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Caro bambino
Caro bambino,
chi ti scrive in questa breve e assai incompleta lettera é una bambina come te che é ancora convinta che in questa nostra umanità ci sia, nonostante tutto, ancora spazio per la pace, per la non violenza, per il rispetto, per la libertà e la nobiltà di spirito. Chissà cosa stai sognando; chissà come ti sembra questo mondo. Io posso solo dirti che viviamo in un mondo bellissimo e, forse, é proprio questo il problema: é troppo delicato e sfuggevole per persone che non hanno gusto, credibilità, senso dell'estetica; per uomini che sono ossessionati da troppi problemi, troppi complessi materialistici e inutili. Ma, ti dirò, che questo mondo é proprio una meraviglia, sebbene facciamo di tutto per rovinarlo e depredarlo di tutta la sua sublime essenza. E, se tu, per un attimo, hai la folgorazione di appartenere a questo Essere Cosmico, non hai bisogno d'altro. Quasi sempre pensiamo che tra noi e il mondo ci sia una dicotomia, una divisione, ma é assolutamente sbagliato. E bisognerebbe una volta per tutte combattere questa perfida opinione, perché, distruggendola, vedremmo finalmente che tutto é Uno, che facciamo parte e siamo protagonisti di una Realtà che ha in sé il Tutto. E, allora, non ci sarebbe più il vegetale né l'animale, ma questa energia, questo nucleo solidale di volontà, di sentimenti, dove ognuno é autore di sé e di ogni altro, dove la fine é l'inizio di qualcos'altro.
Non ci sarebbe più differenza tra bene e male, tra ricco e povero, tra bello e brutto, perché tutto diverrebbe il battito vitale dell'Uno. Non ci sarebbe più il timore del "diverso". Sai, vivere qui è complicato, ci sono piccole e grandi guerre quotidiane. Eppure, sapessi com'è bello vivere nel mondo reale quando tante sono le possibilità e le occasioni di essere quello che tu vuoi, e fare una vera vita, una vita in cui ti riconosci é fattibile. Mantenersi fedele a se stessi é una realtà, non un'illusione. Questo mondo ti tende la sua mano e ti saluta, sorridendoti per tranquillizzarti che tutto va bene; é come se continuasse a vivere solo per la tua luce. Il tuo sorriso é una sorgente di acqua trasparente, come adesso, scrivendoti e pensandoti, é la mia mente, che viaggia sui treni e che vuole cercare, al di là degli alberi, una nuova conoscenza, che possa riunire ogni gente, perché, finché si continuerà a seguire i vecchi modelli e a fare una vita normale, non succederà mai niente dentro e fuori di noi. Io credo che l'uomo sia veramente l'artefice del proprio destino e di questo Tutto, ma così non va proprio: il nostro mondo ci fa paura, ci fa vergognare, non lo riconosciamo, non sentiamo più di appartenergli. Sai, fino a questo momento io ho osservato e studiato la storia di altri e sono stata testimone di un tempo non mio; ora, però, mi rendo conto che, in questa tragedia, io sono dentro la storia: la vivo, la scrivo, la faccio. Ho sempre creduto che la storia la si studiasse per comprendere chi siamo oggi e per non commettere più gli errori del passato. E, allora, mi son chiesta il perché di tutto questo orrore. Mio caro bambino, mio caro cittadino, noi viviamo in un mondo libero e si può scegliere se essere "buoni" o "meno buoni". E tu? Tu per quale delle due fazioni ti schiererai? Sappi, però, che l'uomo non é cattivo, é, semplicemente, pigro. Ognuno di noi, nella zona più profonda del nostro cuore, sa perfettamente quale sia il bene e il male, solo che a nessuno piace scegliere la strada più scomoda, perché, la strada del bene la si deve continuare a scavare giorno dopo giorno, diversamente, quella del male é in discesa e, soprattutto, é una scorciatoia. Ma dove può portare?
Verso un buco, un vicolo cieco. "Quindi, la regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, prendi quella che va in su: a salire c'è più speranza, é difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all'erta". Ma, qualsiasi strada tu scelga, continua a sorridere, perché il mondo sorriderà con te. Questo è il trucco per tutti i problemi: prendere tutto con allegria. E, soprattutto, abbi sempre fiducia nell'umanità, perché, se parlerai con il cuore, la gente saprà ascoltarti con il cuore. Fai quello che vuoi, vivi la vita come meglio credi, combatti per i tuoi ideali, per quello che tu sei o per quello che vorresti diventare, creati la libertà che rispetti ciò che tu sei, e viaggia: guardalo questo mondo meraviglioso, scoprilo, aiutalo, amalo, salvalo. Lo scopo non é cambiare il mondo, ma incominciare a compiere i primi passettini per cambiare te stesso e il mondo dentro di te. L'importante é che tu parta da questi principi, poi, sarà la tua costanza, la tua passione, il tuo coraggio, la tua intelligenza, la tua forza spirituale a decidere se sarai in grado di perseguirli. Il mondo é un libro scritto da una persona e quella persona sei tu, sono io, sono gli altri... non lasciarti ingannare dall'indifferenza, dalla rassegnazione, dal cinismo e da quella malattia che oggi ha preso il sopravvento, il relativismo, perché la voglia di un cambiamento é una carezza sull'anima che resta anche dopo il gelo. E quando ogni corsa sarà stata percorsa, e il giorno starà finendo, non avere rimpianti per quello che hai fatto o per quello che avresti voluto fare: l'hai fatto, questo basta. Avrai scritto il mondo con la tua vita, con la tua storia, con le tue imprese. In fondo, noi siamo quello per cui lottiamo. Crescendo, vedrai che tutti vorranno tenerti lontano dai pericoli, ma questo credo sia impossibile: purtroppo non é possibile renderti sempre felice. Ti suggeriranno le vie giuste da percorrere per esserlo, ma dubito che le seguirai: non lo farai con cattiveria, eppure, in alcune situazioni, nessun salvatore ti potrà aiutare a salvarti da te stesso. Ora, però, dormi, bambino. Dormi, ignaro di tutto. Verrà, il momento in cui dovrai preoccuparti di scegliere una di quelle famose strade, ma ora è troppo presto.
Dormi, piccola luce, grande speranza.
P. S.
Lo so, detto da me suona malissimo, ma proprio perché sto fallendo giorno dopo giorno, so come ci si sente a morire dentro. E tu non farai come me, fu avrai una famiglia e, se non l'avrai, avrai me. Perché io resto, io ci sono.
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