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DANZA NEL DOLORE

Accendo la luce.
D'un tratto, tutto si fa splendore. La porta socchiusa, come in attesa del ritorno di qualcuno, singhiozza note stridule. Mi volto appena come aspettando l'arrivo di una voce o il respiro di qualcuno alle spalle. La stanza mi pare un deserto senza oasi. È un rifugio da cui più volte rifuggirei, se fossi capace di abbandonare l'unica cosa sicura che ho. Lo specchio mi guarda con circospezione, in attesa di un giudizio. Ma non hanno parole le labbra prosciugate di pianto, non speranza. Il silenzio incombe sulla tomba del mio cuore, mentre una finestra più in là sbatte in continuazione per colpa del vento. Devo chiuderla? Fa differenza?
Sento il freddo raggelarmi l'anima, anastetizzare quel sentimento profondo, e vuoto, che è amore... amore che è bugia. Amore che è persino odio, affilatissimo.
Sento ogni scheggia del tuo essere in un non-esserci, intenso e fragile. Sento il dolore come lapidazione del mio sogno. Tu hai sotterrato non un sogno soltanto, ma un cuore che palpitava di un'ebrezza chiamata speranza.
Penso che - da un momento all'altro - ritornerai su quei passi che hai camminato, combattuto per non aver capito, deluso di non aver trovato la forza di proseguire lungo quella via piena di ostacoli che è la vita. Lo penso ancora, dopo anni ormai, dopo anni in cui il ricordo non si vuol spegnere e il passato non vuol smettere di essere vissuto. Lo penso, perchè sento tanto freddo dentro, adesso che non ci sei tu per chiudere quella porta che è la mia ingenuità e quella finestra che è la mia disperazione. Non ho forze per proseguire il cammino, nè più lacrime da piangere... e la speranza è una briciola buttata via.
Nulla è più mio di quanto non è già stato tuo ; perfino io lo sono stata, un tempo. Sento la mancanza come un'assenza di qualcosa che non è mai stato.
Un respiro ancora, e la vita continua... passo dopo passo...
Vivo di te che non ci sei, di te che non mi hai dato, di te che non mi hai creduto, ma purtroppo vivo.
Un cuscino vuoto aspetta l'ombra di un sospiro la notte, in quelle notti che non dormo più.
Ho deciso, amore mio, ho deciso di essere forte, di diventare coraggiosa per quel noi che non c'è mai stato. E se una goccia di dolore zampillerà una danza nel mio cuore, io ballerò con lei. Non avrò paura, paura di una perdita che è sempre stata ferita. Non temerò quest'amore così perverso : lo lascerò vagare per le stelle che ha perduto il cielo, per le vene del mio corpo, e in quest'anima sola.
Tu - dovunque tu sia - guardati allo specchio, se ci riesci.
Io - per oggi - ho deciso.
Spengo la luce.

 

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0 recensioni:

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14 commenti:

  • francesco Errico il 05/01/2009 22:08
    Complimenti, molto bello.
  • Umberto Briacco il 09/12/2007 18:27
    Bel monologo. Molto poetico il finale.
  • silvia bonezzi il 05/09/2007 15:13
    ottimo
  • marco moretti il 27/05/2007 21:04
    struggente, e hai un'ottima padronanza dei vocaboli, brava
  • Tiziana Monari il 03/12/2006 07:07
    .. mi sembri una buona penna... titty
  • sonny sastri il 28/11/2006 16:41
    cosa dirti... semplicemente splendido!
    complimenti
  • LAURA B. il 27/11/2006 23:19
    Rivivere il passato, camminare tra gli ostacoli della vita e del cuore, l'illusione di un amore, l'ingenuità e la consapevolezza di ciò che non è, e, non è stato... mi piace
  • Antonio Pani il 26/11/2006 18:17
    Molto coinvolgente, brava. Il tuo scritto porta dritti di fronte al proprio cuore e alle emozioni provate. "Accendo la luce... spengo la luce", un momento lungo un click! Bello. A presto.
  • Vincenzo Brighenti il 05/11/2006 22:33
    mi piace questo rocconto, complimenti!
  • Nicola Lotto il 03/11/2006 12:09
    struggente