AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE
Non ce la facevo più, stabilii di portare dall'analista le mie pulsioni sessuali:
"Continuo a pensare al sesso tutto il giorno,è una cosa incredibile. Non riesco a concentrarmi sul lavoro, sbavo ad ogni donna che vedo. Ho anche dei problemi a dormire".
"Mi sta chiedendo il permesso per andare a puttane?".
"E che sento una forte attrazione verso le femmine. Mi piacciono i meloni, le albicocche e la prugnetta".
"L'ortolano è al numero 6, qui siamo al 9. Non giri la frittata, risponda:mi sta chiedendo il permesso per andare a puttane?".
"Be no, forse, ehm... sì".
"Io non sono qui a fare nè il giudice nè il censore, non è il mio compito. Lei è maggiorenne,è ora che incominci a prendere delle decisioni autonome;poi le analizzeremo".
"Ah si? Noo, cavoli... ora ricordo di non aver chiuso il gas! Posso andare?".
"Certo, ma stia più attento. Arrivederci".
EDEN
"Pronto?".
"Sono Vincenzo, spicciati Leo!".
"Che succede?".
"Stasera sono in tiro, ho voglia di fare sessone".
"Bravo, ti sei deciso a tirar via le ragnatele! Dove ti trovi?".
"Zona Villa Platano".
"Un quarto d'ora e arrivo, non ti muovere!".
"Certo che no, voglio conservare le energie...".
In men che non si dica partimmo per la trasferta oltreconfine.
Ero in fibrillazione, avrei fatto sesso per la prima volta.
Approdati all'EDEN ci dividemmo, dandoci appuntamento fuori dal palazzo ad ostilità finite.
Inascensore pigiai il bottone e giunsi al 3° piano;le girls mi sembravano strane, chiesi news ad un pimpante ottuagenario:
"Scusi, ma quelle donne hanno un certo non so che...".
"Per forza, sono trans...".
"E quelle normali dove le trovo?".
"Al 2° piano".
Feci una rapidissima retromarcia e arrivai alla giusta destinazione. Optai per una bionda tedesca, in un battibaleno ero nella sua stanza. In tv davano un varietà svizzero, uno strano essere imitava l'orso Yoghi. Spense l'apparecchio e domandò:
"Ti piace fare il "missionario"?".
"No, vorrei diventare un culturista".
"Preferisci sopra o sotto?".
"A che cosa?".
"Sei inesperto eh? Non vergognarti, ci penso io"e mi slacciò i pantaloni.
Rimasi nudo integralmente;scrutò il mio strumento di piacere:
"Fai qualche sport?".
"Vado in palestra".
"Si vede"commentò soddisfatta.
Aveva un corpo superbo, m'attaccai al seno florido e sodo.
Non volevo smettere finchè:
"Non vuoi entrare dentro di me?"
"Ah si, scusa".
L'autonomia fu limitata(una decina di minuti);ma non per questo il viaggio risultò sgradevole.