"Che te ne fai di una donna che è sempre presente, lì sempre a cercarti? Che pende dalle tue labbra e che, anche quando spari un sacco di cavolate, ti guarda amaliata come se le avessi detto chissà cosa! Di una sempre pronta a prendersi cura di te, quando sembra che stai male, o triste, e invece sei solo stanco e hai voglia di stare in pace, come si fa a stare accanto a una donna che ti dice, ogni due secondi, c'è-qualcosa-che-non-va? La monotonia uccide la coppia..." Tutto d'un fiato. Hai sparato le parole a raffica, peggio di una mitragliatrice. L'orecchio è ancora incollato alla cornetta del telefono e il tuo silenzio è diventato un ronzio che fa male. Che te ne fai di una donna che ti vuole veramente e che per te darebbe la vita? Niente, è quello che hai appena detto tu. Fortuna che non ho avuto il coraggio di dichiararmi...
Solo pochi minuti prima di chiamarti, ho pensato : o adesso o mai più.
L'amicizia dura ormai da 3 anni : la nostra confidenza è tale che ognuno sa tutto dell'altro, o quasi. C'è feeling. C'è passione, idee in comune. Mancava solo l'amore... che non è tardato a venire, almeno da parte mia, quasi da subito. Ma 3 anni non sono bastati per aprirti il mio cuore, 3 anni - a volte - sono troppo pochi per sapere come e quando e a chi dire < ti amo >.
"Oh! Ci sei?" Mi riprende la tua voce.
"Sì-sì", catatonica, forse troppo. E di nuovo silenzio.
E allora tu fai : "A che cosa pensi?"
E, ti giuro, non so che dire : le idee si sono mischiate una sopra l'altra, la confusione che ho in testa non mi permette di accedere a nessuno dei miei pensieri. E allora tento : " Lo sai che cosa risponderebbe un maschio a questo tipo di domanda?"
"A niente", dici tu, prima di scoppiare a ridere. Rido con te, ma a fatica.
"Già. È proprio così anche per me, in questo momento." E poi non fiato più. Non un respiro. Sento persino la mia assenza, la voglia di non esserci, non lì, non al telefono con te, non a sentirti dire quelle cose, non con te che mi parli di un'altra...
"Oh!"
"Hum?"
"Perchè stai in silenzio?"
"Così. Perchè mi va."
"Dai, a che cosa pensavi prima?"
"Te l'ho detto : a niente."
"Lo sai qual'è la differenza tra maschi e femmine? Che i maschi, quando dicono niente, non pensano a niente sul serio, mentre le donne, quando stanno zitte, stanno pensando a qualcosa..."
"E chi lo dice?"
"Beh, queste cose si sanno..." Il solito per-sentito-dire, immagino. Allora lo vedi che 3 anni non bastano a conoscere veramente una persona?
"Davis?"
"Che c'è?"
E allora mi butto : "Io ti amo." Lo dico talmente seria da risultare persino ridicola.
Tu stai un attimo in silenzio, poi scoppi in una fragorosa risata, di quelle a crepapelle che per lo sforzo ti devi accasciare a terra e tenerti fermo la pancia con le braccia.
"Questa è bella! Giuro, mi fai morire!" E via a ridere.
Non te lo dico. So di non essere creduta, ma non te lo dico. Sei tu, giuro, sei tu che mi fai morire.