-Si ricordi che per ogni giorno di ritardo saremo costretti ad un aumento del costo del noleggio, le auguriamo buona visione.-
La macchinetta distributrice di DVD mi congedò con queste secche, perentorie parole. Avrei voluto mi dicesse:
-Come sei carino oggi con questa camicia bianca-, oppure -Usciamo una di queste sere a bere una birra insieme?-
Ma da quella voce robotica non uscì nulla di tutto ciò.
Il DVD che scelsi si chiamava "Sere Nere", si presentava come uno di quei noir che mi hanno sempre affascinato e che mia madre mi proibiva regolarmente quando ero un ragazzino, suggerendomi che sarebbe stata più consona per me qualcosa come un film d'avventura o una commedia per tutta la famiglia. Io odiavo le commedie per tutta la famiglia. Mi facevano dormire. E sudare.
Il taxi mi portò a casa in meno di venti minuti. A pensarci bene non fu il taxi a portarmi a casa in meno di venti minuti. Fu il tassista. Che guidava un taxi. Lo trovai piuttosto maldestro nella guida: non ero nemmeno montato su che aveva già superato una volante della polizia utilizzando una corsia vietata, quasi investito una signora con un cappello eccentrico e con un cane altrettanto eccentrico al guinzaglio, imboccato tutti i sensi unici esistenti fra l' origine e la destinazione della corsa, e per finire sproloquiato al telefono, urlando in una lingua mediorientale non meglio identificata. Piuttosto maldestro, ma estremamente veloce. Pagai e gli lasciai una mancia cospicua. Adoro i tassisti piuttosto maldestri ma estremamente veloci.
Una volta a casa, mi tolsi le scarpe. Diedi al mio stomaco qualcosa da mangiare consistente in un cordon bleu di pollo surgelato e un' insalata. Il cordon bleu ho avuto l' accortezza di riscaldarlo, naturalmente. Non mangio mica roba surgelata. Io. Dopo la mia consueta sessione nutritiva non ebbi nemmeno la minima intenzione di farmi una doccia. Non vedevo l' ora di guardare il mio nuovo noir.
Dando un' occhiata più attenta al DVD mi accorsi che la produzione mi era sconosciuta e che non avevo mai sentito nominare nessuno degli attori che vi recitavano, così come il regista.
Il titolo era scritto con un carattere che imitava la scrittura manuale, anzi, ora che lo osservavo bene la scrittura assomigliava in maniera impressionante alla mia grafia. Infilai il disco nel lettore, mi accomodai sulla chaisse
longue di fronte al televisore, impugnai il telecomando e pressai PLAY.
I titoli di testa erano alquanto scialbi, la colonna sonora faceva pensare più ad un documentario sugli uccelli caprimulgiformi che a un noir. Nemmeno un nome del cast mi sembrava conosciuto.
Quello che apparve nella scena iniziale mi scosse violentemente.
Sullo schermo c' ero io. Ripreso a mezzobusto. Io coi miei vestiti, con la mia postura, col mio sguardo. Io davanti una macchinetta distributrice di DVD.
-Si ricordi che per ogni giorno di ritardo saremo costretti ad un aumento del costo del noleggio, le auguriamo buona visione.-
Io che osservo la macchinetta con lo sguardo deluso di chi si
aspetta qualcosa di più. Io che ripongo in tasca un DVD intitolato "Sere Nere". Io che attiro l' attenzione di un taxi, o meglio di un tassista. Io che monto su. Il tassista che comincia a torpiloquiare al telefono in una lingua mediorientale non meglio identificata mentre supera una volante della polizia in una corsia vietata, rischia di investire una vecchia con uncappello giallo e un barboncino al guinzaglio. Io che pago e e che lascio una mancia cospicua, io che salgo a casa, io che mangio un cordon bleu e un insalata, io che infilo "Sere Nere" nel lettore, io che mi accomodo sulla chaisse longue, io che premo il pulsante d' avvio.
Sullo schermo dentro lo schermo iniziano a scorrere dei titoli di
testa. Poi la prima scena. Ci sono io. Davanti una macchinetta
distributrice di DVD.