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La Fiaba della Pecorella e del Pastore
C'era una volta un Pastore che aveva un bellissimo gregge. Lo teneva in recinto sotto le stelle, nel prato verde della sua valle. Per le sue pecorelle c'era sempre l'erba più fresca del pascolo e l'acqua più pura della fonte. Spiegava loro la bellezza della sua valle e l'abbondanza che avrebbero avuto per tutta la vita all'interno del recinto sotto le stelle. Insegnava loro ad essere felici e fedeli al Pastore, accarrezzando il morbido vello ogni giorno e ogni sera.
Le pecorelle amavano il loro Pastore e il suo recinto, fino quando una notte una Pecorella vide nel cielo un astro luminoso alla fine del bosco oltre la valle, che sembrava risplendere più delle altre stelle.
La Pecorella rimase rapita, tanto che anche durante il giorno, restava immobile in quell'angolo di recinto a guardare in alto, come se vedesse quella stella tra l'azzurro e le nuvole.
Il Pastore se ne accorse, perché la Pecorella non ascoltava nemmeno più i suoi insegnamenti.
Fu così che, preoccupato di una fuga, alzò il recinto di molti metri, affinché la Pecorella non potesse più distrarsi con la Stella, disegnando all'interno del recinto astri più luminosi di quelli che avrebbe offerto la notte.
Ma non servì a nulla, perché la Pecorella rimase immobile in quell'angolo di recinto a guardare la sua stella ad occhi chiusi, anche se non la poteva più vedere.
Fu così che un giorno in cui il gregge era al Pascolo e il Pastore cadde addormentato sull'erba, la Pecorella salutò le sorelle imboccando il sentiero nel bosco a cercare la sua Stella.
Iniziò a camminare tra il buio delle fronde senza voltarsi indietro, con la speranza che lungo la strada avrebbe incontrato la luce per non sbagliare direzione.
Ad un certo punto, la Pecorella trovò davanti a sé un Lupo, con l'aria famelica e feroce. La Pecorella si fece immobile e disse: "Buongiorno Sig. Lupo, conosci la mia Stella che si trova alla fine del bosco?"
Il Lupo, stupito, rispose: "Non so nulla della tua stella, il mio unico scopo è trovare cibo. Ho fame e adesso l'ho trovato."
La Pecorella: "Come hai fame? Non hai un Pastore? Posso indicarti la strada per arrivare al recinto del mio Pastore, Lui è buono e ti darà cibo tutti i giorni."
Il Lupo, colpito dalla temeraria Pecorella, la lasciò andare, mettendosi sul cammino per il recinto del Pastore, poi si voltò e disse: "Pecorella non conosco il tuo astro, ma se dici che è alla fine del bosco, quello è il sentiero".
La Pecorella ringraziò il Lupo e continuò a camminare. Era talmente felice di aver trovato la giusta direzione che non si accorse del fosso che si apriva proprio sul sentiero e fu così che cadde rovinosamente in un buco della terra molto profondo.
Quando giunse al fondo del fosso, tutta ammaccata, vide che non era sola. Vicino sedeva un lunghissimo Serpente, tutto arrotolato e con il capo eretto, pronto a mordere la Pecorella.
Ma la Pecorella si voltò e disse: "Buongiorno Sig. Serpente, dove mi trovo? Stavo cercando la mia Stella alla fine del bosco e sono caduta"
E il Serpente disse: "Sei nella mia tana e dovresti avere paura".
La Pecorella: "E perché dovrei? Sei molto solo qui, perchè hai scelto questa tana?"
Il Serpente: "Perchè tutti mi trovano brutto, nessuno mi ama e mi vogliono schiacciare appena mi vedono. Qui non mi trova nessuno"
La Pecorella, intenerita, rispose: "Ma se mi aiuti ad uscire posso indicarti un posto dove sarai amato ogni giorno"
Allora il Serpente si fece fune dal fondo del fosso fino alla superficie e fece uscire la Pecorella che gli indicò la strada verso il recinto del Pastore.
La Pecorella proseguì il suo cammino, un po' affamata, ferita, ma felice. Decise di trovare un luogo dove riposare e vide una bellissima roccia tra gli alberi. Si arrampicò quasi sulla cima, dove si trovava una piccola radura e lì si distese.
Ma appena chiuse gli occhi, si avvicinò minacciosa un'Aquila.
La Pecorella si accorse della presenza e si destò: "Buonasera Aquila, sto cercando la mia Stella alla fine del bosco e mi sono fermata su questa roccia per riposarmi un po'"
L'Aquila, indispettita, rispose: "Ma questa è la mia roccia"
E la Pecorella dispiaciute disse: "Non sapevo fosse la tua roccia, pensavo fosse solo una roccia. A cosa ti serve?"
L'Aquila disse: "Per fare il mio nido. Ho bisogno di un luogo protetto"
La Pecorella "Ma allora domattina se mi alzerai in volo ti indicherò la strada per il recinto del mio Pastore, lì potrai trovare protezione ogni giorno"
Fu così che il mattino seguente, l'Aquila portò in volo la Pecorella fino alla fine del bosco e poi si voltò verso il recinto del Pastore.
La Pecorella arrivò alla meta e non si stupì di non vedere la Stella, perché era sempre stata dentro di lei. Vide dei pascoli meravigliosi, fioriti di ginestre e papaveri, percorsi da rigogliosi ruscelli.
Sul ciglio del bosco vide il Pastore, tutto trafelato, che stava correndo verso il pascolo urlando: "Pecorella ti ho trovata, ti eri smarrita, avrai incontrato il Lupo, il Serpente e l'Aquila, come hai fatto ad arrivare qui?
La Pecorella si avvicinò al suo Pastore e disse: "Mi hanno aiutata loro. Il Lupo aveva solo fame, il Serpente aveva bisogno d'amore e l'Aquila di protezione"
Il Pastore, perplesso, disse: "Va bene, anche tu sarai affamata, hai bisogno di amore e di protezione. Ti riporto al recinto. Sai che ti voglio bene e che non mi devi lasciare solo."
La Pecorella rispose: "Anche io ti voglio bene e per questo non ti chiedo di restare, devi tornare al tuo recinto, come io devo restare con la mia Stella. Non sarai solo".
Il Pastore afflitto comprese e ritornò al suo recinto. Con grande stupore, non trovò nessuna pecora, ma soltanto un Lupo, un Serpente e un Aquila. Imbracciò il fucile per ucciderli, ma poi si fermò ricordando le parole della Pecorella:
" "Mi hanno aiutato loro. Il Lupo aveva solo fame, il Serpente aveva bisogno d'amore e l'Aquila di protezione"
Da quel il giorno il Pastore diede cibo in abbondanza al Lupo, amore incondizionato al Serpente, e un nido protetto all'Aquila, ma il recinto non venne più chiuso.
Essi restarono.
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