Giulia l'amica che spesso le era stata vicina e che aveva raccolto le sue confidenze le aveva consigliato una visita specialistica e, vista la sua ritrosia, l'accompagnò. Era esattamente il 15 giugno quando Gaia si era sottoposta ad aspirazione di liquido dal seno sinistro, dopo eco e mammografia, i cui risultati avevano evidenziato problemi piuttosto seri. Giulia l'aveva incoraggiata ad aspettare serenamente i risultati che giunsero esattamente un mese dopo, 15 luglio, giorno del suo compleanno. Il dottor Quinto Cellio, senologo e amico di giulia, le convocò entrambe e, dopo parole incoraggianti, lesse loro la diagnosi:corpus mammae ipoplasico... notasi voluminosa opacità stellata... si irradia verso la cute... processo eteroplasico in evoluzione... Gaia ascoltava e non voleva, guardava Giulia che avrebbe volentieri fermato Quinto, il quale continuava nella lettura e concludeva, parlando già dell'intervento da fare al più presto, della terapia radioterapica cui si sarebbe dovuta sottoporre, delle conseguenze su eventuali maternità... Nulla assicurava la riuscita positiva dell'intervento, bisognava solo fissare la data, Gaia fissava, lo sguardo assente, giulia e quinto, aspettando da loro? Cosa? La decisione era sua, sua la vita, sua la solitudine, ora più che mai era sola! Giulia tentò, rientrando a casa di parlare con calma, prospettando una decisione rapida e radicale per una riuscita positiva dell'intervento, le parlò della bravura di Quinto e della sua èquipe, le consigliò di parlare con Michele. Qui si sbagliava, Giulia! Ora meno che mai avrebbe chiesto aiuto, affetto e comprensione a Michele. La loro storia era sospesa, indefinita e non era certo ora il momento di coinvolgere Michele in qualcosa che sarebbe potuto diventare un dramma. E Joussef?