é assolutamente uguale a me. Stessa faccia, stesso corpo, lo stesso odore, il modo di parlare con le solite battute sceme. Ha lo stesso modo di muoversi.
Sono riuscito a creare un clone di me stesso!
Dopo mesi di tentativi, davanti a me... ci sono io, cioè lui, il me stesso realizzato con l' ingegno, formule matematiche e artifici vari.
Lui è in grado di fare, tutto quello che io so fare (non molto quindi, ma del resto si tratta di un prototipo) e sono io a stabilire, a grandi linee, i suoi impegni.
Lui non si stanca e può andare avanti per giorni, senza cedimenti.
Ovviamente l' utilizzo primario è quello di mandarlo al lavoro al mio posto : con il mio stesso atteggiamento saluta i colleghi, ignari.
Si siede e comincia ad armeggiare con lo strumento, come al solito.
E si lamenta come io ho sempre fatto!
Troppo caldo, o c'è corrente d' aria, la sedia è rotta e così via.
Ma perché non ci ho pensato prima?
Nessuno sospetta, è perfettamente integrato nell' ambiente.
E, dopotutto, svolge il suo ruolo normalmente.
Sembra che suoni da sempre in orchestra.
Ah ah ah, gli altri lavorano e io mando il mio clone : stupendo.
è anche in grado di comprare tutto quello che serve in casa : generi alimentari, detersivi ; sceglie per me anche i vestiti.
Svolge ogni tipo di commissione, fa la fila per me alle Poste e a volte affronta anche mia madre!
Questa si che è vita!
E se fossi sposato, gli lascerei il mio lato del lettone, anziché riporlo nello stanzino :
compiendo una buona azione, avrei più spazio per me stesso!
Si, ma io adesso... che faccio?
A proposito : questo racconto... non l'ho scritto io!!