racconti » Racconti brevi » Il dono
Il dono
Da qualche notte non riuscivo a dormire bene.
Mi giravo e rigiravo, per poi ritornare nella mia posizione abituale : supino.
Ma un fastidio sempre più forte, mi impediva di prendere sonno.
Avvertivo un indolenzimento ai lati delle scapole, verso l' interno, come se i muscoli stessero manifestando tutto il loro risentimento, per uno stress fisico esagerato.
Ma, non ricordavo di avere modificato il mio allenamento e, anche al lavoro, non avevo avuto sollecitazioni particolari.
La notte successiva, le cose peggiorarono e la sensazione adesso era ancora più netta : due chiodi, al centro delle spalle, tra le scapole, rendevano impossibile il riposo.
Eppure il materasso era quasi nuovo e la rete ortopedica, svolgeva la sua funzione egregiamente!
No... doveva essere qualcos' altro che mi impediva di dormire.
Sempre più stanco, mi recai nello studio di un amico fisiatra che, dopo avermi controllato, non notò niente di patologico e mi consigliò un bel massaggio rilassante.
Così, avendo seguito il suo consiglio e sentendomi effettivamente più rilassato, la notte successiva riuscii ad addormentarmi.
Ma non per molto, infatti dopo qualche ora, preso dai soliti spasmi, mi svegliai e questa volta ero addirittura staccato dal materasso : le spalle non erano a contatto con il letto, eppure non avvertivo nessuna fatica nella zona addominale. Ancora inebetito dal sonno, accesi la luce, andai allo specchio dell' armadio, mi voltai di spalle e... rimasi esterrefatto : mi erano spuntate le ali!
Era il più bel paio di ali che avessi mai visto : bianche, grandi, forti.
Ed erano mie! Provai a sbatterle : sembrava che funzionassero davvero.
Intanto, mille pensieri si accavallavano nel mio cervello che faceva fatica a credere a quello che gli occhi mettevano a fuoco.
Nello stesso tempo mi sentivo eccitatissimo : quante volte da bambino avevo sognato di volare.
Ricordo un sogno ricorrente : ero a casa dei miei nonni e da una finestra dell' appartamento che era al terzo piano, mi lanciavo giù, attaccato ad una specie di aquilone da me costruito.
Così, planavo, senza alcun timore e arrivavo in strada contento dell' impresa.
Ho fatto così tante volte questo sogno che alla fine ho creduto di esserci riuscito sul serio!
Adesso dovevo provarle, volevo fare un giro, per essere sicuro che le ali fossero veramente in grado di sollevarmi e portarmi in volo.
Ma... se qualcuno mi avesse visto?
Dopotutto era notte fonda e io troppo su di giri per valutare obiettivamente ogni eventualità.
Mi augurai comunque che non fosse un periodo in cui la caccia era aperta!
Cominciai dapprima a svolazzare qua e là in maniera disordinata, senza meta e poi mi lasciai andare a dei veri e propri voli.
Ci avevo proprio preso gusto : le mie ali mi portavano dovunque volessi.
Niente parcheggi, targhe alterne, limiti di velocità.
I vicini, dopo i primi momenti di curiosità, non ci facevano più caso.
Erano ormai abituati a vedermi andar via spiccando il volo dal terrazzo di casa e ricordo che uno di loro una volta mi chiese "uno strappo"
Vivevo un periodo felice e non ci avevo messo molto ad abituarmi a dormire in un' altra posizione.
E quando qualcuno mi chiedeva come avessi fatto, io rispondevo che mi era semplicemente capitato, avevo desiderato tanto di volare e alla fine era successo!
Ma un giorno cominciai a sentire che l' energia era cambiata, i voli erano più stanchi, le ali rigide.
Anche il colore si era ingiallito e quello che poco tempo prima sembrava "naturale" adesso costava una gran fatica.
In poco tempo, le belle ali si erano trasformate in moncherini, incapaci di volare, ma evidenti e doloranti.
Finchè non si staccarono del tutto, lasciando solo il segno sulle spalle.
Per molto tempo, ho continuato a chiedermi il perché di tutto questo, ma alla fine,
se quello era stato un dono ricevuto, non potevo neanche lagnarmi, perché... lo avevo avuto!
Così ripresi ad andare in giro in motorino e... a dormire supino!
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0