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Il camposantaro
" Dai, cazzo. È mezz'ora che siamo fermi qua sotto. Sei pronto?"
" No, dai. Aspetta ancora un attimo."
" Vorrei sapere che hai stasera. Ne avremo seccati almeno cinque insieme nell'ultimo anno e non hai mai fatto un problema. Si può sapere cosa c'è oggi?"
" No, Vincé. Niente."
" Dai, Antò, non mi prendere per il culo. Di solito quello freddo sei tu. Che ti prende?"
" Oggi è diverso dalle altre volte."
" E perché?"
" Perché è il camposantaro."
" E allora?"
" Dai... lo sanno tutti che porta jella."
" Ma dai, non dirmi che ci credi. Sono tutte favole, Antò."
" Come favole? Non mi dire che non hai sentito nessuna delle voci che girano sul suo conto."
" Tipo?"
" Beh... Paglia lo denunciò alla finanza per delle irregolarità sui conti e due settimane dopo lo trovarono in fondo a un burrone. Stirpe, poi? Quel lontano cugino con cui aveva un contenzioso per questioni d'eredità? Un infarto se lo portò via un paio di giorni dopo il patteggiamento."
" E va bene. Lasciami spiegare com'è andata veramente. Lavori da poco per la banda dei fratelli Santonoci e quindi certe storie non le puoi conoscere. Il camposantaro è sempre stato un amico. Se c'era qualche morto ammazzato da nascondere, lui ce lo faceva seppellire in un angolo di terra al cimitero."
" Quindi?"
" Lo sai pure tu che i Santonoci non si fanno guardare dietro. E non esitano a riempire le tasche di tutti quelli che manifestano la loro amicizia mostrandosi vicini alla loro causa. Ma il camposantaro è religioso e non vuole i soldi."
" Ok... ma la jella?"
" Ora ci arrivo. Allora... invece di chiedere quattrini, siccome non vuole sbrigare questo tipo di questioni per conto suo, chiede ogni volta ai fratelli di mandare al creatore tutti quelli che considera suoi nemici. Quindi tutte quelle disgrazie strane che sono capitate a Paglia, a Stirpe e agli altri che hanno avuto qualche problema con lui, sono opera dei fratelli. La polizia e la stampa locale, pagate dai Santonoci, hanno confermato la pista della morte accidentale. Quella gente là è capace anche di raccontare che le fragole vanno date ai maiali. Basta dargli i soldi."
" Ho capito. Tutto chiaro. Ma perché, se è un amico, adesso lo vogliono morto?"
" Hai presente il maresciallo dei vigili? Guiducci?"
" Ma certo. Non è venuto a mancare la settimana scorsa?"
" Bravo. Quello aveva fatto delle multe al camposantaro perché bruciava i fiori vecchi in una zona abitabile. I fratelli, però, della sua morte non sapevano niente. Allora si sono messi a chiedere in giro e sono venuti a sapere che quell'ingrato prestava la terra del cimitero anche alle famiglie rivali."
" Un infame, insomma."
" Già. E noi siamo qui per vendicare questo sgarbo grave che ha fatto ai Santonoci. Sei più tranquillo adesso?"
" Sì. Ora sì."
" Dai. Andiamo."
" Andiamo."
La liturgia dell'omicidio si consumò quella sera stessa. Il camposantaro morì in un paio di minuti, dopo un colpo di pistola sparato con l'aiuto del silenziatore. Agli amici, anche se si dimostrano ingrati, i fratelli riservano sempre una morte veloce, senza dolore.
A me non andò altrettanto bene. Mentre tagliavo l'erba del giardino di casa la falciatrice mi è scappata di mano. Dio solo sa quello che ho dovuto sopportare prima che i medici decidessero di amputarmi tutte e due le gambe.
Ogni Domenica, sulla mia sedia a rotelle, vengo a lasciare un fiore sulla tomba di Antonio. Una malattia se l'è preso ancora giovane, un paio di mesi dopo il mio incidente.
Il nuovo custode del cimitero è un ragazzo alto sulla trentina. Quando arriva l'orario di chiusura viene a spingermi fino all'uscita. È una brava persona e, se il tempo ce lo consente, passiamo qualche minuto a chiacchierare prima che arrivi il tramonto.
"Dicono che quello che faceva il guardiano a questo posto prima di me fosse un potentissimo jettatore. È vero?" Mi chiese una volta.
Prima di rispondere guardai le nuvole che si spostavano lente e pensai alla chiacchierata che avevo fatto con Antonio qualche ora prima dell'omicidio.
"Direi proprio di sì."
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- mi sembra buona l'idea e ben scritto il racconto. complimenti
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