Che bello, in una giornata tediosa, rinfrancar lo spirito con una eduta dal parrucchiere; cullare per una o due ore i nostri sogni di bellezza, alimentare la fiamma della nostra vanità sempre troppo pronta ad ardere, immaginarci di entrare come ranocchi in un castello incantato ed uscirne, poi, come principesse.
e non ditemi di non aver mai sognato di provare un'esperienza del genere, poichè non solo non vi crederei, ma vi augurerei che in una sola notte vi si allungasse il naso come a Pinocchio! lo scivolare rilassante dell'acqua calda tra le colline e gli avvallamenti della nostra scatola cranica, il moto costante ed insistente di polpastrelli umani che s'insinuano con voluttà nei meandri della nostra immaginazione, il passaggio rapido e deciso del pettine che scioglie tutti i nostri nodi, tutto, e dico tutto, concorre a rinvigorire la nostra perpetua rincorsa alla bellezza.
e che dire, poi, se dentro di noi alberga l'indomito spiritello delle comari di Windsor? quale miglior luogo che la comoda e colorata poltroncina del parrucchiere per bisbigliarsi:-ehi! psst.. la vedi quella! ...-
-a proposito, ma l'hai saputo che la Pina...-
e succede, a volte, che il nostro consigliere di bellezza sia anche un abile mediatore; se poi appartiene al gentil sesso, parteciperemo di sicuro ad una vera e propria edizione in diretta di un TG locale.
ma allora come mai al momento di uscire dal castello incantato ci assalgono mille timori, diventiamo preda dell'ansia, e in qualche caso dell'angoscia?
ci dispiace così tanto abbandonare quell'incantevole luogo d'ozio? abbiamo un improvviso attacco del complesso di Peter Pan per cui il nostro subconscio si rifiuta, letteralmente, di riprendere contatto con la realtà dopo quella eccitante escursione nel mondo dell'effimero?
o il nostro "Deus ex machina" ha operato in noi un tale cambiamento, infondendoci una tale aura di soave leggiadria che ci sembra di non somigliare più a noi stessi al punto da provocarci una leggera e momentanea crisi di identità?
-Carlo, ma.. non è troppo rosso?-
e Carlo:-ma no, tesoro! il rosso man mano "scende" e poi a te sta bene, sembri proprio la Rita Hayworth- ci conviene ascoltare Carlo, in fondo è un professionista, lui sa come renderci veramente belle!
-Mary, cara, sono troppo corti, t'avevo detto: solo le punte..
- Ma come, io vengo adesso daarigi, questo è un taglio all'ultima moda! e poi i capelli erano rovinati...-
-E chi li ha rovinati? sono dieci anni che ne fai quello che vuoi.. beh, insomma, tanto ricresceranno...
sì, ricresceranno e nel frattempo si potrà esser sicuri di essere veramente "up to date"..
e come mai lungo la strada del ritorno ci prende una irresistibile smania di guardarci allo specchio quasi nella spasmodica ricerca di un segnale di riconoscimento, di un qualsiasi indizio che ci rassicuri che sì, siamo proprio noi quella figura che passa frettolosa tra scatole di invitanti cioccolatini, e centinaia di scarpe all'ultima moda che non degnamo neppure di un laconico sguardo, poichè tutto quello che cerchiamo nelle pur accattivanti vetrine è solo la nostra identità quasi perduta.
anche gli altri sembra che ci osservino con più attenzione, compresi quelli che pur ci conoscono bene, quasi avessero anch'essi bisogno di riflettere un po' prima di decidere che siamo noi.
persino nostro marito ci regala un secondo sguardo ma non ci dice che sembriamo Rita Hayworth, e non sembra essere particolarmente orgoglioso all'idea di sfoggiare una moglie "up to date"!
lui dice:-ancora questo rosso? oppure: quante volte te lo devo dire che i capelli giallo canarino non te li voglio vedere?
o ancora:-beh.. che fine hanno fatto i tuoi capelli, non dovevi togliere solo le punte? e quanto hai speso per questa tosatura?-
ma perchè nessuno rimane estasiato dinanzi a noi? è semplice! non capiscono un'acca di bellezza e di moda. sono "arretrati" loro.