Dear Margareth
quanto tempo, dall'ultimo viaggio in mongolfiera a parlar coi cumuli nembi e, con uno spillo, ridurli a stracci bianchi intrisi d'acqua dopo quel temporale. Mi manca non poco, la Vostra compagnia anche se lo spazio su quello strano mezzo aereo, non abbondava di certo ma, è altrettanto vero che leVostre inebrianti fragranze mi giungevano nitide sì da frastornare la mia ratio di navigatore. Già, lo rammentate? Fù in quella occasione che ci perdemmo fra cirri, agglomerati d'ovatta e cime secolari di nuda roccia sbiadite appena da algidi fiocchi ritardatari, per quella stagione. Quale tormento Lady, nel risvegliare il mio tatto a contatto, della Vostra preclara essenza quando mi schierai come unico baluardo per scaldarVi onde evitare che gli algidi refoli d'altura si abbattessero impietosi sull'incarnato ambratoChiesi aiuto a Dio, per non commettere atti impuri e spaventarVi. Faticai non poco, a staccare lo sguardo da quegl'iridi che di umano avean poco, atteso che le sfumature oceaniche in esse manifestate appartenevano all'irreale.
Non fate caso, Lady, se da questa stesura traspare inquieta attesa, la presente vorrebbe avere l'insolenza di porre in essere una prece. Avanzare alla attenzione della Vostra squisita benevolenza la, eventuale, possibilità di averVi correa di altre inenarrabili scorribande. Anche se sarebbe più giusto dire che Vi amo ancora.
Il Vostro, sempre devoto
shapiro49