Certi modi di dire, essendo traduzioni dal dialetto, sfuggono alle regole della lingua italiana e finiscono per acquisire un significato che può' essere interpretato nei modi più' vari!
Quando mi è capitato di sentire la frase, " la signora d' accanto " non ho potuto fare a meno di pensare a quanto renda impersonale il soggetto in questione.
Infatti riferendosi ad uno stato in luogo, definisce il posto dove la signora vive, dando più' rilievo allo spazio, piuttosto che alla persona in oggetto che potrebbe essere anche sconosciuta. A parte l' evidente errore grammaticale, c' è da dire che l' effetto è quello di una entità' : cioè sappiamo che sullo stesso nostro pianerottolo esiste la vita, ma potremmo anche non sapere di che forma si tratti!
La " signora d' accanto " potrebbe essere alta, bassa , bruna, anziana o grassa o anche avere due teste! ( ma forse se fossimo a conoscenza di questo particolare, in un eccesso di precisione, diremmo "le signore d' accanto " ) Non sappiamo niente di lei, neanche il nome di battesimo, ma riusciamo ad identificarla benissimo, non si può' sbagliare!
A volte poi, è proprio la persona in questione che, avendo preso coscienza del suo ruolo , rassegnata, lo accetta e si ritrova a dire bussando alla porta della vicina : " Scusi, non avrebbe un po' di sale? Sono la signora d' accanto ". A quel punto non c ' è più' niente da fare!
È come una bolla papale, una carta d' identità' condominiale.
La " signora d' accanto " potrebbe avere un problema, subire un furto o essere malata ; ma sarà' sempre lei , e così ricordata.
E alla fine quando sarà' la sua ora si potrebbe sentir dire : - Sai chi è morta la settimana scorsa? La "signora d' accanto " -
-Ma come, non se n' era andata?-
Una volta, al cimitero, ricordo di avere letto un cartello dove c' era scritto : " Ci scusiamo per l' errore, ma la lapide sulla tomba è quella della "signora d' accanto!"
Insomma non importa chi sei o chi sei stato, quello che conta è come ti hanno chiamato!