zona circostante.
la sera stava per calare, quando, con la temperatura più' sopportabile,
riuscì a cacciare un coniglio, ad accendere un fuoco e a sfamarsi.
La coperta lo proteggeva dall'escursione termica della notte e il fuoco aveva anche il compito di tenere lontani eventuali animali predatori.
Ad una certa distanza in effetti alcuni dingo attirati dall'odore si erano fatti vivi.
La notte comunque trascorse tranquilla.
Alle prime luci, i contorni delle rocce cominciano a tornare nitidi. Colori tenui e
piccole nuvole bianche come batuffoli di cotone, e basse all'orizzonte, indicano l'inizio di un nuovo giorno:un altro giorno in cui la natura domina incontrastata!
L'uomo aprì gli occhi, l'aria era ancora fresca, frizzante.
Stava in piedi sulla roccia più' alta meditando sul da farsi: aveva quasi deciso di intraprendere una marcia disperata, quando ad un tratto, scorse qualcosa che si muoveva in lontananza... si! Erano dei carri! Una carovana formata da 4 Conestoga e due uomini a cavallo in testa. Era salvo!
Raccolte le poche cose che aveva si avvio' verso la pista e quando vi arrivo', i carri erano ormai a pochi metri : accortisi della sua presenza i pionieri si fermarono.
Quattro famiglie dirette verso l'estremo ovest in cerca di terra generosa.
Una delle due guide alla testa del convoglio, era di mezza eta': un uomo attento e calmo.
Il secondo, poco più' che un ragazzo ma con l'aria di chi vuole farsi notare.
Intanto i dingo si erano avvicinati ai resti del coniglio sull'altura e si stavano disputando i piccoli ossi.
Dopo avere ascoltato la disavventura di Pat i pionieri lo invitarono a salire su uno dei carri e a condividere la strada fino alla prima cittadina.
Era appena salito, quando uno dei dingo, il più' giovane, e curioso si affaccio' al costone di roccia mettendo in evidenza la sua figura snella.
la distanza tra l'animale e i carri era di circa 30 metri in linea d'aria.
improvvisamente il" ragazzo"impugnò la sua arma: l'ultimo modello del colonnello
Samuel Colt, una "45 peacemaker". Aveva la canna della lunghezza dell'estrattore,
era molto bilanciata, il sistema di scatto alleggerito, ben oliata. L'acciaio lucido rifletteva con invadente arroganza.
Il primo colpo... poi il secondo seguito da una serie di guaiti: il dingo ferito all'addome si contorceva girando su se stesso.
L'espressione soddisfatta e un movimento deciso per riporre la pistola nella fondina
Pat stava per dire qualcosa, ma soffoco' la rabbia tra i denti.
Ripresero la marcia senza commenti a parte qualche "Ih- ahhhhhhh!"
La cartuccia "45 long Colt" corrisponde al calibro 11 millimetri, è caratterizzata da un bossolo molto lungo caricato con polvere nera, il proiettile è in piombo non ricoperto. L'impatto devastante: schiacciandosi produce lacerazioni e quant'altro!
IL sole ormai alto all'orizzonte, i carri già' lontani, due strisce parallele sulla terra rossa segnavano il passaggio...
Alcune mosche e altri insetti, volavano insistenti intorno alla chiazza rossa che diventava sempre più' evidente... il dingo si muoveva ancora... ma più' lento.
Un'ombra per un attimo smorzo' la luce ed il calore: in alto nel cielo terso, una
presenza nera compiva roteando, circoli sempre più' stretti e bassi: un'apertura alare di circa 3 metri, zampe robuste, grandi artigli ricurvi e il becco forte progettato per strappare.
Poco dopo si fermo' su una roccia poco distante dall'animale che ormai respirava a fatica: l'avvoltoio non aveva fretta.
Aspettare faceva parte del suo lavoro : "Tra poco sarai una carogna, ed io, senza vergogna riporterò' il pulito in questo mondo sporco. Certo ne avrò' un vantaggio, tu sarai il pasto per me ed i miei figli, ma dopo morto. Non sono la causa... sono solo l'effetto!"
L'avvoltoio si avvicino' al dingo che ormai aveva chiuso gli occhi.
Anche quel giorno il sole dovette tramontare, c'era... qualcos' altro da illuminare!
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